Niels Rasmussen, capo analista per lo shipping dell'associazione armatoriale internazionale BIMCO, ha fatto il punto sull'evolversi della capacità della flotta mondiale di navi portacontenitori evidenziando che nei prossimi anni si verificheranno significativi cambiamenti, tanto è persistente la “fame” di nuove navi degli armatori nonostante il crollo del valore dei noli marittimi. Rasmussen ha rilevato che negli ultimi dieci trimestri sono state emesse commesse per una capacità complessiva pari a 8,61 milioni di teu, pari alla capacità ordinata nei precedenti 30 trimestri, e che il portafoglio ordini, in aumento consecutivamente da dieci trimestri, ha raggiunto un nuovo record in ciascuno degli ultimi quattro trimestri ed attualmente, essendo pari a 7,54 milioni di teu, è pari al 28,9% della flotta esistente. Rasmussen ha osservato che il consistente orderbook si tradurrà in una crescita significativa della flotta, con consegne programmate per la parte restante di quest'anno e per il 2024 che attualmente risultano pari a 5,03 milioni di teu. Rasmussen ha precisato che durante questo periodo il BIMCO ritiene che verranno demolite e riciclate navi per una capacità pari a quasi un milione di teu. Da ciò risulta che presto la flotta potrebbe quindi superare per la prima volta i 30 milioni di teu di capacità, con un rialzo del +16% rispetto ad oggi.
Nella sua analisi Rasmussen ha osservato, inoltre, che con la consegna delle nuove navi aumenteranno anche i tipi di carburante utilizzati dalle portacontainer: il 57% della capacità in termini di teu delle navi incluse nel portafoglio ordini - ha spiegato - è rappresentata da portacontainer in grado di utilizzare combustibili carburanti alternativi rispetto a solo il 10% nella flotta attuale. In particolare, nei prossimi anni verranno consegnate le prime navi che portanno utilizzare il metanolo e verranno varate anche le prime navi che useranno l'ammoniaca. Ciò significa che presto potrebbero essere utilizzati cinque diversi combustibili: olio combustibile a basso e alto tenore di zolfo, gas naturale liquefatto, metanolo e ammoniaca.
Rasmussen ha evidenziato anche il previsto continuo aumento della quota di proprietà della flotta dei carrier marittimi: se dieci anni fa la quota di proprietà della capacità della flotta detenuta da questi operatori aveva toccato il minimo essendo del 50%, da allora è salita al 61%. Nei prossimi anni - ha specificato Rasmussen - questa quota aumenterà ulteriormente dato che il 65% della capacità del portafoglio ordini è controllata dai vettori marittimi. Nella sua analisi Rasmussen ha precisato che molte delle navi più grandi di proprietà di armatori non operativi sono fissate con contratti di noleggio a lungo termine e sono sempre più solo le navi più piccole che operano nel mercato del noleggio a breve termine. Il capo analista del BIMCO ha osservato che pertanto, anche in considerazione dell'aumento della loro quota di proprietà, la capacità dei carrier marittimi di avvalersi del mercato del noleggio a tempo per adeguare rapidamente la capacità della loro flotta sta diminuendo.