testata inforMARE
Cerca
16 maggio 2025 - Anno XXIX
Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
11:44 GMT+2
LinnkedInTwitterFacebook
I Comuni italiani presentano le loro proposte sui porti
Audizione dell'ANCI presso la IX commissione Trasporti della Camera
13 maggio 2004
Si è svolta oggi pomeriggio, presso la IX commissione Trasporti della Camera, l'audizione dei rappresentanti dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul settore portuale italiano. Nel corso dell'audizione l'ANCI ha presentato una relazione - pubblicata di seguito - che contiene le analisi e le proposte dell'associazione sullo sviluppo dei porti.

Nell'analisi l'ANCI sottolinea quali siano - secondo le amministrazioni comunali - i principali problemi lasciati irrisolti dalla legge di riforma portuale n. 84 del 1994, in primis la mancanza di autonomia finanziaria degli enti portuali, la lunghezza e frammentarietà della pianificazione, la pletoricità di alcuni organi di governo (in particolare il comitato portuale), la mancata liberalizzazione dei servizi accessori (pilotaggio, ormeggio, rimorchio) e l'omogeneizzazione dei modelli istituzionali e gestionali per i porti.

Le proposte dell'ANCI sono state presentate dal sindaco di Genova, Giuseppe Pericu, dal sindaco di Livorno, Gianfranco Lamberti, dal sindaco di Cagliari, Emilio Floris, dal presidente della Provincia di Brindisi, Nicola Frugis, dal presidente della Provincia di Genova, Alessandro Repetto, dal presidente della Provincia di Trieste, Fabio Scoccimarro, dal presidente della Provincia di Savona, Alessandro Garassini, dall'assessore del Comune di Palermo, Lorenzo Ceraulo, e dal presidente della Provincia di La Spezia, Giuseppe Ricciardi.

 

AUDIZIONE
IX COMMISSIONE TRASPORTI, POSTE
E TELECOMUNICAZIONI
CAMERA DEI DEPUTATI

INDAGINE CONOSCITIVA SUL SETTORE PORTUALE

ROMA,



 

1. LO SCENARIO EVOLUTIVO

Negli ultimi decenni l'industria portuale ha subito profondi mutamenti, per motivi tra loro fortemente connessi, quali:

- la tendenza dell'economia mondiale verso la globalizzazione e la rilocalizzazione di molte attività, soprattutto manifatturiere, con la conseguente crescita degli scambi internazionali;

- le innovazioni organizzative e tecnologiche intervenute nei trasporti, specialmente marittimi, e propagatesi ai porti;

- le innovazioni che hanno interessato trasversalmente tutti i settori produttivi (come le Information and Communication Technologies);

- i nuovi modelli istituzionali, organizzativi e gestionali affermatisi nei diversi comparti dell'industria del trasporto, rivolti a meglio governare le trasformazioni in atto.

Questi mutamenti hanno inciso profondamente sul concetto stesso di competitività portuale e sulla struttura e il funzionamento del mercato dei servizi portuali.

Sono cambiate le strategie degli attori che producono e vendono il servizio portuale e i servizi ad esso correlati; e sono cambiati l'impatto sul territorio e le relazioni spazio-economiche fra il porto e il suo intorno. Tutto ciò ha determinato un nuovo e diverso ruolo dei porti per le economie di appartenenza e le città che li ospitano, e nuovi orientamenti per le politiche portuali.

Dalla metà del secolo XX il commercio mondiale è cresciuto pressoché senza interruzioni, con un tasso di crescita in media doppio rispetto alla produzione industriale. La riorganizzazione spaziale di molte industrie (favorita anche dai minori costi del trasporto marittimo), ha condotto ogni fase del ciclo produttivo a localizzarsi nella regione più dotata degli input ad essa necessari, moltiplicando le attività di trasporto e accrescendone la lunghezza media. Di qui il forte aumento del trasporto su lunghe distanze (che è essenzialmente, per le merci, un trasporto marittimo), indipendente dal trend della produzione manifatturiera, comunque in crescita sul lungo periodo.

Il traffico marittimo mondiale ha così raggiunto nel 2000 i 5.890 milioni di tonnellate, contro i 4.008 del 1990, i 3.704 del 1980, i 2.566 del 1970[1], i 525 milioni del 1950. In mezzo secolo si è cioè moltiplicato per 11, con un aumento di circa due miliardi di tonnellate (+390%) negli anni del boom 1950-1970, e di altri tre miliardi di tonnellate (+130%) nel periodo 1970-2000. La crescita ha interessato tutte le categorie di traffico, ma principalmente i carichi secchi non rinfusieri (fra cui, soprattutto, i carichi containerizzati), cresciuti del 268% e passati dal 26% al 42% del totale. I carichi secchi alla rinfusa sono cresciuti del 190%, passando dal 18% al 22% del totale. Le rinfuse liquide sono cresciute "solo" del 47%, scendendo così dal 56% al 36% del totale.

Ancorché generalizzata, la crescita dei traffici marittimi ha interessato comparativamente di più il bacino del Mediterraneo, a causa del ruolo di crescente importanza assunto da alcune economie dell'Estremo Oriente fin dalla fine degli anni '80. I porti europei del Mediterraneo hanno così avuto un'eccezionale opportunità di sviluppo, dovuta alla loro più vantaggiosa posizione geografica rispetto agli hinterland europei, e all'accresciuta importanza delle rotte Far East - Europa rispetto alle tradizionali rotte nordatlantiche.

Il contesto di forte crescita ha favorito l'aumento della portata della nave, la standardizzazione dei carichi - e in particolare la containerizzazione - e la specializzazione delle navi. Innovazioni che hanno fortemente ridotto i costi del trasporto marittimo, determinando aumenti ulteriori e cumulativi della domanda e consentendo la riorganizzazione geografica dei processi produttivi su scala planetaria. Da cui conseguono, in un processo cumulativo, ulteriori incrementi della domanda di trasporto e della lunghezza media dei viaggi, che ulteriormente spingono verso aumenti della portata delle navi.

Queste dinamiche hanno forti conseguenze sulla portualità. Si sono diffusi terminali specializzati e terminali contenitori, mentre gli enormi aumenti delle portate medie, unite all'accresciuta concorrenza fra i porti, hanno determinato aumenti di scala delle infrastrutture portuali e la conseguente obsolescenza di molti terminali portuali di concezione tradizionale.

La ricerca di economie di scala e di rete ha favorito, nel comparto dei contenitori, il diffondersi del trasporto marittimo basato sul trasbordo (transhipment) del carico fra più navi, con l'affermarsi del ciclo hub-and-spoke e delle tecniche di relay. La diffusione del transhipment ha determinato da un lato la nascita di grandi porti di trasbordo (in Italia ne è un esempio Gioia Tauro, attivo dal 1995 e oggi primo porto contenitori del Mediterraneo), e dall'altro la rivitalizzazione dei porti minori, la cui "connettività" è aumentata esponenzialmente.

Si è dunque determinata una sostanziale tripartizione dei ruoli dei porti, fra grandi porti di transhipment (di nuova costruzione, lontani dai centri abitati), porti di scalo diretto tradizionali (per i quali i volumi di traffico giustificano il mantenimento di rotte dirette) e porti spoke di rilevanza regionale, complementari ai porti di transhipment per l'adduzione e la distribuzione dei traffici.

La movimentazione nei porti attraversa da tempo un trend di quasi costante aumento. I porti che hanno conosciuto la maggiore crescita quantitativa sono i terminali contenitori. Nel 2000 (ultimo dato prima degli attentati del 2001) dodici dei venti maggiori porti contenitori mondiali[2] registravano una crescita a due cifre, e superiore al 30% in quattro porti (Quingdao, Manila, Shezhen, Shanghai). Nel 2001 ancora sette dei primi venti porti registravano una crescita a due cifre, ma altri sette erano in diminuzione[3].

