- Oggi la Commissione Europea, con la comunicazione “La cintura blu: uno spazio unico del trasporto marittimo”, ha presentato due proposte per semplificare entro il 2015 le formalità doganali delle navi modificando le attuali disposizioni d'applicazione del codice doganale comunitario, proposte - ha precisato Bruxelles - che vanno di pari passo con il riesame della politica portuale adottato lo scorso 23 maggio che mira a promuovere la competitività dei porti marittimi europei e a liberarne le potenzialità di crescita ( del 23 maggio 2013).
- La prima proposta prevede una semplificazione delle formalità doganali per il traffico marittimo all'interno dell'Unione Europea attraverso il potenziamento delle procedure doganali semplificate di cui possono già beneficiare le compagnie di navigazione che effettuano servizi di linea nell'UE e che trasportano principalmente merci di provenienza comunitaria. Per poter usufruire di tali procedure attualmente l'operatore deve soddisfare determinate condizioni: le navi possono solo fare la spola tra porti dell'UE seguendo una rotta prestabilita ed è necessaria un'autorizzazione preventiva. Per semplificare ulteriormente il regime del servizio di linea, lo scorso mese la Commissione Europea ha sottoposto all'esame del comitato competente una modifica delle vigenti disposizioni di applicazione del codice doganale. La modifica riguarda la riduzione dei tempi di autorizzazione, abbreviando ulteriormente a 15 giorni il periodo di consultazione tra Stati membri, e l'estensione ai futuri porti di scalo (attualmente - ha spiegato la Commissione - l'operatore che chiede l'autorizzazione ad operare servizi di linea deve specificare gli Stati membri interessati dal servizio e, se successivamente decide di estenderlo a un altro Stato membro, deve procedere ad un'altra consultazione. Consentire ai richiedenti d'indicare in anticipo gli Stati membri potenzialmente interessati in futuro, oltre a quelli effettivamente coperti dal servizio, permetterebbe di risparmiare tempo al momento della decisione aziendale).
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- La seconda proposta prevede una semplificazione delle formalità doganali per le navi che fanno scalo nei porti di Paesi terzi. Ricordando che quasi il 90% delle navi trasporta merci sia unionali che extraunionali e spesso fa scalo in porti dell'UE e di Paesi terzi, ad esempio Norvegia, Paesi dell'Africa settentrionale e Russia, la Commissione Europea ha spiegato che per queste navi si prevede di migliorare in modo significativo le procedure doganali istituendo un sistema che consenta di distinguere tra le merci unionali a bordo (che devono essere scaricate rapidamente) e le merci extraunionali, che devono essere sottoposte alle opportune procedure doganali. A tal fine, la Commissione presenterà entro la fine dell'anno una proposta per la definizione di una dichiarazione di carico elettronica armonizzata. Questo nuovo manifesto elettronico consentirà alle compagnie di navigazione di fornire alle autorità doganali, in tutti i manifesti (intra ed extraunionali), informazioni relative allo status delle merci.
- La Commissione ha sottolineato che attualmente gli spedizionieri e gli esportatori lamentano costi aggiuntivi e ritardi significativi a causa dei pesanti oneri amministrativi nei porti quando decidono di inviare merci attraverso l'Europa tramite il trasporto marittimo a corto raggio: le navi infatti possono attendere ore, e talvolta giorni, nei porti per lo sdoganamento. Ciò rende il settore marittimo meno interessante rispetto ad altre modalità di trasporto, in particolare al trasporto stradale, aumentando inutilmente il traffico di mezzi pesanti sulle già congestionate strade europee. «L'Europa - ha rilevato il vicepresidente della Commissione EU, Siim Kallas, responsabile dei Trasporti - deve affrontare notevoli sfide in termini di aumento del traffico e di inquinamento. Occorre sfruttare al massimo le potenzialità del trasporto marittimo a corto raggio e fornire una soluzione di trasporto rispettosa dell'ambiente e a basso costo, che possa trasportare più merci e ridurre il traffico della congestionata rete stradale europea. Proponiamo strumenti innovativi per ridurre la burocrazia e contribuire a rendere il settore navale un'alternativa più attraente per i clienti che desiderano far circolare merci all'interno dell'UE».
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- La Commissione ha evidenziato l'importanza del trasporto marittimo, a cui è affidato il 75% del commercio estero europeo in termini di volume e quasi il 37% degli scambi all'interno dell'UE (quote di merci trasportate all'interno dell'UE per modalità di trasporto: 45,3% strada, 11% ferrovia, 3,7% vie navigabili, 3,1% condotte, 36,8% trasporto marittimo, 0,1% trasporto aereo), ma ha precisato che, se la libera circolazione delle merci è una libertà fondamentale nell'ambito del diritto dell'UE, tuttavia non è ancora una realtà per il settore marittimo: oggi una nave che viaggia tra Anversa e Rotterdam è ancora trattata come se provenisse dalla Cina perché quando le navi escono dalle acque territoriali degli Stati membri (oltre 12 miglia dalla costa) si ritiene che oltrepassino le frontiere esterne dell'Unione Europea. Si ritiene quindi che le navi che viaggiano tra porti situati in due Stati membri diversi escano dal territorio doganale dell'UE e che siano necessarie formalità doganali sia quando la nave lascia il porto di partenza sia quando arriva al porto di destinazione, nonostante siano entrambi porti dell'UE.
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- «La cintura blu - ha dichiarato il commissario europeo per la Fiscalità e l'unione doganale, Algirdas Semeta - estenderà il mercato unico al mare. Il trasporto marittimo trarrà notevoli vantaggi dalla misure proposte, che ridurranno i costi, semplificheranno l'amministrazione, agevoleranno gli scambi e creeranno pari condizioni di concorrenza tra tutti i modi di trasporto. Nel contempo semplificheranno il lavoro delle autorità doganali, che potranno affrontare meglio i rischi in materia di sicurezza e concentrarsi sulla protezione dei cittadini e delle imprese».
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- La Commissione ha ricordato che secondo l'associazione degli armatori europei (ECSA) i risparmi ottenuti grazie alla semplificazione delle procedure amministrative possono arrivare a circa 25 euro per container e che, oltre al risparmio di denaro, il risparmio di tempo è ancora più importante: attualmente, numerosi clienti (ad esempio gli esportatori) preferiscono il trasporto su strada al trasporto marittimo a causa dei vincoli di tempo.
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- L'European Sea Ports Organisation (ESPO) ha recepito favorevolmente le nuove proposte illustrate oggi dalla Commissione: «accogliamo con favore queste proposte come un passo nella giusta direzione», ha commentato il segretario generale dell'associazione dei porti europei, Patrick Verhoeven. «Siamo particolarmente lieti - ha aggiunto - di contribuire alla definizione e attuazione dell'e-Manifest. I suoi dati, le sue funzionalità e le procedure devono essere attentamente analizzati al fine di garantire un'agevole integrazione nelle attività e nelle procedure portuali».
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