Le società private che gestiscono terminal nei porti europei condividono le gravi preoccupazioni espresse nei giorni scorsi dall'International Transport Forum (ITF) sull'evoluzione del segmento del trasporto marittimo containerizzato che è caratterizzata da un'eccessiva concentrazione, con tre sole alleanze armatoriali che ormai assieme detengono circa l'80% del mercato (
2 novembre 2018).-
- Commentando l'analisi dell'ITF nel corso dell'assemblea generale della federazione dei terminalisti portuali privati europei FEPORT, che si è tenuta mercoledì a Bruxelles, il presidente della federazione, Gunther Bonz, ha rilevato che, esaminando il recente rapporto dell'ITF sull'impatto delle alleanze sul trasporto marittimo containerizzato, «abbiamo ancora una volta constatato che l'industria portuale, sia di parte pubblica che privata, ha realizzato enormi sforzi per adattarsi. Ma - ha precisato Bonz - sembra che questi sforzi siano attesi solo dal settore portuale a scapito della sua redditività e del ritorno dagli investimenti che potrebbero essere attesi da nuove attrezzature o da nuove infrastrutture pubbliche. In qualsiasi settore, per qualsiasi settore - ha sottolineato il presidente di FEPORT, dovrebbe essere un “dare e avere”. Ciò riguarda i diritti, ma anche i doveri».
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- Bonz ha osservato che, «in questi ultimi vent'anni, da un lato il quadro normativo ha incoraggiato il consolidamento e la cooperazione orizzontale e dall'altro, quali parti interessate del settore portuale, siamo stati spinti a competere. La forte concorrenza tra un gran numero di container terminal - ha evidenziato Bonz - prevale su una base di clienti che si sta restringendo. Qual è - si è chiesto il presidente della federazione dei terminalisti - la coerenza dei regolatori nazionali e dell'UE?»
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- «Il rapporto dell'ITF - ha proseguito Bonz - riflette con precisione la realtà degli attuali sviluppi nel settore della movimentazione delle merci. È importante disporre di dati e di buone informazioni sul settore marittimo in generale, poiché fatti e cifre consentiranno alle autorità di regolamentazione di valutare meglio l'impatto dei quadri normativi che propongono e adottano. Raccomandiamo vivamente - ha concluso il presidente di FEPORT - che questa relazione sia letta attentamente dai legislatori e dai responsabili delle politiche che stanno attualmente preparando o rivedendo la legislazione».

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