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Contship Italia si ribella alla passività del sistema portuale italiano
La carenza di infrastrutture e l'impossibilità di effettuare dragaggi rischiano di far perdere ai porti italiani una grande opportunità
25 novembre 2004
Cecilia Battistello Eckelmann, amministratore delegato di Contship Italia, ha criticato la mancanza di iniziative per lo sviluppo del sistema portuale italiano. Oggi, in una conferenza stampa al Palazzo Ducale di Genova, pur mantenendo un aplomb che - se non fosse per le sue origine venete e per la sua formazione cosmopolita - potrebbe essere definito britannico, il manager del gruppo terminalistico ha elencato una ad una le occasioni perse in passato dai porti italiani e quelle ancor più ghiotte che gli scali nazionali con ogni probabilità perderanno in futuro a causa dell'immobilismo che caratterizza la scena portuale nel Paese. Non si realizzano infrastrutture portuali e si lasciano morire quelle esistenti, che non possono essere raggiunte dalle moderne portacontainer per il limitato pescaggio dei porti italiani. E i dragaggi? I dragaggi in Italia non si possono fare.

«Com'è possibile - si è chiesta Cecilia Battistello - che i porti del Nord Europa facciano i dragaggi, che li facciano quelli del Mediterraneo occidentale; come è possibile che i porti orientali facciano infrastrutture?». Pur riconoscendo che «in Italia i porti più tradizionali continueranno ad essere serviti direttamente (non è pensabile - ha spiegato - che i volumi vadano via hub)», il manager di Contship Italia ha sottolineato il rischio che corrono i porti italiani: non potranno essere più scalati da navi di dimensioni, e quindi di pescaggio, sempre maggiori. «Negli anni '90 - ha ricordato - si parlava di gigantismo delle navi, prevedendo che si sarebbe arrivati ad una portata di 6.000 teu». Oggi sono in servizio navi di oltre 8.000 teu e sono in progetto portacontainer di capacità superiore.
«L'Italia - ha aggiunto - può giocare un ruolo di gate per l'Europa centrale, ma se guardo alla struttura dei porti italiani devo dire che queste navi non potranno scalare i porti». Carenti sono anche i collegamenti con i mercati: «è necessario - ha sottolineato - avere reti ferroviarie e stradali adeguate».

L'Italia - secondo Contship Italia - rischia di perdere traffici e lavoro, proprio quando le previsioni indicano un aumento dei trasporti marittimi attraverso il Mediterraneo: «ci sono già piani - ha confermato Cecilia Battistello - per l'impiego di grandi navi che dall'Estremo Oriente via Suez arrivino alla costa est degli USA e, vi assicuro, per queste linee i conti tornato». «Non siamo pronti a sfruttare queste opportunità», ha osservato.

Se la situazione in Italia non consente di guardare al futuro con ottimismo, Contship Italia è costretta a guardare oltre confine: Cecilia Battistello ha reso noto che il gruppo ha partecipato senza successo alla gara per il nuovo porto di Tangeri-Mediterraneo, aggiudicato al gruppo Maersk (inforMARE del 23 novembre 2004), ma ha annunciato la partecipazione anche alla gara per la seconda fase di sviluppo del porto marocchino. Guardare fuori dai confini italiani - ha spiegato - «è un'esigenza che viene dai nostri clienti, così come lo è stato per Cagliari». «A Cagliari, nel primo anno d'attività - ha precisato - sono stati movimentati 540mila teu e per il secondo anno sono previsti 800mila teu movimentati, il volume che fa Taranto».

La Spezia è un caso emblematico per la portualità italiana. Alla Spezia non si riescono ad avviare i dragaggi e il porto ha perso consistenti quote di traffico. «I volumi di La Spezia - ha confermato l'amministratore delegato di Contship Italia - sono già persi, sono già a Valencia». La questione è cosa vorranno fare coloro che decidono le sorti economiche delle città italiane: quello che potrà fare Contship Italia - ha sottolineato - sarà una conseguenza di tali scelte: «impiegheremo o licenzieremo».

