- Se in Svizzera, con la decisione di inizio giugno del parlamento di prorogare fino al 2030 le sovvenzioni per il traffico combinato transalpino e di aumentarle di 385 milioni di franchi, importo nettamente superiore ai 90 milioni richiesti dal governo elvetico per il periodo fino al 2026, si è fornita sicurezza per gli investimenti nel settore del trasporto intermodale, in Unione Europea, invece, il compromesso sul Pacchetto Mobilità, che sarà adottato dal parlamento dell'UE all'inizio di luglio, pone il trasporto combinato in una posizione di svantaggio rispetto al trasporto stradale internazionale. Lo ha sottolineato la società elvetica di trasporto intermodale Hupac in occasione dell'assemblea odierna degli azionisti che hanno approvato il bilancio per l'anno 2019 che si è concluso con una crescita del +5,4% dei ricavi ( del 20 maggio 2020).
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- L'azienda ha specificato che la proroga e l'aumento dei sussidi decisi dal parlamento elvetico crea una base importante per il proseguimento del trasferimento modale, contributi che originariamente avrebbero dovuto essere sospesi alla fine del 2023 ma poi concessi dato che, essendo il completamento delle vie di accesso nord alle gallerie di base in ritardo di almeno un decennio, il trasporto combinato su questa tratta non è ancora in grado di sviluppare la produttività necessaria per coprire i costi di un'offerta competitiva.
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- Pur apprezzando la decisione del parlamento, Hupac ha osservato che, tuttavia, le sovvenzioni saranno dimezzate rispetto agli attuali livelli e ciò richiederà ulteriori aumenti di produttività da parte di tutti i soggetti coinvolti nella catena della traffico combinato. «Questo - ha sottolineato il presidente di Hupac, Hans-Jörg Bertschi - è un segnale importante per il mercato. La Svizzera continua ad impegnarsi per il trasferimento modale. Le aziende coinvolte hanno pertanto la certezza che investire nel trasporto combinato ecocompatibile è una scelta conveniente».
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- Relativamente al Pacchetto Mobilità prossimo ad essere adottato dal parlamento europeo, Hupac ha rilevato che consentirà agli Stati membri di applicare in futuro le norme sul cabotaggio al trasporto nazionale pre e post terminal su strada e ciò - ha sottolineato Bertschi - «indebolirà notevolmente il trasporto combinato in Europa e potrebbe mettere a repentaglio il Green Deal. L'esenzione del pre e post trasporto dalle norme sul cabotaggio - ha rilevato Bertschi - deve rimanere vincolante, in modo da evitare che il trasporto combinato sia svantaggiato rispetto al trasporto su strada. Ci auguriamo che la Commissione UE apporti ulteriori cambiamenti a favore della protezione del clima e dell'ambiente».
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- Illustrando l'impatto della pandemia di coronavirus sull'attività dell'azienda, Hupac ha spiegato che la crisi sanitaria sta condizionando lo sviluppo del traffico, soprattutto con l'Italia, e per l'intero 2020 Hupac prevede un forte calo dei volumi. L'azienda ha specificato che, dopo un primo trimestre positivo, la domanda di trasporto è diminuita nel mese di aprile a causa del lockdown a livello europeo e della particolare situazione in Italia, dove anche l'industria è rimasta ferma per tre settimane. Hupac ritiene che, nonostante gli attuali segnali di ripresa, nei prossimi mesi le perdite di traffico saranno significative.
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- Riferendosi alle perdite subite dagli operatori del trasporto combinato attraverso la Svizzera a causa dell'emergenza sanitaria, che incideranno in modo significativo sulla futura capacità di agire a favore del trasferimento del traffico, Bertschi ha sostenuto che gli operatori intermodali non sono in grado di far fronte da soli alle perdite determinate dalla crisi: «senza contromisure adeguate - ha spiegato - rischiamo che il trasferimento modale venga rallentato di anni».
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- Se Hupac ha espresso apprezzamento per l'iniziativa del parlamento svizzero di compensare una parte delle perdite indotte nei trasporti pubblici dal Covid-19, e ha rilevato che anche l'Italia, la Germania e l'Austria hanno adottato misure a sostegno del trasporto merci su rotaia rispettoso dell'ambiente», Michail Stahlhut, nominato oggi dal consiglio di amministrazione nuovo amministratore delegato del gruppo - ha chiarito che «in alcuni casi non sono altro che una goccia nel mare. Senza una compensazione parziale - ha precisato - gli operatori del trasporto combinato sono costretti a ridurre la loro offerta, innescando una pericolosa spirale discendente nel trasferimento modale».
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