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Carnival accusa una perdita netta trimestrale mai così elevata e annuncia un piano di cessione di diverse navi
Il gruppo prevede di archiviare il periodo marzo-maggio con un risultato economico netto negativo per -4,37 miliardi di dollari
18 giugno 2020
Carnival Corporation stima di aver chiuso il secondo trimestre dell'esercizio fiscale annuale 2020, periodo che si è concluso lo scorso 31 maggio, con il peggior risultato economico di sempre. Il bilancio trimestrale preliminare del gruppo crocieristico statunitense mostra infatti una perdita netta di -4,37 miliardi di dollari rispetto ad un utile netto di 451 milioni di dollari nel secondo trimestre dell'esercizio annuale 2019. Il gruppo ha precisato che il risultato del trimestre 2020 include oneri di svalutazione non monetari pari a 2,0 miliardi di dollari e che la perdita netta rettificata risulta pari a -2,4 miliardi di dollari.
Il livello storico delle perdite è ovviamente conseguenza degli effetti sull'attività crocieritica del gruppo americano delle misure di limitazione alla mobilità e ai viaggi assunte a livello globale per contenere la pandemia di Covid-19. Ciò ha determinato il blocco pressoché totale delle attività della flotta del gruppo e questo ha determinato un forte impatto sui risultati economici dell'azienda a partire dai ricavi, che nel periodo marzo-maggio di quest'anno sono ammontati a soli 700 milioni di dollari, con un calo del -85,5% rispetto a 4,84 miliardi di dollari nel corrispondente periodo del 2019.
Annunciando oggi le previsioni di chiusura del secondo bilancio trimestre dell'esercizio 2020 Carnival ha confermato che le navi del gruppo sono state ferme per la maggior parte del periodo e ha precisato che non è neppure in grado di prevedere quando la flotta potrà tornare a operare normalmente. Da ciò anche l'impossibilità di fornire previsioni sui prossimi risultati economici. Inoltre - e ciò non è certo una sorpresa dato che la crisi sta colpendo allo stesso modo le principali compagnie crocieristiche mondiali - Carnival ha evidenziato che il fermo delle operazioni continua ad avere un notevole impatto negativo su tutti gli aspetti delle attività del gruppo e ha sottolineato che più a lungo si protrarrà questo blocco maggiore sarà l'impatto sulla liquidità e sulla posizione finanziaria dell'azienda.
Se attualmente Carnival non è in grado di prevedere quando l'attività della flotta potrà essere ripristinata, tuttavia il gruppo ritiene che la ripartenza sarà comunque graduale e che le prime partenze di navi saranno effettuate da un numero limitato di porti facilmente accessibili.
Inoltre il gruppo, per far fronte a questa situazione, ha reso nota l'intenzione di accelerare il programma di dismissione di alcune navi, di cui prevede di disfarsi entro l'anno fiscale 2020 anziché negli anni successivi come programmato in precedenza. A tal proposito Carnival ha specificato di aver già raggiunto intese preliminare per la cessione di sei navi che addirittura potrebbero uscire dalla flotta entro i prossimi 90 giorni ed ha precisato che sta lavorando con l'obiettivo di disfarsi di altre unità. Ricordiamo che la flotta operata dai diversi marchi crocieristici del gruppo Carnival è costituita da oltre 100 navi e che l'azienda ha in corso commesse con i cantieri navali per dotarsi di altre 16 nuove navi entro il 2025, consegne che però Carnival sta cercando di ritardare attraverso specifici accordi le società navalmeccaniche.
Quanto alla situazione delle prenotazioni Carnival, ricordando le agevolazioni offerte ai clienti che hanno dovuto rinunciare a crociere già prenotate e quelle offerte per le crociere che potranno essere effettuate una volta terminata la fase di emergenza, ha reso noto che al 31 maggio scorso circa la metà dei passeggeri che hanno dovuto rinunciare ad effettuare la crociera hanno chiesto rimborsi in contanti. Carnival ha inoltre precisato che, nonostante anche l'attività di marketing e di vendita sia diminuita, tuttavia il gruppo sta registrando una crescita delle prenotazioni per le crociere che verranno effettuate nel 2021 e ha specificato che nel periodo di sei settimane terminato il 31 maggio circa due terzi delle prenotazioni per il 2021 risultavano essere nuove prenotazioni, mentre la quota restante è costituita da clienti la cui crociera era stata annullata e che hanno sfruttato le agevolazioni offerte dal gruppo per prenotare una futura crociera. Ciò, come prevedibile, non basta però ad annullare l'impatto della crisi sul volume delle prenotazioni che nel periodo di sei settimane terminato il 31 maggio Carnival ha confermato essere sensibilmente inferiore rispetto allo scorso anno.
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