La riduzione dei costi reali del trasporto, terrestre e marittimo, e la tendenza alla concentrazione dei traffici nei grandi porti hanno favorito la tendenziale sovrapposizione dei bacini di traffico e il conseguente aumento della concorrenza fra i porti. Fatto, questo, che ha determinato l'esigenza di processi decisionali più flessibili e rapidi nelle gestioni portuali. Da esse è conseguita la forte diffusione di processi di liberalizzazione e di privatizzazione delle gestioni portuali, di cui si dirà in seguito.

 

2. BENEFICI E COSTI ESTERNI DEI PORTI


L'economia dei porti è caratterizzata da forti esternalità positive e negative.

I benefici esterni dei porti attengono all'accessibilità dell'hinterland, essenziale nell'economia globale per la competitività delle imprese e per le opportunità di consumo e di vita di chi abita il territorio. Oggi questo beneficio potenziale riguarda territori molto estesi, e l'hinterland dei maggiori porti ha un'estensione nazionale e internazionale.

I costi esterni dei porti sono i costi ambientali, l'inquinamento marino e costiero, e quello terrestre del traffico generato dai porti, la congestione delle reti stradali e ferroviarie. A tali costi si aggiungono i costi opportunità legati all'utilizzo di un bene collettivo scarso, come lo spazio costiero e retrocostiero. Tutti questi costi sono fortemente aumentati negli ultimi anni, in conseguenza dell'aumento del traffico e delle nuove tecnologie di movimentazione; e sono per lo più concentrati nel territorio che ospita il porto.

L'evoluzione recente ha determinato un forte contrasto fra la sempre maggiore diffusione territoriale dei benefici dei porti (l'allargarsi degli hinterland) e un acuirsi dei costi esterni concentrati nella città che ospita il porto e nei suoi immediati dintorni. Circostanza cui si aggiunge un impatto economico locale (occupazione, valore aggiunto) tendenzialmente decrescente in rapporto all'unità di carico.

Le forti esternalità implicano un forte livello di intervento pubblico. Al tempo stesso, però, l'industria portuale è caratterizzata da una forte concorrenza internazionale, che postula efficienza, flessibilità e rapidità di reazione al mercato, tipiche della gestione privata. D'altra parte, almeno per quanto riguarda il traffico di merci, la movimentazione portuale e l'intero ciclo logistico in cui si incorpora entrano a far parte di un processo produttivo che si giustifica nel mercato e attraverso i ricavi (ricavi della vendita del bene trasportato, del trasporto, della portualità).

3. LE NUOVE ESIGENZE NEL GOVERNO DELLA PORTUALITÀ


Il contesto sopra delineato fa emergere nuove esigenze.

La massimizzazione dei benefici esterni legati all'accessibilità degli hinterland e all'inserimento nei mercati globali postula l'esigenza di rispondere ad un disegno complessivo di rete, che per i grandi porti dovrà essere incentrato sui grandi assi internazionali del trasporto e della logistica (per l'Unione Europea, il punto di riferimento non può che essere costituito dalle reti transeuropee di trasporto TEN-T, che oggi includono i porti dopo averli inizialmente esclusi).

Lo squilibrio fra benefici esterni "diffusi" e costi ambientali e territoriali "localizzati" richiede una forte e organica integrazione fra porto e territorio - e fra governo portuale ed ente territoriale locale - per evitare che si determini un "peso" locale della portualità e una conseguente non sostenibilità dell'industria portuale.

La dinamica fortemente concorrenziale del settore, da un lato, e la tendenziale riduzione delle risorse fiscali, dall'altro, spingono verso forme di gestione della portualità fortemente orientate al mercato ed economicamente autosufficienti. Ne derivano, in molti paesi, modelli istituzionali e gestionali caratterizzati non solo da liberalizzazioni e privatizzazioni di parti rilevanti del funzionamento dei porti, ma anche da un reale conferimento della leva fiscale al soggetto che governa il porto e a quello/i che ha(nno) responsabilità nel governo delle relazioni fra il porto e il territorio.

Le mutate condizioni dell'industria portuale delineano dunque l'esigenza di un quadro istituzionale e gestionale che coinvolge molti livelli di governo, affidando al livello nazionale o internazionale le grandi regole, come la tutela della concorrenza, e il coordinamento con le grandi reti internazionali del trasporto terrestre; al livello regionale, la programmazione dell'offerta portuale integrata con la pianificazione territoriale di area vasta; al livello locale, la destinazione d'uso dello spazio, l'interfaccia porto-città, la sostenibilità ambientale, nonché il controllo dell'ente deputato alla gestione portuale. A quest'ultimo, infine, la componente prevalente della fiscalità portuale, in regime di autonomia finanziaria.

 

4. I GRANDI ORIENTAMENTI ISTITUZIONALI-GESTIONALI E LA LEGGE ITALIANA


Le esigenze descritte, in particolare l'esigenza di flessibilità, rapidità decisionale, vicinanza alle esigenze del mercato, hanno causato, negli ultimi due decenni, l'estremo favore incontrato in molti paesi dalle politiche di liberalizzazione e di privatizzazione.

A ciò hanno contribuito anche il più generale consolidamento di orientamenti improntati al recupero dei valori dell'efficienza, del mercato e della concorrenza, oltre che la prevalenza della visione liberale dell'economia su quella pianificata, e la prevalenza, per la maggior parte dei paesi, degli orientamenti liberoscambisti su quelli protezionisti e autarchici.

Ne è derivata dunque una serie di orientamenti che a livello internazionale - in maggiore o minore misura secondo i paesi, delle culture, delle condizioni delle economie e del prevalere contingente dell'una o dell'altra forza politica - hanno promosso forme più o meno spinte di liberalizzazione e privatizzazione dell'industria portuale, precedentemente caratterizzata (ancorché non ovunque) da un intervento pubblico molto pervasivo.

Queste spinte hanno portato in alcuni casi alla formazione di veri e propri porti privati (la proprietà dei suoli e la gestione dei servizi di terminale e di quelli accessori sono private, nel rispetto delle normative ambientali e delle prescrizioni della pianificazione territoriale); in altri casi a porti dove solo la proprietà del suolo è pubblica (porti landlord) mentre la gestione dei servizi di terminale e di quelli accessori è privata; in altri ancora, a porti dove i soli servizi di terminale sono privatizzati, mentre anche i servizi accessori sono direttamente o indirettamente controllati da un soggetto pubblico (tool port). Infine, nei porti dove nulla è stato privatizzato si è solitamente dato luogo a forme di aziendalizzazione e/o divisionalizzazione del porto pubblico (service port) volte a fargli comunque conseguire processi decisionali più rapidi e maggiormente orientati al mercato.

In Italia, la legge 27 gennaio 1994, n. 84, ha introdotto un modello basato sulla privatizzazione della gestione dei terminali, in un contesto di mantenimento della proprietà pubblica dei suoli e di programmazione e controllo pubblici dell'uso del territorio. È un modello landlord, che si differenzia sensibilmente da quello c.d. "anseatico" dei maggiori porti del Nord Europa continentale, nel quale il soggetto pubblico coinvolto è fortemente agganciato all'ente locale comunale o regionale (cfr. Allegato A). Un'altra innovazione rilevante riguarda il mercato del lavoro, con la cessazione (al termine di una lunghissima transizione) del monopolio dell'offerta del lavoro portuale da parte delle compagnie e dei gruppi portuali.

La legge del 1994 ha innovato fortemente il modello istituzionale precedente, basato su porti interamente pubblici e ormai del tutto inadeguato alle esigenze dell'industria del trasporto marittimo e intermodale, e della portualità. Essa ha consentito ai porti italiani di intercettare i crescenti traffici in transito nel bacino del Mediterraneo, causando tassi di crescita sensibilmente maggiori della maggior parte dei concorrenti mediterranei. Al tempo stesso, ciò ha consentito all'Italia di attrarre un consistente flusso di investimenti esteri, realizzati dai maggiori operatori internazionali del terminalismo portuale (PSA, Hutchinson Wampoa, P&O Ports, Eurokai) e del trasporto marittimo (Maersk Sealand, Evergreen).