La situazione è difficile e che la serenità non regni nei porti italiani è diventato evidente quando Cecilia Battistello ha perso il consueto aplomb per commentare quanto la concorrente PSA Corporation sta facendo nel porto di Genova. «PSA? - ha tagliato corto - Li conosciamo benissimo: sono un disastro. Vanno bene a Singapore, all'estero sono un disastro. Perché Voltri non è cresciuta? Per crescere Voltri dovrà sputtanarsi e probabilmente lo faranno, facendo una guerra sulle tariffe».

Bruno Bellio


 

 

CONTSHIP ITAIA

PORTI ITALIANI
DOSSIER EMERGENZA

 

Press Conference Gruppo Contship
Genova 25 novembre ore 11
Palazzo Ducale



 

Questa conferenza stampa ha una precisa motivazione:

Azionare il segnale di allarme prima
che sia definitivamente troppo tardi



Mentre si parla con insistenza dell'Italia come di una grande piattaforma logistica protesa sul Mediterraneo e pronta ad intercettare la crescita di traffico container che proprio su questa area si polarizzerà nei prossimi cinque anni, il sistema dei porti italiani, che già oggi denuncia un altissimo livello di saturazione, non sarà in grado che in minima e marginale parte di soddisfare la domanda di movimentazione dei container.

Secondo i risultati di una ricerca di Ocean shipping consultant (Osc) ed elaborata con l'ausilio delle informazioni in nostro possesso sia riguardo ai piani di potenziamento e sviluppo delle maggiori compagnie di trasporto container del mondo operanti in particolare sulle rotte fra l'Estremo oriente e l'Europa, sia in merito ai piani di espansione infrastrutturale dei maggiori porti italiani, le prospettive per il Mediterraneo e la portualità italiana sono a dir poco drammatiche:
  • Nell'area occidentale e centrale del Mediterraneo fra il 2004 e il 2015 la domanda di movimentazione di container crescerà di oltre il 75%.
  • La domanda di movimentazione di container nei porti mediterranei balzerà dai circa 29 milioni di container attuali a circa 54 milioni di container teu.
  • Il tasso medio annuo di crescita della domanda nelle aree del Mediterraneo centrale e del Mediterraneo occidentale sarà compresa fra 1'8,5% e il 9%.


I volumi trasportati fra Mediterraneo ed Estremo Oriente sono cresciuti nel 2003 del 19,4%, nel 2004 del 24,1 e continueranno a crescere sino al 2009.

Tassi di sviluppo superiori al 9% annuo sino al 2006 e poi del 5% medio annuo sino al 2009 per i traffici Mediterraneo-Nord America.

 

Parallelamente aumenterà
costantemente la dimensione
delle navi che tenderanno
a concentrare traffico in
pochi porti richiedendo fondali
superiori ai 15 metri



Al luglio 2004 risultavano commissionate ai cantieri oltre 900 nuove navi portacontainer per una capacità totale di 3,3 milioni di teu.
  • Il 74% di queste è di portata superiore ai 4mila teu.
  • 112 sono comprese fra. i 4 e i 5 mila teu di portata
  • 125 fra i 5mila e i 7500
  • 200 navi sono superiori ai 7500 teu di portata


Fra il 2004 e il 2007 la flotta di navi portacontainer salirà da:
  • 3185 a 3955 navi


  • e la sua portata complessiva
  • da 6,6 a 9,4 milioni di teu
    • Su un totale di 201 navi in consegna quest'anno 88 sono di portata superiore ai 4mila teu
    • Nel 2005 ne saranno consegnate 295 e 111 saranno superiori ai 4mila teu
    • Nel 2006 ne entreranno in servizio 274 e 134 saranno superiori ai 4mila


    Nella flotta attuale
  • 41 navi hanno portata superiore ai 7500 teu
  • 258 superiore ai 5mila teu
  • 262 sopra ai 4mila teu


  • Nel portafoglio ordini
  • 159 sono superiori ai 7500 teu
  • 137 superiori ai 5000 mila
  • 131 superiori ai 4mila


  •  

    Ma l'offerta di servizi di infrastrutture portuali
    crescerà ad un tasso infinitamente inferiore.

