- Ieri la Commissione Europea ha proposto nuove norme per la realizzazione dei Tir, quale aggiornamento della direttiva 53 del 1996, con l'obiettivo di indurre i costruttori di autoveicoli pesanti a produrre mezzi più aerodinamici che - secondo le stime di Bruxelles - permetteranno di ridurre i consumi del 7-10%, di tagliare le emissioni di gas a effetto serra e di aumentare la sicurezza delle strade.
-
- La proposta prevede l'autorizzazione a costruire cabine con una forma arrotondata e a dotare i mezzi di alettoni aerodinamici sulla parte posteriore del rimorchio. «Queste misure - ha spiegato la Commissione Europea - miglioreranno notevolmente l'aerodinamica del veicolo, con un risparmio di circa 5.000 euro l'anno in spese di carburante per un tipico automezzo che opera su lunghe distanze e con una percorrenza di 100.000 chilometri. Tale risparmio si tradurrà in una riduzione del 7-10% delle emissioni di gas ad effetto serra (o di 7,8 tonnellate di CO2 per lo stesso automezzo che opera su lunghe distanze e con una percorrenza di 100.000 km). Al tempo stesso migliorerà il campo di visibilità del conducente, contribuendo ogni anno a salvare tra 300 e 500 vite di utenti stradali vulnerabili, quali pedoni e ciclisti».
-
- «Un mattone - ha rilevato il vicepresidente della Commissione UE e commissario per i trasporti, Siim Kallas - è la forma meno aerodinamica si possa immaginare, per questo è necessario migliorare la forma degli automezzi pesanti sulle strade. Questi cambiamenti renderanno il trasporto stradale più pulito e sicuro, ridurranno i costi del carburante per gli autotrasportatori e daranno ai costruttori europei un vantaggio nella progettazione dell'automezzo del futuro, un automezzo più ecologico per il mercato mondiale».
-
- La Commissione ha evidenziato inoltre come la proposta rappresenti «un'opportunità industriale per i costruttori di autoveicoli: i costruttori europei di veicoli pesanti - ha ricordato Bruxelles - sono leader di mercato e il settore costituisce uno dei maggiori investitori industriali in ricerca e sviluppo. La progettazione delle nuove cabine aerodinamiche e degli alettoni posteriori fornirà un'occasione ai costruttori per lo sviluppo di nuovi modelli, e favorirà la creazione di posti di lavoro e la crescita economica in Europa».
-
- Secondo la Commissione Europea, le nuove norme consentiranno anche di promuovere il trasporto intermodale: «la riduzione delle pratiche amministrative - ha spiegato Bruxelles - consentirà un trasferimento più facile dei container di 45 piedi tra navi, strade e ferrovie».
-
- In occasione della presentazione della nuova proposta, la Commissione Europea ha ricordato che lo scorso giugno il vicepresidente Kallas ha fornito delle linee guida sulle condizioni alle quali gli automezzi pesanti più lunghi possono attraversare le frontiere e che l'aspetto principale di tali linee guida consiste nel sottolineare che l'uso di veicoli più lunghi è di competenza dei singoli Stati membri, in linea con il principio di sussidiarietà, in funzione delle diverse condizioni locali. «Nessuno Stato membro - ha ribadito la Commissione - è tenuto ad autorizzare l'uso di veicoli più lunghi se non lo ritiene opportuno. Tuttavia, le linee guida specificano che l'uso di veicoli più lunghi può essere autorizzato da Stati membri confinanti finché rimane limitato al trasporto unicamente tra quei due Stati membri che già lo consentivano, e non incide sensibilmente sulla concorrenza internazionale. Le suddette linee guida - ha specificato la Commissione - sono ora incorporate nella revisione della direttiva».
-
- Questa precisazione evidentemente non convince l'associazione britannica di operatori ferroviari Freight on Rail, secondo cui la proposta presentata ieri dalla Commissione consentirà ai camion EcoCombi di maggiore lunghezza di attraversare i confini internazionali giungendo infine nel Regno Unito e causando costi miliardari a carico dei contribuenti per l'adeguamento e la manutenzione delle infrastrutture stradali. «Nonostante ciò - ha accusato Freight on Rail - i burocrati europei non hanno valutato gli impatti e i costi per la società di questa politica, in contrasto con le norme europee». «Se attualmente il governo britannico dice che non permetterà ai mega camion di circolare nel Regno Unito - ha spiegato l'associazione - sotto l'enorme pressione dal settore dell'autotrasporto si arriverà per motivi di concorrenza a consentire l'impiego di questi camion, una volta che i mega camion vengono autorizzati a viaggiare a livello internazionale, nonostante tutte le conseguenze negative per la sicurezza, per la congestione delle strade e per l'ambiente. Pertanto, il governo del Regno Unito dovrebbe continuare a resistere nel modo più fermo alla pressione per la loro introduzione».
- «È irresponsabile da parte dell'Europa, soprattutto in un periodo di austerità - ha concluso la rappresentante di Freight on Rail, Philippa Edmunds - introdurre una politica senza analizzare gli impatti complessivi che comporteranno enormi costi per i contribuenti. Il contribuente britannico ha appena finito di pagare per il rafforzamento dei ponti alle 40-44 tonnellate e sarà nuovamente costretto a pagare il costo di miliardi di sterline per adattare le infrastrutture e per la maggiore usura e deterioramento delle nostre strade a causa dei mega camion. Nella sola Austria, l'adattamento dell'autostrada e della rete a doppia carreggiata costerebbe 5,3 miliardi di euro. L'Europa dovrebbe invece promuovere il trasporto merci su rotaia, in accordo con la sua stessa politica».
|