I porti italiani sono così divenuti protagonisti della formazione di "reti di terminali" da parte dei maggiori operatori mondiali, e al tempo stesso hanno avuto un ruolo primario nella crescita della "quota di mercato" dei porti Sud europei rispetto a quelli Nord europei: quota cresciuta dal 17,6% del 1989 al 35,4% del 2000.

 

5. I PROBLEMI DELLA LEGGE DEL 1994 E IL DISEGNO DI LEGGE DI RIFORMA


Se ha portato con sé indubbi vantaggi, tuttavia la legge del 1994 ha lasciato irrisolti o ha addirittura aggravato alcuni storici problemi della portualità italiana.

Tali problemi sono in parte intrinseci, e in parte dovuti a successive evoluzioni del mercato, non del tutto prevedibili nel 1994.

Fra i primi, i problemi principali riguardano:

- la mancanza di autonomia finanziaria dell'ente portuale (e in generale del livello di governo locale), che ha l'effetto di disincentivare l'efficienza nel finanziamento degli investimenti portuali;

- la lunghezza e frammentarietà della pianificazione, e segnatamente dell'adozione e approvazione del piano regolatore portuale, soggette a procedure di approvazione dai tempi non predeterminati;

- la pletoricità di alcuni organi di governo (segnatamente il comitato portuale) e l'inesistente o insufficiente influenza dell'ente territoriale locale sulle politiche portuali e sugli usi del territorio all'interno dei confini portuali;

- la mancata liberalizzazione dei servizi accessori (pilotaggio, ormeggio, rimorchio) la cui scarsa efficienza e i cui elevati prezzi sono tanto più gravi quanto più le tariffe e i tempi (la qualità) dei servizi di terminale tendono a livellarsi internazionalmente;

- l'omogeneizzazione dei modelli istituzionali e gestionali per i porti maggiori, medi e di fatto anche minori, determinato dalla scelta di un unico modello (quello dell'Autorità Portuale) per un numero di porti già elevato in partenza e divenuto poi elevatissimo.

L'evoluzione dei mercati portuali negli ultimi dieci anni (cioè dopo la riforma del 1994) ha in primo luogo evidenziato la crescente esigenza di una differenziazione dei modelli gestionali, a fronte di una tripartizione di ruoli fra porti di transhipment, porti a scalo diretto e porti feeder regionali.

Il mancato controllo dell'ente portuale da parte della comunità locale e dei suoi rappresentanti politici ha avuto conseguenze via via più gravi con il depauperarsi di molte operazioni portuali, la riduzione dell'impatto occupazionale diretto e il crescente impatto territoriale dei terminali.

Un altro limite di crescente gravità si è rivelato essere la scarsa flessibilità del modello di gestione rappresentato dall'autorità portuale rispetto alle esigenze di mercato del trasporto intermodale, che richiederebbero forme più flessibili di partecipazione ad iniziative imprenditoriali situate anche a considerevole distanza dal porto.

Infine, un'ulteriore carenza è legata al crescente squilibrio di potere contrattuale fra gli enti portuali, da un lato, e i grandi terminalisti, e ancor più i grandi vettori globali, dall'altro. Le autorità portuali si trovano ad offrire lo spazio portuale su un mercato in cui l'offerta è posta in concorrenza crescente dai bassi costi del trasporto e dalla progressiva riduzione del numero dei richiedenti (per le concentrazioni in atto nel settore del trasporto marittimo). Ne deriva un tendenziale basso prezzo (canone) per l'uso dello spazio, ed un appiattimento delle strategie dell'autorità portuali sugli obiettivi del terminalista o direttamente dell'armatore. Sotto questo profilo, non si può non rilevare che è più semplice ed efficace, anche per l'autorità portuale, fare riferimento al mero volume movimentato (per altro quasi sempre in crescita in un'epoca di forte accelerazione del trasporto marittimo internazionale) piuttosto che ai reali effetti positivi del porto sull'economia locale (come l'occupazione, che invece è - in rapporto al volume di traffico - fortemente diminuita).

In conseguenza di questi problemi, e pur riconoscendo i molti effetti positivi della legge del 1994, un disegno di legge giacente al Senato (XIV Legislatura, Senato, N. 2761 del 17-2-2004, d'iniziativa dei senatori Veraldi, Scalera e Zanda - Cfr. Allegato B), propone principalmente due modifiche:

- lo snellimento delle procedure di pianificazione e realizzazione delle infrastrutture portuali (principalmente attraverso il ricorso alla procedura della conferenza dei servizi in caso di mancata intesa fra autorità portuale e comune, e la sostituzione dell'esame tecnico del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e della procedura di V.I.A. con l'introduzione di una valutazione integrata tecnica e di impatto ambientale da svolgersi entro 60 giorni dal ricevimento della richiesta);

- il consolidamento dell'autonomia delle Autorità Portuali e la realizzazione di un'effettiva autonomia finanziaria (conferimento alle Autorità Portuali le tasse portuali ed "erariali" e la loro integrazione con una quota delle entrate doganali);

oltre all'alleggerimento nel numero di componenti del comitato portuale, organo oggi pletorico; ad una migliore ripartizione delle competenze fra autorità portuale e autorità marittima; e ad altre modifiche e integrazioni minori.

Le modifiche proposte sono per lo più condivisibili (ancorché i nuovi limiti temporali fissati per le valutazioni siano di gran lunga insufficienti), ma sono comunque parte di un immutato impianto complessivo che non affronta (se non per lo specifico problema della pianificazione portuale) il nodo dei rapporti fra l'ente territoriale (comune) e l'ente di gestione, e dell'effettivo controllo del primo sull'utilizzo dello spazio e delle risorse collettive della comunità insediata sul territorio.

Il rischio che un'autorità portuale totalmente svincolata da un controllo locale (come è oggi, e come rimane in virtù del DDL) finisca per appiattirsi sui soli obiettivi delle grandi compagnie armatoriali (con o senza il tramite di operatori terminalisti indipendenti) senza alcuna considerazione degli interessi della comunità locale è più che concreto, come dimostrano i sempre più frequenti conflitti fra residenti e enti portuali.

 

6. LE ESIGENZE ATTUALI E FUTURE


Le esigenze di riforma investono dunque diverse e importanti questioni:

- la gestione del territorio, e in particolare le funzioni di pianificazione territoriale e di programmazione dell'offerta portuale complessiva;

- la fiscalità portuale, con la necessità di avvicinare maggiormente e il più possibile la riscossione dei tributi al momento della generazione dei costi, in modo che sia la comunità locale a scegliere e autodeterminare il proprio livello di coinvolgimento nella portualità;

- la tutela della concorrenza, messa in pericolo da diverse forme di finanziamento pubblico più o meno palesi, ma anche dai concreti ostacoli alla liberalizzazione dei processi decisionali inerenti alla scelta dei concessionari dei terminali e dei servizi pubblici che nel porto hanno luogo;

- l'integrazione con le reti terrestri (stradali e ferroviarie) e con i nodi intermodali sui quali si incardinano i cicli di trasporto intermodale;

- i frequenti conflitti con la comunità locale principalmente in ordine a questioni inerenti allo sviluppo del porto, o alle sue attività maggiormente generatrici di diseconomie esterne; conflitti impensabili fino ad alcuni anni or sono, quando la presenza (o l'ampliamento) di un porto generavano indiscutibili benefici netti positivi, oggi in gran parte venuti meno;

- la ripartizione delle competenze e la differenziazione dei livelli di governo in relazione alle diverse questioni di volta in volta rilevanti, e segnatamente alla massimizzazione dei benefici economici esterni legati al miglioramento dell'accessibilità, e alle esigenze di una maggiore integrazione locale fra città e governo del porto;

- la differenziazione dei modelli istituzionali e gestionali dei porti in relazione ai loro diversi ruoli (hub, scalo diretto, spoke) e alle diverse tipologie di carico, nel contesto dei traffici internazionali.