    *******************************************



    Nella sola area del Medoc, ovvero nell'arco di porti che da Livorno va sino a Valencia, comprendendo La Spezia, Genova, Marseille-Fos, Barcellona, nel periodo compreso fra il 2003 e il 2008 si assisterà al costante divaricarsi della forbice fra domanda ed offerta:
    • La capacità teorica di movimentare container in questi porti crescerà dagli attuali 9,1 milioni di teu a 12,8 milioni di teu, ovvero del 40%.
    • Ma i volumi cresceranno del 55% , passando da 7,6 a 11,8 milioni di teu.


     

    E il fenomeno di gigantismo navale richiederà porti dotati di
    fondali adeguati. Porti che oggi sono una rarità. Eccoli:



    In Nord Europa


    Hamburg


    16.7


    Rotterdam


    16.6


    Antwerp


    15.5


    Felixstowe


    15.0


    Southampton


    15.0


    Bremerhaven


    14.5


    Le Havre


    14.5


    Amsterdam


    13.7


    In Mediterraneo


    Pireo


    16.5


    Aigeciras


    16.0


    Valencia


    16.0


    Barcelona


    16.0


    Malta


    15.5


    Marsiglia-Fos


    14.0


    In Italia


    Trieste Molo VII


    18.0


    Gioia Tauro


    13.5/15.5


    Genova Voltri


    15.0


    Genova Sech


    14.5


    Cagliari


    14.0


    Taranto


    14.0


    La Spezia


    13.5/14.0


    Livorno


    13.0


     

    Quale la conseguenza?



    Entro il 2008 questi porti avranno oltrepassato il livello di guardia per quanto riguarda la saturazione degli impianti, con la conseguenza di flettere i livelli di efficienza e produttività e innescare una spirale di ulteriore divaricazione fra domanda e offerta, con la pressoché totale incapacità di far fronte ad ulteriori incrementi nella domanda.

    Il tasso di saturazione degli impianti nel 2010 balzerà:

    Al 75,3% nel Mediterraneo occidentale
    Al 91,5% nel Mediterraneo centrale
    Al 79,0% nel Mediterraneo orientale

    La saturazione media dei porti mediterranei
    sarà nel 2010 pari all'82%



     

    E per l'Italia sarà molto peggio:



    Le previsioni sullo sviluppo dell'offerta che già portano a questi risultati sono tarate su piani regolatori e programmi di sviluppo infrastrutturale che, per quanto riguarda i porti italiani, sono in gran parte congelati o comunque denunciano enormi ritardi sulla tabella di marcia.

    Basti pensare al progettato e mai realizzato ampliamento del terminaI di Voltri, al blocco dei dragaggi a La Spezia con conseguente congelamento del piano di potenziamento del porto, ai ritardi nell'ampliamento di Gioia Tauro, al blocco dei dragaggi di Venezia, alle difficoltà di Cagliari, ai ritardi nello sviluppo del nuovo terminal di Napoli '


    E ciò mentre altri porti mediterranei stanno serrando i tempi:


