Se non interverranno cambiamenti, la previsione del governo tedesco di aumentare la quota di mercato del trasporto ferroviario dal 25% al 30% entro il 2030 non si avvererà. Lo hanno sottolineato i direttori generali dell'operatore di trasporto combinato Kombiverkehr, Robert Breuhahn e Armin Riedl, in occasione della riunione di ieri dei partner dell'azienda tedesca, che è una joint venture 50:50 tra la società ferroviaria merci DB Cargo del gruppo Deutsche Bahn e circa 230 tra spedizionieri e trasportatori. Breuhahn e Riedl hanno specificato che se in linea di principio una crescita annua dei volumi di trasporto combinato superiore al 10% è possibile in presenza di «una gamma di prodotti in linea con le esigenze del mercato, tuttavia nella pratica non è realistico attendersi tali incrementi.-
- Secondo Breuhahn e Riedl, è proprio quanto sperimentato dalla Kombiverkehr, quale leader del mercato europeo del trasporto intermodale, a poter chiarire perché tale previsione non si può concretizzare. I due manager hanno ricordato che nel 2018 Kombiverkehr, che movimenta circa 170 treni shuttle al giorno operando una rete intermodale che è la più grande e la più trafficata d'Europa, trasferendo carichi dalla strada alla rotaia ha consentito di evitare l'emissione in atmosfera di oltre un milione di tonnellate di anidride carbonica. Ciononostante - hanno osservato - lo scorso anno il traffico movimentato dall'azienda, pari a 938mila spedizioni stradali, è diminuito del -2,1% sul 2017 (
del 1° febbraio 2019). «Come leader del mercato europeo - ha spiegato Breuhahn - non possiamo sfuggire alla tendenza generale. Questo è il motivo per cui lo sviluppo della Kombiverkehr costituisce un indicatore dello sviluppo del mercato nel suo complesso».-
- Il motivo per cui l'attività di Kombiverkehr non riesce a svilupparsi - ha precisato Breuhahn - è perché gli operatori ferroviari non sono in grado di soddisfare la domanda di treni di Kombiverkehr. L'accusa è rivolta in particolare al partner DB Cargo: Breuhahn ha infatti specificato che il calo del -3,6% registrato lo scorso anno dal volume di traffico intermodale nazionale, che è stato pari a 200mila spedizioni, è attribuibile principalmente «alla qualità insoddisfacente del servizio di DB Cargo», il cui tasso di puntualità è sceso a meno del 70%. Rilevando che in questa situazione è piuttosto cinico da parte di filiali della stessa Deutsche Bahn approfittarsi delle cattive parformance della casa madre, «eppure - ha evidenziato Breuhahn - questo è esattamente ciò che accade quando gli operatori dei terminal esigono diritti di magazzinaggio per casse mobili o container che rimangono nei terminal principalmente solo perché i treni non sono puntuali».
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- Breuhahn ha sottolineato inoltre che il deterioramento delle performance delle ferrovie non è un fatto recente, ma è in atto consecutivamente da ormai sei anni a questa parte. Secondo il direttore generale di Kombiverkehr, questo trend negativo non è solamente riconducibile ai numerosi cantieri aperti sulla rete ferroviaria, ma anche alla carenza di risorse degli operatori ferroviari: «c'è carenza - ha specificato - di locomotive e di macchinisti nonché di capacità di trasbordo presso i terminal». Ecco perché - ha spiegato - non è stato possibile convertire in ulteriori spedizioni di trasporto combinato i periodi di forte domanda rilevati nel corso del 2018, determinati ad esempio dai bassi livelli delle acque del fiume Reno. «Saremmo stati felici di realizzare treni supplementari - ha aggiunto Breuhahn - ma gli operatori ferroviari non sono stati in grado di soddisfare la domanda a causa della carenza di locomotori e di macchinisti». Secondo l'azienda di trasporto combinato, il gruppo Deutsche Bahn non è stato in grado di fornire il 10% di tutti i treni ordinati da Kombiverkehr.

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