 

7. LINEE GUIDA PER UNA RIFORMA DEI PORTI: I PRINCIPI


Il quadro delle esigenze delinea le linee guida di una possibile riforma dell'attuale ordinamento. Essa dovrebbe basarsi sui seguenti principi.

L'offerta: produzione, programmazione e coordinamento


L'intero contesto istituzionale e normativo relativo ai trasporti e alle infrastrutture sembra oggi voler seguire, nell'Unione Europea e non solo, il principio generale secondo cui l'offerta di portualità - e in generale di trasporto - deve essere, almeno per le merci, lasciata alla libera determinazione del mercato. Sono quindi i caricatori, cioè la domanda, a indicare e "scegliere" il livello di produzione di portualità.

Se il principio può valere dal punto di vista quantitativo, non v'è dubbio che per massimizzare gli effetti positivi sull'accessibilità degli hinterland l'offerta di portualità va coordinata con la programmazione e realizzazione delle grandi reti del trasporto terrestre. In Europa, i porti di rilevanza internazionale, ed essenzialmente i maggiori porti a scalo diretto, dovranno coordinarsi con la programmazione delle reti transeuropee TEN-T per integrarsi negli assi internazionali del trasporto e della logistica.

La collocazione dei porti hub prescinde per lo più dalla collocazione delle reti terrestri, ma in questo caso il coordinamento con le reti del trasporto terrestre può essere utile per evitare gli effetti di sovracapacità che il mercato ha dimostrato di non saper evitare, principalmente a causa dello squilibrio di potere contrattuale fra la domanda e l'offerta di servizi portuali.

Finanziamenti, sovvenzioni, tutela della concorrenza


Dall'idea, oggi prevalente, che nel trasporto merci il traffico debba finanziare tutti i costi di produzione, compresi quelli infrastrutturali, consegue l'esigenza di principi di tutela della concorrenza e del mercato, e del divieto di aiuti di stato alle imprese.

In teoria, una piena applicazione di questo principio dovrebbe collocare le infrastrutture portuali completamente al di fuori della sfera di intervento finanziario pubblico, confinando il ruolo pubblico ad un ruolo di coordinamento della pianificazione territoriale e di tutela ambientale.

Tuttavia la forte presenza di esternalità positive, e la natura di bene pubblico che si può attribuire all'accessibilità del territorio, in particolare (ma non esclusivamente) nel movimento di passeggeri, delinea un ruolo pubblico importante, che potrebbe essere assunto dai governi regionali, per la maggiore idoneità a valutare le esternalità positive sul territorio rispetto ai livelli nazionale ed europeo, da un lato, e locale, dall'altro. Ne deriva un possibile ruolo di programmazione e coordinamento da svolgersi a livello regionale.

Andrebbero dunque immaginate, di massima, competenze diverse dei diversi livelli di governo in relazione ai diversi tipi di porti: i porti di rilevanza internazionale non dovrebbero essere controllati dalle regioni (né la regionalizzazione dei trasporti introdotta dal d.lgs. 422/1997 ha inteso questo), mentre a livello regionale possono attribuirsi competenze riferite ai porti regionali e al coordinamento dell'offerta portuale complessiva alla scala regionale.

La gestione del territorio


Se la programmazione dell'offerta e il coordinamento con le reti terrestri vanno collocati ai livelli amministrativi corrispondenti (e quindi in gran parte sovraordinati all'ente territoriale locale), il governo del territorio utilizzato per la portualità o in funzione della portualità va ricondotto il più vicino possibile alla comunità che ospita il porto.

Questo comporta una forte rivalutazione del ruolo dell'ente territoriale locale (comune o consorzio di comuni) oggi di fatto pressoché emarginato dal controllo sulla gestione della portualità. Anche l'ente di gestione del porto va ricondotto maggiormente, per questi aspetti, al comune di appartenenza, e alla rappresentanza degli interessi della comunità locale. Il crescente squilibrio geografico fra benefici diffusi e costi esterni localizzati del porto, di cui si è detto, postula infatti l'autodeterminazione della comunità locale circa il livello di coinvolgimento nella portualità, anche perché il costo opportunità del porto è legato agli usi alternativi delle risorse collettive locali. In difetto, sembra improbabile che si possa arrivare a una pianificazione territoriale e portuale condivisa, e il sorgere di conflitti fra la comunità locale e quella portuale è più che probabile, come dimostrano le cronache di questi ultimi anni, non solo in Italia.

La fiscalità


Un'implicazione di queste considerazioni è la necessità di ricondurre la fiscalità portuale "il più vicino possibile" alla gestione del porto e del territorio.

La natura privata o pubblica del finanziamento influisce sulla selezione dei progetti di investimento. Il finanziamento privato risponde al criterio di remunerazione del rischio e ad una valutazione positiva sui profitti attesi, ma per definizione non considera le esternalità (positive e negative) dell'investimento portuale. Il finanziamento pubblico non risponde a criteri di mercato e svincola gli investimenti dalla valutazione della loro redditività: questo elemento di potenziale inefficienza determina lo "spiazzamento" del capitale privato e altera la competizione fra i porti.

Nell'ambito di un modello a finanziamento pubblico, poi, è cruciale il livello di governo cui fanno capo il gettito fiscale e le decisioni di investimento.

Un sistema centralizzato persegue obiettivi di riequilibrio e di armonico sviluppo dei porti del paese, può concentrare risorse su interventi giudicati prioritari e coordinare il dimensionamento complessivo della capacità portuale; ma crea il rischio di un "rovesciamento logico", per il quale, una volta versato il gettito fiscale, l'ottenimento di un finanziamento statale da costo si trasforma in beneficio, amplificato dal fatto che, ottenendolo, lo si sottrae ad altri porti potenzialmente concorrenti. La selezione degli investimenti diventa così del tutto inattendibile, e il singolo porto si deresponsabilizza sia nei confronti della comunità locale, sia rispetto all'utilizzo delle risorse. Anche i criteri di selezione utilizzati dal governo centrale sono spesso poco oggettivi e/o caratterizzati da procedure di valutazione molto discrezionali, che riflettono il peso politico-elettorale delle diverse città portuali.

Un sistema decentrato presenta vantaggi e svantaggi simmetrici rispetto a quelli appena enunciati, ed è più compatibile con modelli "ibridi" nei quali il capitale privato entra in gioco per la produzione dei servizi, le sovrastrutture e talvolta anche talune infrastrutture. La fiscalità (pubblica) decentrata al livello locale produce effetti molto simili a quelli dei finanziamenti privati, soprattutto quando gettito delle tasse portuali e decisioni di investimento si incardinano sull'istituzione portuale stessa, in quanto i ricavi del traffico devono poter coprire interamente anche i costi degli investimenti infrastrutturali, postulandone quindi una redditività non dissimile da quella che sarebbe richiesta in caso di ricorso al capitale privato. Un adeguato coinvolgimento dell'ente territoriale consente poi una mediazione fra questa valutazione e la valutazione dei benefici/costi esterni localizzati che l'investimento portuale è suscettibile di generare.

 

8. LINEE GUIDA PER UNA RIFORMA DEI PORTI: L'ASSETTO


Dalle considerazioni formulate in precedenza, e in particolare a causa della discrasia fra la scala territoriale delle esternalità positive e delle esternalità negative dei porti, di cui si è detto ampiamente, si evince che l'assetto dell'ordinamento portuale dovrebbe prevedere un'articolazione delle competenze su più livelli di governo. Esso si può sintetizzare come segue.