    Marsiglia


    Nel Settembre 2003 è stato dragato il fondale del canale di accesso a Fos, completando così la fase 1 dell'operazione la cui prosecuzione consiste nel progetto di espansione conosciuto come Fos 2XL.
    Si tratta di un progetto pubblico-privato che punta allo sviluppo di nuove infrastrutture intermodali, a partire dalla costruzione di nuovi 1.300 metri di banchina entro il 2007.
    Lo scorso Dicembre il governo francese ha ratificato il progetto 2XL come progetto di priorità nazionale, approvando la proposta di garantire finanziamenti per 176 milioni di euro per la costruzione della banchina ed il completamento delle operazioni di dragaggio, il cui inizio è previsto per il 2005.
    Un finanziamento a completamento di quello pubblico è previsto giungere dal settore privato per il progetto Fos 2XL.
    La PortSynergy è la joint-venture creata da CGM-CMA e P&O Ports che è stata selezionata per gestire la prima tranche di 400 metri di banchina (la richiesta di offerta fu pubblicata nel Luglio 2002)
    Lo sviluppo dei restanti 700 metri di banchina (richiesta di offerta Luglio 2003) sono stati invece affidati alla MSC, che ha vinto la gara.

    Barcellona


    Il Piano Strategico del porto di Barcellona ha lo scopo di rendere questo porto la maggiore infrastruttura logistica della penisola iberica e dell'Europa meridionale attraverso l'espansione della zona "Llobregat Delta" : l'iniziativa è infatti comunemente chiamata "piano Delta".
    Questo è il piano più ambizioso del porto di Barcellona ad oggi: per mezzo dello spostamento del corso del fiume Llobregat, infatti, Barcellona potrà raddoppiare la disponibilità di aree (attualmente ammontano complessivamente a 830 ettari di superficie) a tutto vantaggio sia delle aree meramente portuali che di quelle da destinare ad attività logistiche. Il terminal Quelle de Prat (1000 metri di banchina) sarà pronto in 42 mesi.
    Il terminaI Tercat (TerminaI Catalunya,è il secondo terminal di Barcellona dopo il TCB ed ha movimentato 463.000 teu nel 2003, con un aumento del 34% sul 2002) è seriamente intenzionato di spostare parte delle proprie attività nella nuova zona di espansione Llobregat Delta, il cui completamento è previsto per il 2007.

    Valencia


    Valencia ha approvato un piano di investimenti per 1200 milioni di Euro fra il 2003 e il 2015.
    A seguito del costante aumento del traffico containerizzato il maggiore terminalista, Maritima Valenciana (Marval), intende estendere la banchina (attualmente di 1.840 mt) di altri 500 mt, portando anche lungo questa estensione la profondità delle acque a 16 metri.
    E' prevista inoltre la destinazione di un piazzale di 20 ettari attualmente occupato da auto nuove e ro-ro allo stoccaggio di contenitori.
    Il completamento dei 500 nuovi metri di banchina è previsto per i primi mesi del 2005 : a corredo della banchina verranno collocate 4 gru super-post-panamax e 12 RTGs (rubber tired gantries).
    La MSC, maggior cliente del porto di Valencia, ha ottenuto una concessione trentennale per la gestione in proprio di un terminal da 350.000 mq sul Muelle Fangos.
    L'"Europa Terminal" di MSC inizierà la operazioni nel 2006 disponendo di 720 metri di banchina che saranno in grado di ospitare navi da 8.000 teu.
    In ordine sono 6 gru super-post-panamax e 20 RTGs.
    MSC ha affermato che intende garantire un minino di 1 milione di teu di cui 700.000 in trasbordo.
    Il piano strategico di Valencia per il futuro prevede la trasformazione dei due porti adiacenti di Valencia e Sagunto in un unico megaporto, con lo scopo di diventare il maggior gate da/per la penisola iberica relativamente ai traffici deepsea nonché distributore regionale e principale piattaforma logistica del Mediterraneo occidentale.
    Secondo questo piano entro il 2015 il porto avrà le necessarie infrastrutture e risorse per consentire una movimentazione totale di 68 milioni di tonnellate e di 4 milioni di teu, giungendo così a raddoppiare le cifre attuali.

     

    Porti italiani e gigantismo navale:
    si accentuerà il gap fra domanda ed offerta



     

    A rendere tutto ancora più complicato per i porti italiani sarà il trend ormai
    consolidato verso il gigantismo navale che caratterizza tutti i piani di
    sviluppo dei maggiori operatori del settore



    • Se nel 2000 il tetto dimensionale delle navi container era di 6.700 teu, ora navigano unità da 8.500 teu e l'anno prossimo la soglia si sposterà sopra i 9.500 teu di portata per nave.


