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ECSA, FEPORT ed ESPO esortano i legislatori europei a non scoraggiare l'impiego dei container da 45' sul territorio UE
Le tre associazioni criticano la decisione di emendare la proposta di direttiva 2013/195 rimpiazzando la definizione “trasporto intermodale” con “trasporto combinato”
24 marzo 2014
In una lettera congiunta le associazioni europee degli armatori, dei terminalisti portuali e delle Autorità Portuali hanno esortato il Consiglio dell'Unione Europea ad adottare un approccio ragionevole in merito alla circolazione di container da 45 piedi sul territorio dell'UE. In particolare l'European Community Shipowners' Associations (ECSA), la Federation of Private Port Operators (FEPORT) e l'European Sea Ports Organisation (ESPO) hanno evidenziato di non essere d'accordo con la proposta adottata la scorsa settimana dalla Commissione TRAN (trasporti e turismo) del Parlamento europeo di rimpiazzare la definizione di “trasporto intermodale” indicata nella proposta di direttiva sulle dimensioni dei camion utilizzati nel traffico nazionale e internazionale, che è stata presentata nell'aprile 2013 dalla Commissione Europea ( del 16 aprile 2013), con quella di “trasporto combinato” utilizzata nella direttiva 1992/106 sul trasporto combinato, in quanto quest'ultima non consentirebbe ai camion più lunghi (di soli 15 centimetri) necessari per caricare i container da 45' di trasportarli oltre un raggio massimo di 150 chilometri dal porto di sbarco.
Nella missiva l'ECSA, la FEPORT e l'ESPO hanno ricordato che la proposta di revisione del trasporto transfrontaliero di contenitori da 45' presentata lo scorso anno dalla Commissione UE ha l'intenzione di promuovere l'utilizzo del trasporto intermodale e del trasporto marittimo. Le tre associazioni hanno ricordato inoltre che attualmente la circolazione dei camion di lunghezza maggiore necessari per il trasporto di container da 45 piedi è soggetta a gravose formalità amministrative, ciò in particolare se le attività di trasporto non sono limitate all'interno di uno Stato membro ma sono transfrontaliere. Questo - hanno rilevato ECSA, FEPORT ed ESPO - a sua volta limita la circolazione dei contenitori da 45 piedi, unità di carico che vengono ampiamente utilizzate nello short sea shipping. Le formalità amministrative - hanno sottolineato le tre associazioni - rappresentano un collo di bottiglia non consentendo ad un container da 45' che è stato trasportato via mare di proseguire il suo viaggio senza ostacoli sulla rete stradale europea e raggiungere la sua destinazione finale.
ECSA, FEPORT ed ESPO hanno spiegato che, per rimediare a questa situazione, la proposta della Commissione Europea precisa che, nel caso di trasporto intermodale, i camion in grado di trasportare container da 45 piedi potrebbero circolare liberamente se tali container sono stati utilizzati nel trasporto marittimo a corto raggio. Inoltre la Commissione ha proposto che i camion più lunghi che trasportano box da 45' che sono stati utilizzati nel trasporto marittimo oceanico possano essere ammessi a viaggiare solamente in un raggio fino a 300 chilometri dal porto di sbarco.
Al contrario la relazione adottata dalla Commissione TRAN del Parlamento non sostiene la proposta della Commissione, ma prevede che ai veicoli più lunghi, indipendentemente dal fatto che trasportino contenitori da 45' utilizzati nel trasporto marittimo oceanico o in quello a corto raggio, debba essere vietato di viaggiare oltre 150 chilometri dal porto di sbarco. «È un dato di fatto - hanno evidenziato le tre associazioni nella lettera - troppe destinazioni finali non sono raggiungibili in un raggio di 150 chilometri da un porto e di conseguenza questa definizione molto restrittiva scoraggerà l'utilizzo del trasporto marittimo quale segmento dell'attività di trasporto. Nella maggior parte dei casi ciò costituirà un vantaggio per il trasporto su strada , dato che alternative ferroviarie non sono disponibili ovunque».
Secondo ECSA, FEPORT ed ESPO, i Tir che trasportano questi container più lunghi dovrebbero poter invece circolare liberamente in Europa. «L'Unione Europea - ha osservato il segretario generale dell'ECSA, Patrick Verhoeven - non deve perdere questa occasione per stimolare il trasporto intermodale europeo semplificando il trasporto di container da 45 piedi. Dopo tutto un efficiente trasporto intermodale è una condizione sine qua non per ottenere un sistema di trasporto più sostenibile per l'Europa».
Scopo della lettera di ECSA , FEPORT ed ESPO è quindi di esortare i rappresentanti degli Stati membri nel Consiglio UE a sostenere la proposta iniziale della Commissione, ritenuta più ragionevole rispetto alla posizione più restrittiva del Parlamento europeo. Inoltre l'ECSA ha invitato il Parlamento europeo a rivedere la sua posizione su questo aspetto della proposta di direttiva al momento di votare la relazione nel corso della prossima riunione plenaria in programma a metà del prossimo mese.
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