Livello europeo


A questo livello dovrebbero competere:

- il coordinamento dell'offerta complessiva di capacità portuale, in funzione dell'offerta di accessibilità, strategica per lo sviluppo economico e l'allargamento dei mercati; il coordinamento deve riguardare la capacità complessiva e la collocazione geografica, e dovrà perseguire la complementarità e l'integrazione funzionale con le reti del trasporto terrestre (le TEN-T, che oggi includono anche i porti) e in generale i grandi corridoi plurimodali della logistica, nonché i maggiori nodi logistici interni;

- la predisposizione di regole generali, in particolare per la tutela della concorrenza (nel mercato dei servizi di terminale e nei mercati dei servizi portuali accessori) e i criteri di tariffazione delle infrastrutture;

- la predisposizione di misure fiscali di riequilibrio per i porti delle regioni UE arretrate.

Livello nazionale


A questo livello competono

- Il coordinamento dell'offerta complessiva nazionale (Piano Generale dei Trasporti e della Logistica) e l'integrazione funzionale con le reti nazionali del trasporto terrestre e i nodi intermodali interni di rilevanza nazionale;

- La programmazione e la gestione dei porti militari.

Livello regionale


Al livello regionale competono

- La programmazione dell'offerta regionale di portualità per il movimento dei passeggeri;

- Il coordinamento con le infrastrutture e i servizi di trasporto regionale, segnatamente per la mobilità dei passeggeri;

- Il coordinamento e la compatibilità con la programmazione territoriale di area vasta (piani delle coste, piani territoriali di coordinamento, piani degli insediamenti produttivi, piani paesistici);

- Alcune funzioni comuni della portualità regionale (per esempio la promozione);

- La programmazione dell'offerta di capacità per i porti di interesse regionale, oltre che dei porti turistici dei porti pescherecci.

Livello locale: ente territoriale


Al livello dell'ente territoriale locale (comune o consorzio di comuni) competono:

- la destinazione d'uso dello spazio;

- l'interfaccia con il territorio urbano, la città (varchi portuali), la viabilità stradale ordinaria, gli utilizzi per funzioni urbane di parti del territorio e delle strutture portuali e gli utilizzi per funzioni portuali di parti del territorio urbano;

- il controllo e le iniziative a salvaguardia della sostenibilità ambientale;

- il controllo dell'ente di gestione portuale, attraverso forme di partecipazione effettiva dell'ente territoriale nell'ente gestore; tale partecipazione potrebbe assumere la forma di una società di capitali caratterizzata da una quota maggioritaria di partecipazione del comune (dei comuni) interessato(i) dal territorio portuale, con eventuali partecipazioni degli altri enti territoriali e regionali interessati e di un'adeguata rappresentanza dei gestori delle reti terrestri, degli utenti, della business community.

Livello locale: ente di gestione


All'ente di gestione portuale, costituito dall'ente territoriale come indicato al punto precedente, compete

- le decisioni di utilizzo dello spazio portuale per quando riguarda l'assegnazione degli spazi in concessione e la gestione degli spazi comuni;

- il controllo sulle concessioni;

- l'attribuzione con procedura ad evidenza pubblica della gestione dei servizi accessori, tecnico-nautici (pilotaggio, ormeggio, rimorchio) e comuni (servizi ecologici, servizi informativi, manovre ferroviarie, etc.);

- la raccolta delle tasse portuali;

- le decisioni di investimento, compatibilmente con le indicazioni sulla destinazione d'uso dello spazio fornite dall'ente territoriale.

 

9. ASSETTO E OBIETTIVI


Questa ripartizione di massima delle funzioni è rivolta a perseguire il più efficacemente possibile i molteplici obiettivi in gioco, e segnatamente:

- la rappresentanza e la tutela degli interessi pubblici locali, ai quali deve poter corrispondere un consapevole coinvolgimento della comunità e dell'ente locale nella portualità e la decisione di sostenerne i relativi costi esterni e i costi opportunità per l'utilizzo di risorse collettive;

- la conseguente esigenza di controllo e di effettiva partecipazione da parte dell'ente territoriale;

- la qualità dei servizi portuali e la flessibilità operativa rispetto alle esigenze espresse da un mercato fortemente concorrenziale e per lo più di scala internazionale;

- l'opportunità di una forma gestionale flessibile che vada incontro alle crescenti differenze in termini di funzioni e di caratteristiche tra i diversi tipi di porti (trasbordo, scalo diretto, adduzione) di cui si è detto in precedenza;

- il conseguimento di un'effettiva autonomia finanziaria delle gestioni portuali attraverso la riconduzione della leva fiscale (entrate e investimenti) al livello dell'ente portuale, cruciale per indirizzare in modo efficiente gli investimenti portuali secondo le reali esigenze del traffico (fatte salve contribuzioni ai livelli superiori per esigenze di coordinamento o di riequilibrio esplicitamente indicate e collegate a comprovate esigenze e a specifici progetti di investimento);

- il coordinamento ai livelli superiori con l'offerta di accessibilità nel suo complesso, e segnatamente l'incardinamento dei (maggiori) porti nei grandi assi internazionali del trasporto e della logistica;

- la tutela del funzionamento concorrenziale dei mercati, presupposto necessario per massimizzare il beneficio collettivo generabile dalla portualità.

 