     

     

    Porti italiani: grande occasione o grande opportunità
    mancata?



    Tutto in questo momento determinerebbe le precondizioni per una opportunità unica per l'Italia e per il sistema paese in grado di sfruttare per la prima volta il suo posizionamento geografico strategico di piattaforma logistica mediterranea, posta sulla rotta ottimale fra Suez e Gibilterra e quindi di porta di ingresso preferenziale del mercato europeo.


     

    A favorire questo ruolo sono:

    A livello economico


    La delocalizzazione delle aree produttive

    La crescita record dell'economia cinese e delle altre economie orientali con una previsione di concentrazione di oltre il 52% della capacità produttiva mondiale di prodotti finiti

    La diminuzione del ciclo di vita medio dei prodotti

    Il rapporto di cambio Euro-Dollaro

    L'entrata della Cina nel Wto

     

    Nel mercato dei container


    Le alleanze fra linee

    La crescita nelle dimensioni medie delle navi

    La concentrazione del traffico in pochi porti

    La necessità delle grandi linee di navigazione a realizzare economie di scala

     

    E per il Mediterraneo questo scenario di crescita è già realtà


    Fra il 1995 e il 2002
  • I porti del nord Europa sono cresciuti del 9%
  • I porti del Mediterraneo del 15,9%


  • La quota del mercato europeo che gravita sul Mediterraneo
  • Era nel 1990 del 34%
  • Era nel 2002 del 45%


  • Per i porti di transhipment, i cui scali principali sono Gioia Tauro, Taranto e Cagliari, il sorpasso è già avvenuto:
  • La crescita del Nord Europa è stata del 12,6%
  • Quella del Mediterraneo del 33,3%


  • Le quote di mercato del Mediterraneo nel campo del transhipment :
  • Erano nel 1990 del 41 %
  • Nel 2002 del 54%


  •  

    Per i porti italiani è forse già tardi ?



    Senza un intervento deciso e uno sforzo congiunto e solidale di governo, Parlamento, mondo delle imprese, mondo del trasporto e mondo della produzione la grande occasione sarà una grande occasione persa.

    Nei porti è necessario oggi un massiccio sforzo:


    in termini di finanziamento di nuove infrastrutture

    in termini di snellimento delle procedure alle quali è condizionata la realizzazione di nuove jnfrastrutture

    in termini di superamento e soluzione dei conflitti fra ambiente e sviluppo.

    E' probabilmente necessario avviare una serie di provvedimenti speciali che
    consentano di affrontare una situazione che è di assoluta emergenza e alla quale
    sono collegate le possibilità reali di crescita e sviluppo del paese



     

     

    Perché Contship Italia



    Perché è Contship Italia a far scattare l'allarme?


    Perché:

    ha realizzato con La Spezia negli anni 80 la prima esperienza di terminal container a gestione privata in grado di offrire standard di efficienza e produttività del nord Europa;

    ha creato Gioia lauro, facendo di un porto fantasma il maggiore hub container d'Europa;



    ha rivitalizzato un altro porto fantasma, quello di Cagliari inserendolo sulle grandi rotte del mercato container;

    ha realizzato l'unico network portuale italiano, investendo in anticipo rispetto alla domanda di servizi portuali e di trasporto intermodale;

    ha lanciato proprio in questi giorni un nuovo servizio intermodale (denominato Hannibal) in collaborazione con le ferrovie italiane che rappresenta quanto di più avanzato in Europa nella gestione integrata di traffici container door to door;

    ha un interesse strategico radicato sull'Italia e una convinzione profonda che l'Italia possa e debba svolgere un ruolo logistico essenziale in Europa

    ha un ruolo pionieristico sintetizzato nella frase del suo fondatore Angelo Ravano ... We bring the ship to your factory

     

    Contship Italia:



    ha investito oltre 500 milioni di Euro nei terminal portuali italiani che gestisce;

    movimenta attraverso i suoi terminal circa il 60% del traffico container della portualità italiana;

    nel 2003 ha movimentato circa 5.200.000 teu e chiuderà l'anno 2004 con oltre 5.600.000 teu;

    Il suo fatturato complessivo è cresciuto fino a 271 milioni di euro previsti a fine 2004;

    complessivamente impiega oltre 2100 addetti diretti, con un indotto diretto quantificabile in 6.000 unità.

