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Dopo un 2019 positivo, Hupac deve confrontarsi con il calo dell'attività causato dall'emergenza coronavirus
L'azienda evidenzia che la mancanza di un adeguato supporto agli operatori del trasporto combinato innescherebbe una pericolosa spirale discendente nel trasferimento modale
20 maggio 2020
Nel 2019, anno in cui le spedizioni su ferrovia movimentate dal gruppo elvetico Hupac hanno raggiunto la quota record di oltre un milione ( del 20 febbraio 2020), l'azienda svizzera ha registrato anche un picco storico di ricavi che sono ammontati a 611,1 milioni di franchi svizzeri (575 milioni di euro), con una crescita del +5,4% sul 2018. L'EBITDA è stato di 55,4 milioni di franchi (+4,6%) e l'utile netto di 5,1 milioni, con un calo del -36,2% che - ha specificato la società - è stato determinato dagli effetti valutari negativi del 2019 e da una proventi straordinari nell'anno precedente.
Circa l'impatto che le misure di emergenza adottate per contenere la pandemia di Covid-19 stanno avendo sull'attività del gruppo, il presidente di Hupac, Hans-Jörg Bertschi, evidenziando che «dal febbraio 2020 la crisi coronavirus ha posto l'azienda di fronte a sfide straordinarie», ha specificato che «l'azienda è finanziariamente sana e si è assicurata un'ulteriore liquidità finanziaria in vista di uno scenario di crisi più lungo. Ci aspettiamo - ha precisato - una graduale ripresa dei volumi di trasporto in tutta Europa nella seconda metà del 2020».
Tuttavia Hupac ha sottolineato che attualmente il sistema del trasporto è posto a dura prova a causa del forte calo del traffico provocato alla crisi sanitaria. Quanto ad Hupac, dopo un primo trimestre del 2020 positivo con una crescita dei trasporti del +3,6%, ad aprile è stato registrato un forte calo dei volumi trasportati, soprattutto nel trasporto transalpino verso l'Italia. La ragione principale di questo crollo, che ha raggiunto picchi di -50% - ha reso noto l'azienda - è stata la massiccia chiusura della produzione industriale su disposizione delle autorità. Grazie al graduale allentamento delle misure, attualmente il volume dei trasporti nella rete di Hupac è di nuovo in aumento e - ha annunciato la società - si attesta oggi ad un livello di -25% rispetto ai volumi di trasporto pianificati.
Hupac ha evidenziato che il crollo del traffico a livello europeo e il contemporaneo intensificarsi della concorrenza stradale dovuto al calo dei prezzi del gasolio durante la crisi coronavirus richiedono misure efficaci a sostegno del trasporto combinato per evitare il ritorno del traffico merci dalla ferrovia alla strada. Specificando che la Svizzera intende sostenere maggiormente il trasporto combinato transalpino con le sovvenzioni già disponibili e che l'Italia concede sconti sui costi delle tracce a favore delle imprese ferroviarie, il direttore di Hupac Intermodal, Michail Stahlhut, ha espresso l'auspicio che siano adottate «ulteriori misure per ridurre l'onere dei costi fissi degli operatori del trasporto combinato anche da parte della Germania». Stahlhut ha rilevato che un sostegno aggiuntivo temporaneo delle tariffe delle tracce e sussidi per il materiale rotabile che non può essere utilizzato durante la crisi consentirebbero di alleviare la situazione e di contrastare una netta riduzione dei servizi di trasporto merci su rotaia, mentre senza un adeguato supporto gli operatori del trasporto combinato sarebbero costretti a ridurre la loro offerta, il che innescherebbe una pericolosa spirale discendente nel trasferimento modale.
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