L'amministratore delegato della Hapag-Lloyd, Rolf Habben Jansen, ce l'ha messa tutta per convincere gli azionisti della compagnia, riuniti oggi in assemblea all'Hotel Grand Elysée di Amburgo, della bontà del progetto di fusione con la United Arab Shipping Company (UASC) di Dubai. Lo svolgimento dell'assemblea, fissato inizialmente per lo scorso 1° giugno, era stato rinviato ad oggi in attesa della sottoscrizione del Business Combination Agreement (BCA) per la fusione, da sottoporre alla valutazione degli azionisti, che Hapag-Lloyd e UASC hanno siglato alla fine dello scorso mese ( del 18 luglio 2016).-
- Habben Jansen ha iniziato il suo intervento illustrando agli azionisti lo stato attuale della compagnia tedesca e del mercato in cui opera, ricordando che Hapag-Lloyd, già quotata in Borsa dal 1970 al 2002, lo scorso novembre è tornata sui mercati azionari, con presenza nei listini di Xetra, Francoforte e Amburgo, a conclusione di un'offerta pubblica iniziale che ha fruttato una raccolta di circa 265 milioni di euro. Il 2015, nonostante sia stato un anno molto impegnativo caratterizzato da numerosi conflitti e focolai di crisi, dalla crescita stentata in Cina e in America Latina e dall'elevata volatilità dei mercati azionari, fattori che hanno influenzato anche le attività di Hapag-Lloyd e dell'intero settore dello shipping che si è confrontato con un aumento della pressione competitiva e con il perdurare del trend di calo dei noli, Hapag-Lloyd, per la prima volta dal 2010 - ha sottolineato - ha archiviato l'anno con un risultato economico netto di segno positivo pari a circa 114 milioni di euro. Inoltre Habben Jansen ha ricordato che l'esercizio 2015 è stato caratterizzato dall'integrazione delle attività di trasporto marittimo dei contenitori della cilena CSAV, acquisite l'anno precedente (
del 2 dicembre 2014) «Anche rispetto ai nostri concorrenti - ha dichiarato l'amministratore delegato di Hapag-Lloyd - è stato un anno di successo».-
- Habben Jansen ha precisato che tuttavia, se nel 2015 è stato conseguito un risultato netto positivo, il contesto di mercato continua ad essere difficile. Ammettendo che la fusione con UASC porterebbe a registrare oneri non ricorrenti e che, con l'attuazione della concentrazione, inizialmente l'indebitamento finanziario crescerebbe (
del 24 agosto 2016), il CEO di Hapag-Lloyd ha proposto agli azionisti di non distribuire i dividendi e di portare gli utili a nuovo nel quadro di un rafforzamento del patrimonio netto. Il pagamento di un dividendo - ha rilevato - sarebbe in contrasto con l'obiettivo di rafforzare il bilancio.-
- Habben Jansen ha confermato che viceversa i risultati economici ottenuti dalla compagnia tedesca nel primo semestre del 2016 sono stati «deludenti» (
del 10 agosto 2016). Nella prima metà del 2016 - ha puntualizzato - nessuna delle principali compagnie di navigazione internazionali è stato in grado di registrare numeri positivi. L'amministratore delegato di Hapag-Lloyd ha annunciato che nonostante il successo dei programmi di riduzione dei costi e delle sinergie derivanti dalla fusione con CSAV, la compagnia non sarà in grado di raggiungere gli obiettivi inizialmente previsti e che per l'intero 2016, a fronte di un lieve aumento dei volumi containerizzati trasportati dalla flotta, sono attesi «un EBITDA ed un EBIT significativamente inferiori rispetto allo scorso anno».-
- Come nelle scorse settimane, Habben Jansen ha ribadito che ora per Hapag-Lloyd la cosa più importante è «attuare al più presto la fusione con UASC». Dopo la vostra approvazione e le necessarie approvazioni normative - ha detto rivolgendosi agli azionisti - bisognerà avviare immediatamente l'integrazione».