    è parte integrante del più importante gruppo terminalistico portuale e logistico d'Europa, quello che fa capo a Eurokai Hamburg ed Eurogate Bremen, azionisti rispettivamente per il 66,6% e per il 33,4% di Contship Italia.

     

    Il network Contship Italia


    comprende

    Porti


    La Spezia
    La Spezia container terminal (il 40% detenuto da Msc)

    Gioia Tauro
    Medcenter container terminal (il 10% è detenuto da Maersk Italia)

    Livorno
    TDT TerminaI Darsena Toscana (il 50% posseduto dalla Compagnia portuale)

    Ravenna
    TCR Terminal contenitori Ravenna (il 70% è posseduto da Sapir)

    Cagliari
    CICT (il 28% è detenuto da Casic)

    Salemo
    Salemo container terminaI (1'85% fa capo al gruppo Gallozzi)

     

    Trasporto lntermodale


    Sogemar

    Hannibal (50% Trenitalia)

    Terminal Rubiera (33,3% Fremura e 33,3% Logtainer)

    Con Tug rimorchiatori (50% Scafi-gruppo Cafiero)
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    Il 27 novembre a Roma si terrà l'assemblea pubblica di UNIPORT
    Roma
    Incontro sul tema “Porti italiani, una rete di imprese al servizio del Paese e dell'Europa”
    È deceduto Roberto Nappi, fondatore e direttore per 40 anni del “Corriere Marittimo”
    Genova
    La sua carriera era iniziata alla redazione del “Telegrafo” nel 1958
    Nuove sanzioni dell'UE per proibire l'uso di navi e porti per il trasporto di droni e missili prodotti dall'Iran
    Bruxelles
    Masucci confermato presidente dei Propeller Clubs italiani
    Genova
    Nuovo mandato per il triennio 2024-2027
    I marittimi della Galaxy Leader sono in ostaggio da un anno
    Londra/Hong Kong
    Platten (ICS): è inaccettabile; l'umanità prevalga e vengano immediatamente rilasciati
    MSC applicherà un rincaro dei noli per i trasporti marittimi dal Far East al Mediterraneo
    Ginevra
    Aumenti del +25% e del +18% per i container da 20' e 40' diretti nel Mediterraneo occidentale e in Adriatico
    Completato il retrofit dual-fuel di una grande portacontainer della Maersk
    Copenaghen
    Potrà navigare a metanolo. Incrementata la capacità di stiva
    Autorizzazione ambientale della Regione al dragaggio delle banchine dalla 19 alla 26 del porto di Ancona
    Ancona
    L'intervento costerà complessivamente 16,5 milioni di euro
    PROSSIME PARTENZE
    Visual Sailing List
    Porto di partenza
    Porto di destinazione:
    - per ordine alfabetico
    - per nazione
    - per zona geografica
    Convegno del CNEL sulla sostenibilità del trasporto marittimo
    Roma
    Si terrà il 27 novembre a Roma
    In crescita le spedizioni intermodali tra il porto di Trieste e la Slovacchia
    Trieste
    Nel terzo trimestre il traffico dei container movimentato da HHLA è calato del -2%
    Amburgo
    A Trieste i volumi trattati da PLT Italy nei primi nove mesi del 2024 sono diminuiti
    Ad ottobre il traffico dei container nel porto di Hong Kong è cresciuto del +0,7%
    Hong Kong
    Nei primi dieci mesi del 2024 registrato un calo del -5,2%
    Nel trimestre luglio-settembre il traffico delle merci nel porto di Civitavecchia è calato del -11,8%
    Civitavecchia
    I crocieristi sono aumentati del +2,7%
    Lo scorso mese il porto di Singapore ha movimentato 3,5 milioni di container (+8,1%)
    Singapore
