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Firmato a Civitavecchia un protocollo d'intesa per la realizzazione di un nuovo terminal per prodotti siderurgici nel porto laziale
L'accordo, che pone le basi per l'assegnazione in concessione delle aree, è stato siglato dall'ente portuale, dalla Acciai Speciali Terni e dalla Traiana
26 luglio 1999
Questa mattina è stato firmato nella sede dell'Autorità Portuale di Civitavecchia e reso noto con una conferenza stampa un protocollo d'intesa per la realizzazione nel porto laziale di un terminal per la movimentazione di prodotti siderurgici. L'obiettivo dell'accordo, che è stato siglato dal presidente dell'ente portuale, Francesco Nerli, dal direttore del settore approvvigionamenti della società per azioni Acciai Speciali Terni (AST), Gaetano Pierangelini, e dal presidente dell'Impresa Sbarchi ed Imbarchi Traiana, Ugo La Rosa, è di consolidare il rapporto esistente tra lo stabilimento siderurgico e il porto di Civitavecchia, facendo di quest'ultimo l'unico sbocco a mare per i prodotti dell'industria di Terni sia in importazione che in esportazione.
L'intesa pone le sue basi sulla previsione di crescita della movimentazione sia di materie prime che di prodotti finiti: l'attuale traffico di materiali siderugici nel porto di Civitavecchia è infatti di circa 300.000 tonnellate l'anno, ma la Acciai Speciali Terni conta di chiudere il 1999 con una produzione di oltre 500.000 tonnellate e di raddoppiarla nei primi anni del 2000. Grazie a questo accordo quindi il porto si assicura consistenti traffici per i prossimi anni, mentre l'industria siderurgica si garantisce per il futuro un efficiente e sicuro collegamento con le linee marittime.
I rappresentanti dello scalo e delle imprese hanno rilevato nel corso della conferenza stampa che per rendere ottimali i risultati dell'intesa è però necessario avviare a soluzione i problemi relativi ai collegamenti stradali e ferroviari tra il porto e l'hinterland dell'Umbria, a cui vanno aggiunti anche i comprensori industriali del reatino e del viterbese. Per quanto riguarda la trasversale viaria il presidente Nerli ha sottolineato come in recenti incontri a livello governativo sia emersa una situazione ottimistica relativa al completamento della tratta Vetralla-Civitavecchia. Più complessa invece appare la situazione relativa al collegamento ferroviario per la quale, tuttavia, appare delineata una inversione di tendenza da parte delle Ferrovie dello Stato (FS) nell'affrontare il problema rispetto ad una certa chiusura mostrata nel passato. I dirigenti della Acciai Speciali Terni hanno spiegato che tra tutte le aziende del comprensorio ternano, polo siderurgico e chimico compresi, si prevede da subito un movimento complessivo annuo di oltre un milione di tonnellate di merci (di cui oltre 500 mila - come detto - solo dell'industria di Terni), pari a circa 30.000 vagoni ferroviari (di cui circa 13.000 dell'AST) per 2.000 treni l'anno (1.000 AST). A tutto ciò si devono aggiungere i volumi di movimentazione del bacino di Viterbo dove si è da poco costituito tra gli enti locali un comitato per la riattivazione ed il potenziamento di questa linea ferroviaria. Il problema della ferrovia - ha ricordato Nerli - è comunque oggetto di una serie di incontri sia a livello governativo che di FS per cui, anche con l'apporto delle Regioni Lazio e Umbria, si possono ipotizzare soluzioni positive anche sotto il profilo logistico legato all'intermodalità.
Con la firma del protocollo, che riportiamo di seguito, è praticamente iniziato l'iter che porterà all'istruttoria per la concessione demaniale portuale per le aree del nuovo terminal. L'istruttoria è legata alla presentazione del relativo piano d'impresa da parte della società Traiana, che cura dal 1945 nel porto di Civitavecchia i traffici in import ed export per conto dell'AST e che dal canto suo già firmato un accordo con la locale compagnia portuale per la mano d'opera.
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