[1]
Fonte: UNCTAD (2002).
[2] Classifica guidata dai porti di Hong Kong e Singapore, rispettivamente con 18 e 17 milioni di TEUs.
[3] Fonte: UNCTAD (2002).
›››Archivio notizie
DALLA PRIMA PAGINA
Nei primi tre mesi del 2025 il traffico delle merci nei porti di Genova e Savona-Vado è cresciuto del +1,4%
Nei primi tre mesi del 2025 il traffico delle merci nei porti di Genova e Savona-Vado è cresciuto del +1,4%
Genova
Nel settore dei container, deciso rialzo dei trasbordi (+107,3%) e lieve calo dell'import-export (-0,7%)
I porti di Brema e di Amburgo archiviano il primo trimestre con una crescita del +3% del traffico
I porti di Brema e di Amburgo archiviano il primo trimestre con una crescita del +3% del traffico
Brema/Amburgo
La società terminalista HHLA registra ricavi trimestrali record
Nel primo trimestre del 2025 il traffico delle merci nel porto di Koper è cresciuto del +9,9%
Koper
Prosegue la crescita dei volumi di carichi containerizzati
Paul Pathy è stato eletto presidente del BIMCO
Copenaghen
È presidente e amministratore delegato della canadese Fednav
Prossimo al via il progetto di resecazione della banchina di Ponente del porto di Gioia Tauro
Gioia Tauro
Non è da assoggettare alla procedura VIA
HMM ha chiuso il primo trimestre con un utile netto in crescita del +52,5%
HMM ha chiuso il primo trimestre con un utile netto in crescita del +52,5%
Seul
La flotta della compagnia sudcoreana ha trasportato 930.629 container (+4,2%)
Nel primo trimestre i ricavi della Hapag-Lloyd sono cresciuti del +18,6% e l'utile netto del +49,6%
Nel primo trimestre i ricavi della Hapag-Lloyd sono cresciuti del +18,6% e l'utile netto del +49,6%
Amburgo
La flotta della compagnia ha trasportato 3,3 milioni di container (+8,8%)
In attenuazione la crescita dei risultati economici trimestrali di Evergreen, Yang Ming e WHL
Keelung/Taipei
La seconda compagnia ha registrato una flessione degli utili
Nei primi tre mesi del 2025 il traffico crocieristico nei terminal di GPH è aumentato del +30%
Istanbul
Nel periodo sono stati scalati da 1.568 navi (+53%)
Nel primo trimestre del 2025 il traffico navale nel canale di Suez è diminuito del -17,1%
Nel primo trimestre del 2025 il traffico navale nel canale di Suez è diminuito del -17,1%
Il Cairo
Crescita del +16,4% del valore dei diritti di transito pagati dalle navi
Stamani la cerimonia della posa della prima pietra della Darsena Europa nel porto di Livorno
Stamani la cerimonia della posa della prima pietra della Darsena Europa nel porto di Livorno
Livorno
Previsti cinque anni di lavori e un investimento di 550 milioni di euro
La Russia investirà sei miliardi di dollari nei prossimi sei anni per lo sviluppo della cantieristica navale
Mosca
Prevista la costruzione di oltre 1.600 navi civili entro il 2036
USA e Cina concordano di sospendere i dazi per 90 giorni e di ridurli di 115 punti percentuali
Pechino/Washington
Scenderanno rispettivamente al 30% e al 10% rispetto agli attuali 145% e 125%
Nel primo trimestre il traffico delle merci nei porti della Tunisia è diminuito del -2,6%
Nei primi tre mesi del 2025 il traffico delle merci nel porto di Ravenna è aumentato del +8,9%
Ravenna
Incremento delle rinfuse secche, delle merci containerizzate e di quelle convenzionali
Il porto di Ancona ha chiuso il primo trimestre con un traffico di 2,1 milioni di tonnellate di merci (+4%)
Ancona
Nello scalo di Ortona è stato segnato un calo del -9% e in quello di Vasto una crescita del +14%
Nel primo trimestre i ricavi di Costamare sono diminuiti del -6,1%
Monaco
Portato a termine lo spin-off della Costamare Bulkers
È diventata operativa la banchina di Ponente del porto di Gioia Tauro
Gioia Tauro
Approdo della portacontainer “MSC Bridge”
Positivi i risultati finanziari trimestrali del gruppo Maersk
Positivi i risultati finanziari trimestrali del gruppo Maersk
Copenaghen
Stabili i volumi di container trasportati dalla flotta. Crescita del +8,4% del traffico nei terminal portuali
La Commissione Europea approva la richiesta dell'Italia di reintrodurre il Registro Internazionale
Bruxelles
Sarà in vigore sino alla fine del 2033
Nel porto di Trieste calano le rinfuse e crescono le merci varie
Trieste
Nel primo trimestre è stata registrata una flessione del -4,3%. A Monfalcone il traffico è aumentato del +54,9%
Nel primo trimestre le merci movimentate dal porto di Venezia sono aumentate del +4,3%
Venezia
In crescita rinfuse solide e carichi containerizzati. Calo del -6,1% delle rinfuse liquide
GNV ordina altre quattro navi ro-pax a Guangzhou Shipyard International
Genova
Le consegne delle unità da 71.300 tsl inizieranno nei primi mesi del 2028
L'intesa fra Regione e commissario straordinario dà il via alla realizzazione della Darsena Europa nel porto di Livorno
Firenze
Giani: possono finalmente partire i lavori
Filt, Fit e Uilt sostengono a Genova e Savona l'attività della Ciane che sarebbe messa in pericolo dalla concorrenza della Petromar
Genova
Hupac si concentrerà sul traffico combinato sull'asse nord-sud puntando sulle relazioni ad alto volume
Zurigo
Ricavi trimestrali della DFDS in crescita del +7,5% grazie all'acquisizione di Ekol
Copenaghen
Stabili i volumi di merci trasportati dalla flotta. Calo del -27,5% dei passeggeri
A fine 2025 RAlpin sospenderà il servizio ferroviario di autostrada viaggiante tra Friburgo e Novara
Olten
L'azienda denuncia le numerose e impreviste restrizioni sulla rete ferroviaria
Il terminalista ICTSI chiude un primo trimestre record
Manila
Picco storico dei risultati finanziari e dei volumi di merci in container movimentate
Premuda, operazione di management buy-out sull'intero capitale sociale della compagnia
Genova
È stata attuata con il supporto strategico e finanziario di Pillarstone
Nel primo trimestre di quest'anno i transiti navali nel canale di Panama sono aumentati del +35,9%
Nel primo trimestre di quest'anno i transiti navali nel canale di Panama sono aumentati del +35,9%
Panama
Le navi trasportavano 60,0 milioni di tonnellate di merci (+40,1%)
Nel primo trimestre del 2025 il traffico marittimo nello Stretto del Bosforo è calato del -7,5%
Nel primo trimestre del 2025 il traffico marittimo nello Stretto del Bosforo è calato del -7,5%
Ankara
Sono transitate complessivamente 9.351 navi
Gara per l'ampliamento e l'ammodernamento tecnologico del varco IV del porto di Trieste
Trieste
È relativa alla progettazione di fattibilità tecnica ed economica del progetto
Domani entrerà in vigore l'Area di Controllo delle Emissioni del Mediterraneo per ossidi di zolfo
Bruxelles
Le navi dovranno usare combustibile con un tenore di zolfo massimo dello 0,1%
Norwegian Cruise Line Holdings registra una perdita netta trimestrale di -40,3 milioni di dollari
Norwegian Cruise Line Holdings registra una perdita netta trimestrale di -40,3 milioni di dollari
Miami
Nei primi tre mesi di quest'anno i ricavi sono calati del -2,9%
DSV ha completato l'acquisizione della Schenker
Hedehusene
Nei primi tre mesi di quest'anno il risultato d'esercizio del gruppo logistico danese è cresciuto del +17,5%
Hapag-Lloyd prevede di chiudere il primo trimestre con performance assai positive
Amburgo
ONE ha chiuso l'anno fiscale 2024 con un utile netto di 4,2 miliardi di dollari (+336%)
ONE ha chiuso l'anno fiscale 2024 con un utile netto di 4,2 miliardi di dollari (+336%)
Singapore
Nel periodo la flotta di portacontainer ha trasportato 3,1 milioni di teu (+2,3%)
Nel primo trimestre i ricavi del gruppo armatoriale cinese COSCO sono cresciuti del +20,1%
Nel primo trimestre i ricavi del gruppo armatoriale cinese COSCO sono cresciuti del +20,1%
Shanghai
La flotta ha trasportato 6,5 milioni di container (+7,5%)
Nell'ultimo trimestre del 2024 i terminal portuali di Eurokai hanno movimentato oltre 3,2 milioni di container (+9,4%)
Amburgo
In Germania il traffico è stato di 1,9 milioni di teu (+14,0%) e in Italia di 443mila teu (+7,9%)
