Il governo maltese ha annunciato oggi il prossimo avvio della procedura per la privatizzazione dei cantieri navali Malta Shipyards, con l'obiettivo di risolvere la difficile situazione finanziaria in cui versano gli stabilimenti che - ha confermato il primo ministro Lawrence Gonzi - chiuderanno l'esercizio 2008 con un rilevante passivo e che in futuro dovranno affrontare una situazione economica ancora più difficile visto che entro la fine del 2008 dovrà cessare l'erogazione degli aiuti all'azienda, come concordato con l'Unione Europea.-
Nel corso di una conferenza stampa il premier Gonzi, il ministro alle Infrastrutture, Austin Gatt, e il ministro delle Finanze, Tonio Fenech, hanno precisato che sarà pubblicato un bando internazionale per l'acquisizione di manifestazioni d'interesse, ma che non è ancora stato deciso se la vendita riguarderà l'intero gruppo Malta Shipyards o una parte di esso.-
- Intenzione del governo della Valletta è comunque di avviare un programma di prepensionamenti per ridurre la forza lavoro dei cantieri, nei quali operano 1.700 persone, numero che l'esecutivo considera eccessivo.
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- Gatt ha detto che il governo ha già ricevuto alcune manifestazioni d'interesse da parte di investitori, che però avrebbero confermato la necessità di ridurre il personale di Malta Shipyards.
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- L'annuncio del governo non è giunto gradito al sindacato GWU (Generale Workers Union), che ha sottolineato come la decisione sia stata comunicata dall'esecutivo senza aver prima consultato né informato i lavoratori.
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- Il sindacato si è dichiarato pronto ad affrontare la questione con il governo, ma ha ribadito di non aver intenzione di accettare imposizioni né la riduzione di posti di lavoro, visto che il problema dei cantieri - ha ribadito GWU - non sono i lavoratori quanto piuttosto il management dell'azienda (inforMARE dell'8 maggio 2008).

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