Il nuovo accordo siglato la scorsa settimana dall'Autorità Portuale del Pireo con la Piraeus Container Terminal (PCT), la società del gruppo cinese COSCO che gestisce aree terminalistiche per il traffico dei container nel porto greco, accordo che modifica i termini del contratto di concessione sottoscritto il 25 novembre 2008, ratificato dalla legge 3755/2009 ed emendato dalla legge 4072/2009, prevede tra l'altro una sospensione del pagamento minimo garantito.-
- Il nuovo accordo, che è stato stipulato con lo scopo di assicurare gli investimenti per 230 milioni di euro del gruppo cinese nel porto del Pireo e di costruire la parte occidentale del Pier III dello scalo (
del 25 novembre 2014), prevede che tale pagamento minimo venga sospeso fino al 2021 e che a partire dal 2022 rimanga in vigore la sospensione nel caso in cui il prodotto interno lordo della Grecia continui ad essere inferiore al prodotto interno lordo nazionale di 210,4 miliardi di euro registrato nel 2008 maggiorato di una percentuale annua del 2%. L'intesa prevede inoltre che PC T versi all'Autorità Portuale diritti addizionali per l'utilizzo del Pier III, importi che - ha specificato la società terminalista - si prevede saranno compensati da altri introiti percepiti da PCT.-
- La Piraeus Port Authority ha ricordato che incasserà il 24,5% dei ricavi generati dall'attività della PCT sulle aree terminalistiche al Pier II e al Pier III, vale a dire che, ad esempio, nel 2021 - sulla base dell'attuale volume d'affari generato da tali attività - all'Autorità Portuale andrebbero 109,3 milioni di euro.
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- Nei primi dieci mesi del 2014, intanto, il traffico containerizzato movimentato dalla Piraeus Container Terminal nel porto greco è stato pari a 2.476.000 teu, con un incremento del +20,5% rispetto al periodo gennaio-ottobre dello scorso anno.

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