Mediterranea Holding di Navigazione Spa è l'unico soggetto ad aver presentato un'offerta vincolante nella gara di privatizzazione di Tirrenia e Siremar e tale proposta - ha reso noto oggi il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - «è formalmente ricevibile».-
- L'offerta presentata dalla nuova società, che è partecipata da Regione Siciliana (37%), TTT Lines (33,5%), Lauro (18,5%), Isolemar (8%) e famiglia Busi (3%), sarà sottoposta al vaglio del consiglio di amministrazione di Fintecna, la società del ministero dell'Economia e delle Finanze che possiede il 100% del gruppo Tirrenia.
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- Mediterranea Holding ha spiegato che il piano industriale per Tirrenia presentato nell'offerta prevede «la gestione a regime delle linee attualmente esercitate» e «uno sviluppo dei collegamenti sia nazionali, sia internazionali». La società ha precisato che la proposta «consentirà di raggiungere un equilibrio economico-finanziario nel periodo di validità del piano mantenendo gli attuali livelli occupazionali».
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- Mediterranea Holding ha sottolineato che la partecipazione della Regione Siciliana «ha la finalità di promuovere la Sicilia come hub portuale, centrale nel bacino del Mediterraneo, con il sostegno di una importante società di navigazione con base armatoriale nel suo territorio». «Non si tratta, come molti hanno immaginato - ha confermato il presidente Regione, Raffaele Lombardo - di salvare un rottame, ma al contrario di dare nuovo impulso con una mission ad un soggetto che potrà contribuire allo sviluppo della Sicilia confermandole quel naturale ruolo che le appartiene di epicentro dei traffici marittimi sul Mediterraneo, in grado di guardare oltre che verso il Continente europeo, anche verso quello africano». «In questo contesto - ha aggiunto Lombardo - è di fondamentale importanza utilizzare bene tutte le risorse che si hanno a disposizione a partire dal personale».
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- Dopo la revoca dell'incontro programmato per venerdì scorso con i sindacati (inforMARE del 25 giugno 2010), il presidente della Regione Siciliana ha affermato che «al più presto possibile gli amministratori della holding e la Regione, nella qualità di socio pubblico, incontreranno le organizzazioni sindacali dei lavoratori allo scopo di fornire loro le garanzie circa il mantenimento dell'attuale livello dei servizi, di quelli occupazionali e salariali dei lavoratori, nonché della stabilizzazione del personale precario e per avviare un preventivo confronto sul piano industriale».
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- Commentando l'esito attuale della procedura di privatizzazione l'assessore regionale al Lavoro della Regione Liguria, Enrico Vesco, ha osservato che «raramente, in questo Paese, le privatizzazioni non sono state foriere di problemi più grandi di quelli che volevano risolvere». «Non credo sia un buon segnale la presentazione di un'unica offerta - ha detto Vesco - perché la vendita del gruppo non deve trasformarsi in una svendita. Gli obiettivi primari devono essere la salvaguardia del servizio e dei collegamenti marittimi e la tutela dei lavoratori. Diventa indispensabile conoscere il piano industriale del gruppo acquirente perché vanno chiarite le ipotesi sugli esuberi e sul rispetto degli impegni assunti con i sindacati sui trattamenti contrattuali». Vesco ha assicurato che «la Regione Liguria continuerà a vigilare su questo percorso affinché la sede genovese rimanga agli attuali livelli e vengano salvaguardate le nostre linee di collegamento con la Sardegna».

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