Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
20:52 GMT+2
L'Iniziativa delle Alpi rilancia la Borsa dei transiti alpini
Il traffico pesante stradale - è stato rilevato - potrebbe collassare completamente, soffocato dalla propria crescita oppure dalla crescente opposizione della popolazione residente lungo gli assi di transito
25 febbraio 2002
L'elvetica Iniziativa delle Alpi (Iniziativa popolare federale per la protezione dello spazio alpino dal traffico di transito) ha rilanciato la sua proposta per la creazione di una "Borsa dei transiti alpini" che consenta di regolare il traffico pesante attraverso l'arco alpino. L'iniziativa è stata presentata venerdì scorso a Berna da Fabio Pedrina, consigliere nazionale e presidente dell'Iniziativa delle Alpi, nel corso della conferenza stampa indetta per illustrare l'attività dell'associazione svizzera.
L'istituzione della Borsa prevede la messa all'asta di un numero predefinito di diritti di transito attraverso le Alpi. Questo metodo - ha spiegato Pedrina - permetterebbe di concretizzare in modo efficiente e privo di discriminazioni la riduzione del traffico pesante prevista dalla costituzione e dalla legge. Essa permetterebbe inoltre, a completamento delle attuali misure di dosaggio del traffico, di evitare colonne e, di conseguenza, la creazione di nuove aree di sosta.
La proposta di una Borsa dei transiti alpini - ha detto Pedrina - è stata concepita dall'Iniziativa delle Alpi a complemento dell'attuale strategia d'attuazione del trasferimento su rotaia, sostituendo in un certo senso il supplemento per le regioni sensibili previsto dal Libro Bianco dell'Unione Europea. «Il prezzo di ogni singola corsa di mezzi pesanti non dovrebbe rincarare - ha precisato - in quanto verrebbero evitati i costi derivanti dalle inutili attese e dalle incertezze sui tempi di transito derivanti dall'applicazione dei sistemi di dosaggio del traffico approvati dall'Unione Europea. La Borsa dei transiti alpini, pur essendo uno strumento dell'economia di mercato, evita di lasciare gli obiettivi della politica dei trasporti alla mercé di quest'ultima, ma intende permetterne il conseguimento tramite la riscossione di un prezzo equo. Essa permette di regolare le quantità tramite la messa all'asta di diritti di transito, raggiungendo così l'obiettivo ecologico con il minimo sforzo economico».
Illustrando la proposta, Pedrina ha spiegato che con la Borsa dei transiti verrebbe fissato un limite massimo delle corse di mezzi pesanti attraverso le Alpi. Questo limite potrebbe essere ridotto progressivamente - ad esempio a scadenze annuali - per passare dal limite insito nelle attuali misure di dosaggio a quelli previsti dalla legge sul trasferimento. Le corse permesse verrebbero ripartite sui giorni lavorativi e sui singoli valichi, considerando anche criteri quali la sicurezza degli altri utenti della strada, l'affidabilità dei singoli assi di transito e le conseguenze per la salute delle popolazioni residenti nelle regioni. Infine i singoli diritti di transito verrebbero messi all'asta anticipatamente. Verrebbe inoltre prevista anche una ripartizione in slot di transito a più lunga scadenza oppure in slot acquistabili a breve termine per trasporti urgenti. Sarebbe possibile anche segmentare questo mercato in trasporti di importazione, di esportazione, di transito e per il mercato interno, ripartendoli inizialmente sulla base delle quote registrate attualmente, in modo da evitare qualsiasi discriminazione e garantire la soddisfazione delle esigenze interne. La messa all'asta potrebbe avvenire tramite una Borsa in internet, il cui funzionamento potrebbe essere in gran parte automatizzato.
Pedrina ha ricordato che simili borse sono già in funzione e che anche il pagamento potrebbe avvenire in forma elettronica, con ricevuta rilasciata tramite messaggi codificati rilevabili tramite una carta chip dalle on-board-Unit per la riscossione della TTPCP, la tassa elvetica sul traffico pesante commisurata alle prestazioni.
Con il sistema della messa all'asta - è stato specificato - si dovrebbe ottenere un prezzo totale che, unitamente agli altri costi di trasporto, dovrebbe risultare ad livello analogo a quello del trasporto ferroviario. Il progressivo aumento della TTPCP a partire dal 2005 e la riduzione del prezzo di trasporto con l'apertura delle NTFA (nuova ferrovia transalpina svizzera) permetteranno di ridurre il prezzo degli slot di transito. Il ricavo della Borsa sui transiti alpini potrebbe essere utilizzato per migliorare la qualità del trasporto ferroviario, oppure per accelerare la realizzazione delle protezioni foniche lungo gli assi di transito stradali e ferroviari. Una simile gestione del traffico permetterebbe di evitare in gran parte le colonne presso i punti di dosaggio prima delle gallerie alpine e i mezzi e gli autisti potrebbero quindi evitare ore di attesa e pianificare molto meglio le loro corse.
Secondo l'Iniziativa delle Alpi, il sistema della Borsa dei transiti alpini potrebbe essere esteso senza problemi a tutto l'arco alpino ed una simile decisione sarebbe persino auspicabile per evitare corse di aggiramento delle aree soggette a questo sistema. L'idea della Borsa potrebbe essere ripresa anche nella discussione sulla sostituzione del sistema degli ecopunti al Brennero.
L'associazione ha ribadito l'insostenibilità dell'attuale situazione: «senza una drastica limitazione dei trasporti, attualmente oltre 25.000 al giorno - è stato sottolineato - il traffico pesante stradale attraverso tutto l'arco alpino potrebbe collassare completamente, soffocato dalla propria crescita oppure perché vinto dalla crescente opposizione della popolazione residente lungo gli assi di transito».
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore