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L'UE chiude i suoi porti solo ad alcune navi russe
Ad essere escluse, infatti, sono quelle (la maggioranza) che trasportano prodotti agricoli e alimentari, aiuti umanitari e prodotti energetici
6 aprile 2022
Il quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia adottato ieri dall'Unione Europa include il divieto per le navi di bandiera russa e per le navi gestite da operatori russi di accedere ai porti dell'UE. Tuttavia il divieto non include navi che trasportano merci di prima necessità come prodotti agricoli e alimentari, aiuti umanitari e prodotti energetici. Presentando le nuove misure introdotte a seguito dell'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe russe, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha precisato che sarà imposto anche un divieto nei confronti degli operatori dell'autotrasporto russi e bielorussi e tale divieto - ha sottolineato - ridurrà la possibilità dell'industria russa di ottenere materie essenziali.
Intanto gli ultimi dati diffusi da Eurostat confermano che anche nel secondo trimestre del 2021 la Russia è stata il principale partner dell'Unione Europea relativamente agli scambi commerciali via mare in termini di peso delle merci movimentate, con la Russia che è risultata rappresentare il 14,0% del trasporto marittimo extra UE complessivo, con un volume movimentato che ha registrato una crescita del +11,8% sul corrispondente periodo del 2020.
In particolare, Eurostat precisa che una significativa quota del trasporto marittimo dell'UE con la Russia è costituito dall'importazione nell'Unione Europea di rinfuse liquide, volume rappresentato soprattutto da petrolio grezzo e prodotti petroliferi raffinati provenienti dai porti russi sul Mar Baltico e sul Mar Nero. In decisa crescita, inoltre, sono risultate le importazioni europee di carbone dai porti russi del Mar Baltico (+63,5%).
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