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- Il CEO della compagnia di Amburgo ha osservato che l'acquisizione del business dei container della CSAV si è rivelata una decisione strategica corretta. Con la fusione - ha affermato - la nostra competitività è migliorata in modo significativo rendendoci una delle principali linee di navigazione dei container globali. Inoltre - ha aggiunto - ci ha reso leader di mercato sulle rotte nord-sud in aggiunta alla nostra già forte posizione nel traffico est-ovest». «Nel 2015 - ha evidenziato Habben Jansen - sono già state realizzate le prime importanti sinergie e nel 2017 l'integrazione offrirà sinergie annuali pari circa 400 milioni di dollari, circa 100 milioni di dollari in più di quanto avevamo inizialmente previsto».
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- Per queste ed altre ragioni Habben Jansen ritiene che « l'imminente fusione con UASC costituisca un altro importante traguardo strategico per Hapag-Lloyd». «Dopo il successo dell'integrazione della CSAV - ha riaffermato - la fusione con UASC rappresenta il passo cruciale successivo».
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- Oltre agli elementi che hanno indotto Hapag-Lloyd ad attuare la concentrazione con la sudamericana CSAV, nel caso della mediorientale UASC c'è infatti un altro fattore che Habben Jansen ritiene determinante nella decisione di portare a termine la fusione: le caratteristiche della flotta di portacontainer della compagnia di Dubai.
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- Il CEO della compagnia tedesca ha ricordato che «UASC gestisce una flotta di 62 navi di proprietà e noleggiate, di cui sei da 19.000 teu di nuova costruzione e undici da 15.000 teu di nuova costruzione che sono state consegnate a UASC pochi mesi fa». «L'accesso immediato alle navi e ai contenitori della UASC - ha confermato - costituisce per noi uno dei principali obiettivi della transazione».
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- In particolare, a solleticare l'interesse della Hapag-Lloyd sono le sei portacontainer da 19.000 teu: «con la fusione - ha chiarito Habben Jansen - ci assicuriamo le grandi navi necessarie al fine di ottenere bassi costi di trasporto unitari per contenitore. Prima ancora dei primi colloqui sul progetto dell'operazione di fusione - ha precisato - Hapag-Lloyd aveva capito che è necessario avvalersi delle navi più grandi attualmente disponibili».
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- Habben Jansen ha specificato che anche l'esigenza di disporre di navi di elevato tonnellaggio è stato uno dei motivi principali che ha spinto la compagnia ad attuare l'Ipo nel corso del 2015. «Gli investimenti già effettuati dalla UASC in questa classe di navi - ha spiegato - renderanno non necessari ulteriori investimenti in grandi navi nei prossimi anni da parte di Hapag-Lloyd. Con il completamento della fusione Hapag-Lloyd avrà accesso immediato alle navi e ai container della UASC. Con la fusione delle due compagnie e la relativa mancanza di necessità di ricorrere a nuovi ordini, non si immetterà ulteriore capacità in un mercato già caratterizzato da sovracapacità».
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- Secondo Habben Jansen , inoltre, la capacità massima delle navi già ordinate dalla UASC è quella ideale per conseguire un contenimento dei costi di trasporto. «Noi - ha infatti specificato l'amministratore delegato di Hapag-Lloyd - non crediamo che le sfide principali del nostro settore possano essere risolte da navi che siano notevolmente ancora più grandi. Sono convinto - ha spiegato - che navi ancora più grandi non possano contribuire in modo significativo a ridurre il consumo di bunker e il costo per unità trasportata. Perché più grande è la tipologia della nave, più contenute sono le economie di scala. A mio avviso, non ha quindi senso per le compagnie di navigazione investire in navi ancora più grandi. Pertanto sono assolutamente convinto che nel breve e nel medio periodo non vedremo navi più grandi di quelle attuali da 20.000 teu, anche se tecnicamente sono del tutto possibili».

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