OOIL ordina 14 nuove portacontenitori da 18.500 teu
Hong Kong
Commessa del valore di 3,1 miliardi di dollari ai cantieri di Dalian e Nantong
Orient Overseas (International) Limited (OOIL), la società controllata dal gruppo armatoriale cinese COSCO Shipping Holdings che opera servizi di trasporto marittimo containerizzato con ...
I porti cinesi segnano un nuovo record di traffico delle merci per il trimestre gennaio-marzo
I porti cinesi segnano un nuovo record di traffico delle merci per il trimestre gennaio-marzo
Pechino
Nel periodo i porti marittimi hanno movimentato 73,1 milioni di contenitori (+8,3%)
Completato il terminal passeggeri alla banchina Rizzo del porto di Messina
Messina
Al via i lavori di rimodellazione dei fondali del porto di Reggio Calabria
Le Aziende informano
Il retrofit ibrido-elettrico di ABB guida i traghetti dei laghi italiani verso un futuro più sostenibile
UPS ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 1,2 miliardi di dollari (+6,6%)
Atlanta
Ricavi in lieve calo a seguito della vendita della Coyote Logistics
Varata la seconda grande nave da crociera costruita in Cina
Shanghai
A fine 2026 entrerà a far parte della flotta della Adora Cruises
Uiltrasporti sottolinea la necessità di mantenere i porti italiani sotto controllo pubblico
Roma
Il settore del trasporto marittimo di linea contribuisce in modo sostanziale all'economia degli USA
Washington
Lo evidenzia un'analisi realizzata da S&P Global Market Intelligence per conto di WSC e PMSA
Si aggrava il bilancio dell'esplosione nel porto iraniano di Shahid Rajaee
Teheran
Ha causato 46 morti e il ferimento oltre 1.200 persone
Entro metà anno la gara per la concessione del container terminal del porto ucraino di Chornomorsk
Kiev
La gestione includerà il terminal per merci generali
Positivo il primo trimestre di Wärtsilä
Helsinki
Battuta d'arresto della crescita del valore dei nuovi ordini
CEVA Logistics (gruppo CMA CGM) comprerà la turca Borusan Lojistik
ESPO, bene la richiesta della Commissione Bilancio del Parlamento UE di maggiori finanziamenti per i trasporti, l'energia e le infrastrutture
Bruxelles
Evidenziata l'importanza del finanziamento delle reti TEN-T per consentirne l'adattamento a fini di duplice uso sia militare che civile
Contributo di solidarietà per le famiglie di lavoratori portuali vittime di incidenti sul lavoro
Roma
È stato istituito dall'Ente Bilaterale Nazionale Porti
La divisione Marine & Offshore di Bureau Veritas registra un fatturato trimestrale record
Neuilly-sur-Seine
Nuovo picco storico anche della flotta classificata
PSA starebbe valutando di cedere la propria partecipazione del 20% in Hutchison Ports
Singapore
Lo afferma la “Reuters”, che a fine 2022 aveva già ventilato questa ipotesi
Il porto di Long Beach segna un nuovo record di traffico dei container per il mese di aprile
Long Beach/Hong Kong
Lo scalo portuale di Hong Kong ha movimentato 1,2 milioni di contenitori (+6,0%)
RINA chiude il 2024 con ricavi nuovamente ad un livello record
Genova
Nel primo trimestre il volume d'affari è cresciuto del +12% e i nuovi ordini del +16%
Il 23 maggio si terrà la quarta edizione del convegno nazionale “Interporti al centro”
Roma
Organizzato dalla UIR, è in programma presso l'Interporto Rivers di Venezia
Nel Regno Unito fusione tra la società di consegne espresso Evri e la divisione per l'e-commerce di DHL
Londra
In arrivo altri 20 trattori per la Hannibal del gruppo Contship
La Spezia
Saranno presi in consegna tra la fine di quest'anno e i primi mesi del 2026
Ad aprile il porto di Singapore ha movimentato oltre 3,6 milioni di container (+7,1%)
Singapore
In termini di peso il traffico containerizzato è diminuito del -2,5%
Assagenti suggerisce le priorità che dovranno essere affrontate dal prossimo presidente del porto di Genova
Genova
Stabili i ricavi trimestrali di Danaos Corporation
Atene
Utile netto in calo del -23,5%
Stabile il traffico delle merci nei porti del Montenegro nel primo trimestre
Podgorica
Crescita del +73,9% dei volumi da e per l'Italia
Prysmian ha inaugurato la nuova nave posacavi Prysmian Monna Lisa
Milano
Ampliato lo stabilimento finlandese che produce cavi sottomarini ad alta tensione
Inaugurato il secondo container terminal del porto camerunese di Kribi
Yaoundé
Ha una banchina di 715 metri lineari e una profondità del fondale di -16 metri
Eurogate Intermodal ha comprato la società di autotrasporto Deisser
Amburgo/Stoccarda
L'azienda di Stoccarda è specializzata nel segmento dei container
Annunciato uno sconto sulla tassa per il transito delle grandi portacontainer nel canale di Suez
Ismailia
Riduzione del 15% per le navi di almeno 130mila tonnellate SCNT
La Zona Logistica Semplificata Porto e retroporto della Spezia è pronta per esser resa operativa
Genova/La Spezia
Lo ha reso noto il consigliere regionale Piana
Porto di Genova, il TAR per il Lazio ha annullato la concentrazione Ignazio Messina-Terminal San Giorgio
Roma
Accolto il ricorso di Grimaldi Euromed
Fincantieri chiude il primo trimestre con un valore record dei nuovi ordini
Trieste
Forte crescita dei ricavi e dell'EBITDA
Fermerci, le altre Regioni seguano l'esempio dell'Abruzzo introducendo il ferrobonus regionale
Roma
Celebrata la posa del primo pilastro del parco logistico in costruzione a Tortona
Tortona
Il completamento del progetto è previsto per maggio 2026
La Zona Franca Doganale interclusa a Genova come opportunità per mitigare l'impatto dei dazi
Genova
Lo evidenzia Spediporto
Ad aprile sono diminuiti i ricavi delle taiwanesi Evergreen e Yang Ming
Keelung/Taipei
In crescita il volume d'affari della connazionale Wan Hai Lines
Nei primi tre mesi del 2025 le portacontainer della RCL hanno trasportato 658mila teu (+8,9%)
Bangkok
Ricavi in crescita del +37,6%
Avviato il percorso di preparazione del Piano Regolatore Portuale di Ancona
Ancona
Partita la verifica preliminare della Valutazione Ambientale Strategica
d'Amico International Shipping registra ricavi e utili trimestrali in calo
Lussemburgo
Balestra di Mottola: non prevediamo alcun impatto per noi da eventuali tariffe portuali applicate negli USA per le navi costruite in Cina
Verso l'ok finale alla nomina di Francesco Benevolo alla presidenza del porto di Ravenna
Roma
Il MIT ha trasmesso la proposta alla Commissione Trasporti della Camera
Prosegue il calo dei volumi di veicoli trasportati dalla flotta della Wallenius Wilhelmsen
Lysaker
I primi tre mesi del 2025 sono stati archiviati con ricavi pari a 1,3 miliardi di dollari (+3,4%)
Agenti marittimi, doganalisti e spedizionieri della Spezia plaudono alla designazione di Pisano
La Spezia
Per la presidenza dell'AdSP - esultano - è stato scelto “uno di noi”
Il MIT designa Bruno Pisano alla presidenza dell'AdSP del Mar Ligure Orientale
Roma
DHL compra IDS Fulfillment
Westerville/Indianapolis
Rafforzamento del segmento per l'e-commerce
V.Ships ha creato V.Yachts per fornire i propri servizi ai grandi yacht
Londra
Avrà sede a Monaco
Mercitalia Rail trasporta rottami di ferro da Pomezia alle acciaierie del Nord Italia
Milano
Nel primo trimestre i ricavi di Finnlines sono cresciuti del +2,3%
Helsinki
In aumento i volumi trasportati dalla flotta ad eccezione delle auto
NYK realizzerà il terzo terminal per auto del porto di Barcellona
Barcellona
Al via i lavori per l'elettrificazione del terminal di MSC Crociere
PROSSIME PARTENZE
Visual Sailing List
Porto di partenza
Porto di destinazione:
- per ordine alfabetico
- per nazione
- per zona geografica
Il fondo di investimenti Verdane vende la Danelec al gruppo GTT
Parigi
La società danese sviluppa i tecnologie per la digitalizzazione del trasporto marittimo
Le forze armate israeliane hanno attaccato il porto di Hodeyda
Gerusalemme
IDF, adottate misure per limitare i danni alle navi
Vard firma un nuovo contratto con Dong Fang Offshore per una nave OSCV
