- Lo scorso anno la capacità di stiva della flotta commerciale mondiale è cresciuta del +3,54%, percentuale che rappresenta il tasso di crescita più basso in oltre un decennio. Lo evidenzia l'ultimo rapporto sul trasporto marittimo mondiale pubblicato dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD), specificando che al 1° gennaio scorso la capacità di carico della flotta mondiale era pari a 1.749.222.000 tonnellate portata lorda, volume totalizzato da 89.464 navi.
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Rettifica: Sono stati erroneamente invertiti i dati relativi alla flotta italiana, che risulta invece essere composta da 803 navi, di cui 596 sotto bandiera italiana e 207 sotto bandiera estera, per un totale di 22.002.182 tonnellate di portata lorda (l'1,27% del totale mondiale), di cui 16,0 milioni sotto bandiera nazionale e 6,0 milioni sotto bandiera estera.
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- Il rapporto precisa che la Grecia continua ad essere la principale nazione del settore armatoriale con una flotta di 4.017 navi, di cui 796 battenti bandiera greca e 3.221 di bandiera estera, per una capacità complessiva pari a 279.429.790 tonnellate di portata lorda, ovvero il 16,11% del totale mondiale, di cui 70,4 milioni di tpl sotto bandiera nazionale e 209,0 milioni di tpl sotto bandiera estera. Nella graduatoria dei principali Paesi del settore armatoriale, dopo la Grecia figurano Giappone, Cina, Germania e Singapore, e assieme le cinque nazioni controllano oltre la metà della della flotta mondiale in termini di capacità di carico. L'Italia è posizionata al 16simo posto con
596 navi, di cui 207 sotto bandiera italiana e 803 sotto bandiera estera, per un totale di 22.002.182 tonnellate di portata lorda (l'1,27% del totale mondiale), di cui 6,0 milioni sotto bandiera nazionale e 22,0 milioni sotto bandiera estera.-
- Il rapporto rileva inoltre che negli ultimi dieci anni Cina, Hong Kong, Repubblica di Corea e Singapore hanno scalato posizioni nella classifica dei maggiori Paesi armatori, mentre la Germania, la Norvegia e gli Stati Uniti hanno oggi una quota di mercato inferiore a quella del 2005.
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- Nel documento l'UNCTAD presenta nuovamente anche il Liner Shipping Connectivity Index, l'indice che definisce un indicatore dell'accesso di una nazione alla rete globale dei servizi di trasporto marittimo di linea. L'ultimo aggiornamento vede la Cina quale nazione con il più elevato indice seguita da Singapore, Hong Kong, Repubblica di Corea, Malesia e Germania. Le nazioni africane con la migliore connessione alle rete mondiale di servizi di linea sono Marocco, Egitto e Sud Africa, elenco che - osserva il rapporto - riflette la collocazione di questi Paesi agli angoli del continente. In America Latina il miglior indice è registrato da Panama, che beneficia del Canale di Panama e dell'essere posta al crocevia delle principali rotte est-ovest e nord-sud, seguita da Messico, Colombia e Brasile.
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- In merito alla distribuzione della flotta tra le società armatoriali, il rapporto evidenzia come i dati riflettano il processo di concentrazione in atto nel trasporto marittimo di linea che ha visto le recenti fusioni delle attività di trasporto di linea delle compagnie Compañía SudAmericana de Vapores (CSAV) e Hapag-Lloyd, e delle compagnie Compañía Chilena de Navegación Interoceánica (CCNI) e Hamburg Süd ( del 2 dicembre 2014 e 31 marzo 2015). Tale concentrazione è rimarcata dall'accentuato divario del trend della capacità di stiva della flotta mondiale di portacontainer, che è triplicata tra il 2004 e il 2015, e quello del numero medio di compagnie armatoriali i cui servizi approdano ai porti di ogni nazione, che è diminuito del -29%. Entrambe le tendenze - osserva l'UNCTAD - mostrano due facce della stessa medaglia: mentre le navi diventano più grandi e le compagnie mirano a realizzare economie di scala, i singoli mercati sono serviti da un numero sempre più esiguo di compagnie. Il rapporto dell'ente intergovernativo dell'Onu rileva che la politica dovrà far fronte alla sfida di sostenere gli sviluppi tecnologici e di promuovere una riduzione dei costi, ad esempio attraverso le economie di scala, e nel contempo di garantire un mercato sufficientemente concorrenziale in modo che le riduzioni dei costi abbiano effettive ricadute sui clienti, ovvero sugli importatori e gli esportatori.
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- La rete mondiale di servizi marittimi di linea è quindi controllata da un sempre minore numero di compagnie armatoriali. Il rapporto spiega che all'inizio del 2015 le prime dieci società di navigazione di linea operavano oltre il 61% della flotta di portacontainer container mondiale e le prime 20 compagnie controllavano l'83% di tutta la capacità di trasporto marittimo coontainerizzato. Inoltre le tre più grandi compagnie del settore avevano una quota pari a quasi il 35% del totale mondiale.
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- Il rapporto si sofferma anche sul fenomeno del crescente eccesso di stiva determinato dai rilevanti investimenti effettuati dalle compagnie per dotarsi di navi portacontenitori di maggiore capacità nel tentativo di realizzare economie di scala.
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