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Esperti di scarichi a mare di tutto il mondo alla conferenza inaugurata oggi a Genova
L'incontro è incentrato sul controllo degli scarichi a mare, sulle implicazioni normative, progettuali, realizzative e sugli aspetti relativi al loro monitoraggio
28 novembre 2000
Esperti di scarichi a mare di tutto il mondo sono convenuti a Palazzo San Giorgio, sede dell'Autorità Portuale di Genova, dove è stata inaugurata oggi la "Conferenza Internazionale MWWD 2000 - Marine Waste Water Discharges 2000". Alla manifestazione, che si concluderà il 1° dicembre, partecipano più di cento congressisti di diverse nazioni, provenienti da università, istituti scientifici e imprese del settore. L'incontro verte su molteplici tematiche connesse al controllo degli scarichi a mare riguardanti le implicazioni normative, progettuali, realizzative nonché gli aspetti relativi al loro monitoraggio. La conferenza è stata organizzata dall'Azienda Mediterranea Gas e Acqua (AMGA) e dall'ufficio Politiche comunitarie del Comune di Genova con la collaborazione dell'ente portuale genovese.
Negli ultimi tempi le iniziative finalizzate a salvaguardare la qualità delle acque costiere sono state molteplici, con il miglioramento dell'efficienza delle reti di drenaggio cittadine e dei depuratori. Questi ultimi scaricano le acque reflue trattate attraverso condotte sottomarine che provvedono ad allontanare le acque dalla linea di costa ad un distanza di circa 1,5 chilometri e ad una profondità dell'ordine dei 35-40 metri. La parte terminale di tali condotte (diffusore) ha il compito di diffondere il refluo trattato assicurando un adeguato grado di diluizione in mare.
In assenza di metodologie affidabili ed economiche di monitoraggio e nell'ambito di un più attento controllo degli effetti dell'immissione nei corpi idrici delle acque reflue provenienti dagli impianti, anche in relazione alla legge comunitaria 91/271/EEC ed al previsto Decreto Legislativo del 11/05/99 n°152 "Testo unico sulla tutela delle acque dall'inquinamento", si è da tempo evidenziata la necessità di mettere a punto un sistema, utilizzabile dalle comunità costiere italiane ed estensibile a tutte le comunità mediterranee, per il controllo del funzionamento delle condotte di scarico a mare e del loro impatto ambientale.
In questo contesto, nell'ambito del Programma Comunitario LIFE, un'iniziativa lanciata dall'Unione Europea per finanziare progetti relativi ad innovazioni tecnologiche applicate alla salvaguardia ambientale, l'ufficio Politiche comunitarie dell'amministrazione comunale genovese ha concluso il primo anno di attività del progetto Aquarius. Il progetto, iniziato lo scorso novembre e finanziato dall'Unione Europea, si propone di definire e rendere operativa una metodologia di acquisizione dei parametri caratterizzanti l'interazione tra acque scaricate e i corpi idrici ricettori, utilizzando sensori specifici e tecnologie di trasmissione acustica sottomarina.
Il sistema di monitoraggio è basato sull'analisi del rumore prodotto dal getto in uscita dallo scarico stesso mediante un sistema di rilevazione costituito da un microfono subacqueo (idrofono), un amplificatore ed opportuni filtri. La metodologia messa a punto permette di evidenziare al gestore dell'impianto eventuali malfunzionamenti nel momento in cui si manifestano discriminando in modo non ambiguo tra le diverse condizioni di funzionamento dello scarico (libero od ostruito).
I benefici indotti dall'applicazione del sistema di monitoraggio in progetto sono molteplici: sono previsti benefici diretti in termini di risparmi sulla gestione, ispezione e manutenzione dei diffusori ed indiretti, attraverso un migliore controllo dell'ecosistema marino che favorirà una migliore fruizione dell'ambiente ai fini turistici e la protezione delle aree sensibili - parchi marini e zone di mitilicoltura.
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