Trieste
Sarà consegnata nel primo trimestre del 2028
Protocollo di collaborazione tra la Federazione del Mare e WSense
Roma
Tra gli scopi, promuovere una gestione intelligente e sostenibile delle risorse marine
Mercoledì a Roma un convegno sulle opere di ingegneria marittima e i cambiamenti climatici
Roma
Si terrà presso l'Auditorium Fondazione MAXXI
Approvato il rendiconto generale 2024 dell'AdSP del Mare Adriatico Orientale
Trieste
Registra un avanzo generale di amministrazione di quasi 283 milioni di euro
Accelleron Industries annuncia ulteriori investimenti in Italia
Baden
L'obiettivo è di rafforzare la leadership tecnologica nei sistemi di iniezione di carburante per la decarbonizzazione del settore marittimo
L'emiratense AD Ports continua ad investire in Egitto
Il Cairo/Abu Dhabi
Contratto di usufrutto per sviluppare e gestire un parco logistico e industriale nei pressi del porto di Port Said
Approvato il bilancio consuntivo 2024 dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale
Ancona
Via libera del Comitato di gestione
RFI, aggiudicata gara per interventi di manutenzione e potenziamento delle telecomunicazioni
Roma
Programma del valore di circa 180 milioni di euro
Firmato il contratto che assegna a CMA CGM la gestione del container terminal del porto di Lattakia
Damasco
Previsti investimenti pari a 230 milioni di euro nei primi quattro anni
Rizzo nominato commissario straordinario dell'Autorità di Sistema Portuale dello Stretto
Messina
Nei primi tre mesi del 2025 i ricavi del gruppo DHL sono aumentati del +2,8%
Bonn
Utile netto di 830 milioni di euro (+3,9%)
Completato l'acquisto dell'area per il nuovo terminal crociere a Marghera
Venezia
Secondo le previsioni, diventerà operativo nella stagione crocieristica 2028
CMA CGM ha completato l'acquisizione della Air Belgium
Marsiglia/Mont-Saint-Guibert
Mazaudier: rafforza con effetto immediato la nostra capacità aerea
Nei primi tre mesi del 2025 il traffico delle merci nei porti albanesi è diminuito del -1,8%
Tirana
In calo anche i passeggeri (-1,6%)
Nel 2024 sulla rete ferroviaria austriaca sono state trasportate 94,4 milioni di tonnellate di merci (+2,2%)
Vienna
Il 31,8% del volume complessivo è stato realizzato su tratte superiori a 300 chilometri
Approvati il bilancio consuntivo e la relazione annuale 2024 dell'AdSP della Sardegna
Cagliari
Progetto pilota per il rilascio unificato dei permessi di accesso in porto per gli autotrasportatori
Approvato all'unanimità il bilancio di esercizio 2024 di Interporto Padova
Padova
Ricavi in crescita del +7,3%
Al via gli interventi di riqualificazione del polo agroalimentare del porto di Livorno
Livorno
Lavori del valore di sei milioni di euro
Bluferries è pronta a mettere in servizio nello Stretto di Messina la nuova ro-pax Athena
Messina
Può trasportare fino a 22 Tir o 125 autoveicoli e 393 persone
Approvato il rendiconto dell'esercizio finanziario 2024 dell'AdSP del Mar Ionio
Taranto
424,8 milioni di opere portuali realizzate nell'ultimo decennio
Kalmar registra un calo del fatturato trimestrale e un aumento dei nuovi ordini
Helsinki
Nei primi tre mesi del 2025 l'utile netto è stato di 34,1 milioni di euro (+2%)
Antonio Ranieri è il nuovo direttore marittimo della Liguria
Genova
Subentra all'ammiraglio Piero Pellizzari congedatosi dal servizio per raggiunti limiti d'età
Nel primo trimestre del 2025 la cinese CIMC ha registrato un incremento del +12,7% delle vendite di container
Hong Kong
I ricavi sono cresciuti del +11,0%
PORTI
Porti italiani:
Ancona Genova Ravenna
Augusta Gioia Tauro Salerno
Bari La Spezia Savona
Brindisi Livorno Taranto
Cagliari Napoli Trapani
Carrara Palermo Trieste
Civitavecchia Piombino Venezia
Interporti italiani: elenco Porti del mondo: mappa
BANCA DATI
ArmatoriRiparatori e costruttori navali
SpedizionieriProvveditori e appaltatori navali
Agenzie marittimeAutotrasportatori
MEETINGS
Il 23 maggio si terrà la quarta edizione del convegno nazionale “Interporti al centro”
Roma
Organizzato dalla UIR, è in programma presso l'Interporto Rivers di Venezia
Mercoledì a Roma un convegno sulle opere di ingegneria marittima e i cambiamenti climatici
Roma
Si terrà presso l'Auditorium Fondazione MAXXI
››› Archivio
RASSEGNA STAMPA
Proposed 30% increase for port tariffs to be in phases, says Loke
(Free Malaysia Today)
Damen Mangalia Unionists Protest Friday Against Possible Closure
(The Romania Journal)
››› Archivio
FORUM dello Shipping
e della Logistica
Relazione del presidente Nicola Zaccheo
Roma, 18 settembre 2024
››› Archivio
Lo scorso anno i ricavi del gruppo cinese CMPort sono aumentati del +3,1%
Hong Kong
Nei primi tre mesi del 2025 i terminal portuali hanno movimentato 36,4 milioni di container (+5,6%)
Approvati i rendiconti delle AdSP della Liguria Occidentale e del Tirreno Centro Settentrionale
Genova/Civitavecchia
Nei primi tre mesi del 2025 i ricavi di Konecranes sono aumentati del +7,7%
Helsinki
343 milioni di euro di nuovi ordini di mezzi portuali (+37,5%)
Primo trimestre di crescita per Kuehne+Nagel
Schindellegi
Il fatturato netto del gruppo logistico è ammontato a 6,33 miliardi di franchi svizzeri (+14,9%)
Istanza della TDT (gruppo Grimaldi) per la costruzione e gestione del 50% del Terminal Darsena Europa di Livorno
Livorno
La società ha chiesto l'estensione della durata dell'attuale concessione
Nel 2024 investiti 58 milioni per l'ammodernamento dei porti di Livorno, Piombino e dell'isola d'Elba
Livorno
Approvati il bilancio consuntivo e la relazione annuale dell'AdSP
Consulenza della BEI per rafforzare la resilienza climatica dei porti di Volos, Alessandropoli e Patrasso
Lussemburgo
Assisterà le autorità portuali nell'individuazione e nella gestione dei rischi climatici
Nel primo trimestre il porto di Valencia ha movimentato 1,3 milioni di container (+3,4%)
Valencia
Calo del traffico di transhipment
Il Comitato di gestione dell'AdSP del Tirreno Centrale ha approvato all'unanimità il bilancio consuntivo 2024
Napoli
SOS LOGistica acquisirà la qualifica di Ente del Terzo Settore
Milano
L'associazione conta oggi su 74 soci
Nei primi tre mesi del 2025 in calo il traffico delle merci nei porti di Barcellona e Algeciras
Barcellona/Algeciras
Hupac trasferisce su Novara il servizio intermodale con Padova
Chiasso
Sinora l'altro terminal era quello di Busto Arsizio
PSA SECH ha operato il primo treno da 400 metri al Parco Ferroviario Rugna
Genova
Capacità sino a 20 coppie di treni al giorno
Approvato all'unanimità il rendiconto di esercizio 2024 dell'AdSP della Liguria Orientale
La Spezia
In ultimazione la bonifica bellica propedeutica all'ampliamento del Terminal Ravano della Spezia
La Spezia
L'AdSP vi ha investito oltre 600mila euro
Francesco Rizzo designato alla presidenza dell'AdSP dello Stretto
Roma
Ha più volte denunciato l'inutilità della costruzione del ponte sullo Stretto
Aerei statunitensi hanno attaccato il porto yemenita di Ras Isa
Tampa/Beirut
38 morti e oltre cento feriti
Nel 2025 Stazioni Marittime prevede un rialzo del traffico dei traghetti e delle crociere nel porto di Genova
Rapporto del MIT sulla mobilità evidenzia un aumento della domanda sia passeggeri che merci
Roma
Nel primo trimestre il traffico delle merci nei porti russi è diminuito del -5,6%
San Pietroburgo
In calo sia le merci secche (-5,3%) che le rinfuse liquide (-5,8%)
Andrea Giachero è stato confermato presidente di Spediporto
Genova
Rinnovato anche il consiglio direttivo dell'associazione degli spedizionieri genovesi per il triennio 2025-2028
Studio per il monitoraggio del traffico veicolare nei porti di Venezia e Chioggia
Milano
Commessa aggiudicata a Circle e Arelogik
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio
Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore
Cerca su inforMARE Presentazione
Feed RSS Spazi pubblicitari

inforMARE in Pdf Archivio storico
Mobile