Che Odense Steel Shipyard (Lindø), la divisione navalmeccanica del gruppo armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk, attraversasse una fase estremamente difficile dal punto di vista finanziario ed operativo era noto da tempo e che il futuro del cantiere navale danese fosse pieno di incognite era chiaro, anche alla luce del prosciugamento degli ordinativi che ha colpito Lindø così come molti altri stabilimenti mondiali (inforMARE del 27 maggio, 4 giugno e 1 settembre 2008, 21 gennaio, 20 maggio e 15 giugno 2009).-
Tuttavia la decisione odierna del gruppo armatoriale di cessare completamente l'attività di costruzione navale giunge inattesa, essendo l'opzione più drastica per risolvere la crisi della propria divisione cantieristica, e rappresenta l'uscita del gruppo danese dal settore.-
- «Abbiamo preso atto - ha detto il presidente di Odense Steel Shipyard - del fatto che è impossibile per Lindø ottenere nuovi ordini. Pertanto il consiglio di amministrazione ha deciso di rendere assolutamente chiaro che Lindø non costruirà più navi una volta che gli ordini sotto contratto andranno a consegna. Continueremo nella ricerca di clienti per la divisione Lindø Industrial Services e, a questo proposito, stiamo facendo ogni sforzo per garantire un considerevole numero di posti di lavoro. Nel frattempo lavoreremo a stretto contatto con tutte le parti interessate per fornire la miglior assistenza possibile ai dipendenti che lasceranno Lindø nel corso dei prossimi anni».
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- Attualmente il cantiere Lindø ha in atto contratti per la costruzione di cinque navi rinfusiere, sette navi ro-ro e tre fregate, unità che verranno completate entro l'agosto 2010.
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- La società ha precisato che venderà anche la proprietà del cantiere navale lituano Baltija Shipyard e della società di progettazione navale lituana UAB Baltic Engineering Centre.
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- Odense Steel Shipyard ha confermato che un primo taglio di circa 175 posti di lavoro sarà attuato a partire dalla fine del prossimo agosto. Attualmente l'azienda dà lavoro a circa 4.900 persone, di cui 2.700 nel cantiere Lindø, 1.450 nel cantiere Baltija Shipyard, 50 presso l'UAB Baltic Engineering Centre e 700 nel Loksa Shipyard, cantiere che Odense ha già annunciato di voler cedere.
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- Il gruppo danese ha spiegato che la decisione di abbandonare la costruzione navale è stata assunta anche in considerazione dell'espansione della capacità produttiva dei cantieri navali del Far East, che beneficiano di un costo del lavoro estremamente ridotto, e della recente decisione della Cina di diventare la più grande nazione cantieristica mondiale.

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