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La Commissione Europea si mobilita contro l'inquinamento del mare da petrolio
Ha deciso oggi di presentare una comunicazione sull'ammodernamento della legislazione sulla responsabilità dei noleggiatori, degli armatori e delle autorità di controllo, sull'utilizzo delle petroliere con doppio scafo, sulla formazione e sull'impiego della gente di mare
12 gennaio 2000
La Commissione Europea ha fatto oggi il punto sui possibili interventi della Comunità per fronteggiare le conseguenze delle gravi crisi subite da alcune nazioni europee: tempeste senza precedenti negli annali meteorologici in Francia, in Germania e in Austria, e l'inquinamento da petrolio delle coste francesi dell'Atlantico a causa del naufragio della petroliera Erika, avvenuto lo scorso 12 dicembre.
Per il recupero economico delle zone disastrate potrà essere stanziato un sostegno finanziario con i fondi strutturali e con la politica comunitaria di sviluppo agricolo (ad esempio la silvicoltura e lo stoccaggio del legname). In proposito una nota d'informazione della Commissione riassume gli strumenti d'intervento esistenti.
Quanto alle conseguenze derivanti dalla "marea nera" che invaso le spiagge francesi la nota della Commissione fa il punto sulla lotta contro l'inquinamento del mare e annuncia l'adozione, prima del prossimo giugno, di una comunicazione sulla sicurezza delle navi e sulla lotta contro le bandiere di convenienza.
Nella nota d'informazione inoltre la Commissione enumera le azioni comunitarie che possono essere adottate per contribuire allo sforzo di recupero e di ricostruzione dopo la tempesta che si è abbattuta sul Centro Europa alla fine di dicembre., che ha causato dei danni senza precedenti (ad esempio distruzione di foreste e di edifici). In questo caso si potranno usare i fondi strutturali.
In Francia, dove i danni sono più evidenti che altrove, la "carta" delle regioni in riconversione economica e sociale e comprese nell'Obiettivo 2 dei fondi strutturali sarà approvata dalla Commissione nei prossimi giorni, con un contributo comunitario complessivo di 5,4 miliardi di euro per gli anni 2000-2006. Sulla base di questo documento gran parte delle 69 regioni danneggiate potrà beneficiare del sostegno comunitario. Toccherà alle autorità francesi includere nei loro programmi futuri di sviluppo per il periodo considerato le misure di recupero appropriate.
Sarà infine possibile far ricorso alle misure di sviluppo agricolo finanziate dalla garanzia del FEOGA per la ricostruzione del potenziale della produzione agricola e forestale, il rimboschimento, lo sviluppo delle infrastrutture e l'adozione di appropriati strumenti di prevenzione.
Il documento approvato questa mattina dalla Commissione elenca altre disposizioni in materia di aiuti di Stato: in base all'articolo 87.2.b del Trattato sono legittimi gli aiuti per rimediare ai danni causati da catastrofi.
Il documento elenca anche i mezzi per fronteggiare l'inquinamento marino da petrolio subito dalla Francia e ne trae alcune conseguenze in materia di sicurezza marittima. La Commissione ha attivato in occasione del naufragio dell'Erika il suo gruppo di coordinamento degli interventi di lotta contro l'inquinamento marino, mobilitando i mezzi di undici nazioni membri dell'Unione Europea (barriere galleggianti, ecc.).
Inoltre la Commissione presenterà prima dell'estate una comunicazione sull'ammodernamento della legislazione sulla responsabilità dei noleggiatori, degli armatori e delle autorità di controllo, sull'utilizzo delle petroliere con doppio scafo, sulla formazione e l'impiego della gente di mare e sulla creazione di una base di dati sulla flotta mondiale, con l'intento di rafforzare la trasparenza sulla sicurezza delle navi
Il commissario incaricato della Politica regionale, Michel Barnier, si recherà il 20 gennaio nei dipartimenti francesi più danneggiati dalla marea nera.
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