Sale a nove il numero delle navi di cui il gruppo crocieristico statunitense Carnival Corporation intende disfarsi in breve tempo per consentire all'azienda, assieme ad altre misure, di contenere l'impatto negativo sulla propria attività operativa e sui propri risultati economici della crisi innescata dalla pandemia di Covid-19 che ha fermato e continua a bloccare le crociere del gruppo.-
- Oggi Carnival ha confermato la perdita netta trimestrale di -4,37 miliardi di dollari nel periodo marzo-maggio di quest'anno preannunciata venti giorni fa (
del 18 giugno 2020) e, rendendo noti nel dettaglio i risultati economici conseguiti nel periodo, ha confermato che sta procedendo alla cessione già annunciata di sei navi, di cui una è stata venduta lo scorso mese, e ha precisato che ha già stretto accordi preliminari per disfarsi di ulteriori tre navi, per un totale di nove navi da crociera che il gruppo prevede di vendere entro 90 giorni. Queste cessioni si aggiungono alle quattro unità di cui era già stata annunciata la vendita prima dell'anno fiscale 2020.-
- Carnival ha anche fatto il punto sulle navi di nuova costruzione che sono già state ordinate ai cantieri navali e che entreranno a far parte della flotta, illustrando il nuovo programma di ritardata presa in consegna di queste unità in via di definizione con le aziende cantieristiche. In particolare, Carnival prevede che delle nove nuove navi la cui consegna era originariamente prevista negli anni fiscali 2020 e 2021, entro il 30 novembre 2021, data in cui terminerà l'anno fiscale 2021, ne prenderà in consegna solo cinque. Inoltre Carnival sta pianificando e concordando con i cantieri lo slittamento della consegna di navi originariamente prevista per gli anni fiscali 2022 e 2023.
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- «Stiamo - ha spiegato il presidente e amministratore delegato del gruppo americano, Arnold Donald - ponendo la flotta in una fase di prolungata sosta e dimensionando nel modo corretto le nostre operazioni a terra. Abbiamo già ridotto i costi operativi - ha sottolineato - di oltre sette miliardi di dollari su base annua e anche diminuito le spese in conto capitale di oltre cinque miliardi di dollari nei prossimi 18 mesi. Ci siamo assicurati più di dieci miliardi di liquidità aggiuntiva al fine di far fronte ad un intero nuovo anno con l'ulteriore flessibilità rimanente. Abbiamo rapidamente ceduto beni e nel contempo differito la presa in consegna di nuove navi». «Emergeremo - ha aggiunto Donald - come un'azienda più snella e più efficiente in grado di ottimizzare la generazione di cassa, di rimborsare i debiti e di ritornare ad un rating di investment grade che offra notevoli rendimenti ai nostri azionisti».
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- Quale che sia la bontà delle misure di rilancio dell'attività messe in campo per uscire dalla crisi, per Carnival, così come per tutte le altre società crocieristiche, non sarà né immediato né indolore lasciarsi alle spalle un periodo che è probabilmente il più critico mai vissuto dal settore e paragonabile a quelli in cui si sono verificati i maggiori conflitti mondiali. Carnival certo non dimenticherà facilmente un secondo trimestre dell'esercizio fiscale 2020, periodo che è terminato lo scorso 31 maggio, che è stato archiviato con soli 740 milioni di dollari di ricavi rispetto a 4,84 miliardi di dollari nello stesso trimestre dell'esercizio precedente e con un risultato operativo di segno negativo per -4,18 miliardi di dollari rispetto ad un utile operativo di 515 milioni di dollari nel periodo marzo-maggio del 2019.
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