    Nei primi dieci mesi del 2024 la crescita è stata del +6,2%
    MSC ha completato l'acquisizione della maggioranza della società logistica MVN
    Ginevra/Milano
    L'azienda milanese prevede di chiudere il 2024 con un fatturato di 100 milioni di euro
    Convegno di Assiterminal dal titolo “Porti in connessione - ESG, IA, CSRD”
    Genova
    Si terrà il 5 dicembre a Roma
    Nel trimestre estivo il traffico dei passeggeri nei terminal crociere di Global Ports Holding è cresciuto del +27,5%
    Istanbul
    Ricavi in aumento del +23%
    Lo spedizioniere SDC ha introdotto l'intelligenza artificiale nella gestione delle pratiche doganali
    Venezia
    Annualmente le pratiche seguite superano le 15mila unità
    Perfezionata la cessione della società di spedizioni Santandrea dalla Pacorini alla Aprile
    Trieste
    L'azienda è stata fondata nel 1989 a Trieste
    Porto di Gioia Tauro, protocollo d'intesa per la sicurezza negli ambienti di lavoro e delle operazioni portuali
    Gioia Tauro
    Avrà una durata di tre anni
    PORTI
    Porti italiani:
    Ancona Genova Ravenna
    Augusta Gioia Tauro Salerno
    Bari La Spezia Savona
    Brindisi Livorno Taranto
    Cagliari Napoli Trapani
    Carrara Palermo Trieste
    Civitavecchia Piombino Venezia
    Interporti italiani: elenco Porti del mondo: mappa
    BANCA DATI
    ArmatoriRiparatori e costruttori navali
    SpedizionieriProvveditori e appaltatori navali
    Agenzie marittimeAutotrasportatori
    MEETINGS
    Convegno del CNEL sulla sostenibilità del trasporto marittimo
    Roma
    Si terrà il 27 novembre a Roma
    Convegno di Assiterminal dal titolo “Porti in connessione - ESG, IA, CSRD”
    Genova
    Si terrà il 5 dicembre a Roma
    ››› Archivio
    RASSEGNA STAMPA
    North Korean tankers transport over one million barrels of oil from Russia
    (NK News)
    Sudan govt scraps $6bn Red Sea port deal with UAE
    (The North Africa Post)
    ››› Archivio
    FORUM dello Shipping
    e della Logistica
    Relazione del presidente Nicola Zaccheo
    Roma, 18 settembre 2024
    ››› Archivio
    Paola Piraccini nominata collaboratore tecnico giuridico della Spininvest
    Genova
    Entrata in magistratura nel 1981, è consigliere di cassazione in pensione
    Incontro a Roma tra i rappresentanti dei porti italiani e dei porti della Florida
    Roma
    Previsto un confronto per trovare temi comuni su cui impostare un'attività di benchmarking
    Quest'anno i crocieristi nel porto di Ancona sono cresciuti del +18,9%
    Ancona
    Aumento del +25,1% dei transiti e calo del -5,1% degli sbarchi e imbarchi
    Cambiaso Risso costituisce una joint venture a Cagliari
    Cagliari/Genova
    Partnership al 50% con Fausto Saba e Riccardo Vargiu
    Ok al bilancio di previsione 2025 dell'AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale
    Civitavecchia
    Presenta un avanzo di oltre 2,5 milioni di euro
    A Palermo il taglio della prima lamiera del nuovo traghetto per la Regione Siciliana
    Trieste/Palermo
    La consegna della nave è prevista per il 2026
    - Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
    tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
    Partita iva: 03532950106
    Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
    Direttore responsabile Bruno Bellio
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