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Assoporti, il finanziamento al porto di Venezia deve essere collocato in un quadro di disegno strategico complessivo
Il consiglio direttivo dell'associazione ha espresso apprezzamento per il lavoro e i risultati conseguiti sotto la guida di Merlo
20 novembre 2012
Ieri il consiglio direttivo dell'Associazione dei Porti Italiani (Assoporti) ha preso in esame la recente disputa tra le Autorità Portuali di Genova e Venezia provocata dal via libera della Commissione bilancio, tesoro e programmazione della Camera dei deputati ad un finanziamento di 100 milioni di euro destinato all'ente portuale veneziano per il progetto per la realizzazione di una piattaforma d'altura davanti al porto di Venezia.
Lo stanziamento è stato contestato dal presidente dell'Autorità Portuale di Genova e presidente di Assoporti, Luigi Merlo, in quanto al di fuori delle poche decine di milioni di euro di fondi pubblici destinati all'intera portualità italiana e per di più assegnato ad un progetto che non ha ancora compiuto l'iter necessario per la sua approvazione. Merlo ha preannunciato le proprie dimissioni da presidente di Assoporti nel caso il finanziamento per Venezia non venga bloccato dal Senato ( del 16 novembre 2012).
A conclusione della riunione di ieri il consiglio di Assoporti ha diramato una nota con cui ha espresso «apprezzamento per il lavoro e i risultati conseguiti in questi mesi dall'associazione sotto la guida del presidente Merlo. A partire - ha specificato il consiglio direttivo - sia dal confronto parlamentare sulla legge di riforma della 84/94, sulla “spending review” con riferimento alla salvaguardia delle piante organiche, al confronto con le parti sottoscrittrici dell'accordo interassociativo in tema dei servizi tecnico- nautici, alla azione di rivendicazione del ruolo di interlocutore con il governo».
La nota prosegue spiegando che il consiglio direttivo ha preso atto «che il finanziamento previsto nel disegno di legge di stabilità a favore dell'Autorità Portuale di Venezia è finalizzato, nell'ambito della realizzazione del MoSe, ad un intervento strettamente di mitigazione», ma precisando che «non può sottacersi, al contempo, che tale finanziamento deve comunque essere collocato in un quadro di disegno strategico complessivo del sistema logistico portuale».
Assoporti ha quindi rinnovato al governo la richiesta «di avviare immediatamente un tavolo permanete di confronto, al fine di scongiurare che, per rispondere a particolari esigenze, si vadano a precondizionare esigenze e futuri sviluppi del settore».
Inoltre il consiglio direttivo di Assoporti ha impegnato il governo e il parlamento «a potenziare le misure di “autonomia finanziaria”, limitate oggi - ha ricordato l'associazione - all'l% dell'IVA prodotta dai porti italiani oltre i 70 milioni. L'autonomia finanziaria - ha evidenziato Assoporti - è lo strumento più valido per consentire ai porti virtuosi di avere risorse tali da rispondere alla potenzialità dei traffici».
Infine il consiglio direttivo di Assoporti ha annunciato che intanto è stato avviato il tavolo di confronto per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei lavoratori dei porti, precisando che tale tavolo è condizionato dalla risoluzione di problemi quali l'esclusione delle Autorità Portuali nell'elenco ISTAT delle pubbliche amministrazioni. A tal proposito il consiglio direttivo ha comunicato che, oltre che sostenere l'azione dell'Autorità Portuale di Napoli che ha presentato ricorso al TAR del Lazio relativamente all'applicazione alle Autorità Portuali delle nuove misure di contenimento delle spese sostenute dalla pubbliche amministrazioni, intende agire anche in sede di riforma della legge 84/94 in discussione alla Camera dei deputati.
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