
CK Hutchison Holdings, il gruppo di Hong Kong che opera anche
nel settore portuale attraverso Hutchison Ports di cui possiede
l'80% del capitale, ha respinto le conclusioni dell'indagine
finanziaria condotta dalla Contraloría General de la
República de Panamá sulla Panama Ports Company (PPC),
la società che gestisce i porti panamensi di Cristóbal
e Balboa e il cui 90% del capitale sociale è di proprietà
di Hutchison Ports. L'indagine avrebbe appurato la violazione da
parte di PPC dei termini del contratto di concessione, con centinaia
di milioni di dollari che non sarebbero finiti nelle casse dello
Stato panamense
(
dell'
8
aprile 2025).
Oggi CK Hutchison, attraverso una nota della Panama Ports
Company, ha ricordato che, sulla base dell'addendum al contratto di
concessione stipulato volontariamente nel 2005 dalla PPC e dallo
Stato panamense, conforme a tutti i requisiti di legge e approvato
dalla legge panamense n. 55 del 2005, Panama Ports Company si è
impegnata ad investire oltre un miliardo di balboa (un miliardo di
dollari) e ad effettuare un pagamento aggiuntivo di 102 milioni di
balboa per le infrastrutture ereditate al momento dell'assunzione
della concessione dei porti di Balboa e Cristóbal nel 1997.
Panama Ports Company ha evidenziato di aver effettuato notevoli
investimenti che superano i 1,69 miliardi di balboa, superando non
solo i 50 milioni di dollari richiesti dal contratto di concessione
originale, ma anche il miliardo di dollari concordato nell'addendum,
come confermato nel 2020 - ha sottolineato l'azienda - dal
controllore generale della Repubblica di Panama dopo un'accurata
verifica durata circa quattro mesi.
«Pertanto - ha specificato Panama Ports Company -
qualsiasi dichiarazione relativa a quanto PPC avrebbe dovuto pagare
in base al contratto di concessione stipulato nel 1997 deve tenere
conto del relativo addendum, validamente stipulato e approvato per
legge. Esprimere il contrario, come purtroppo è accaduto, non
solo distorce la realtà del rapporto giuridico esistente tra
PPC e lo Stato ai sensi del contratto di concessione e del relativo
addendum, ma contraddice anche gli atti dello stesso Stato nel corso
degli anni. Affermare, pertanto, che PPC non abbia pagato circa
1.200 milioni di balboa allo Stato panamense è assolutamente
contrario alla realtà».
Ricordando che «PPC è l'unica società
portuale di Panama in cui lo Stato è azionista con una quota
del 10%», Panama Ports Company ha evidenziato che «negli
ultimi 28 anni PPC ha versato allo Stato panamense la somma di 126
milioni di balboa in dividendi. Di conseguenza, lo Stato riceve tali
dividendi solo da PPC e non dagli altri operatori portuali. Tutte le
esenzioni fiscali concesse a PPC ai sensi del contratto di
concessione, approvato dalla legge 5 del 16 gennaio 1997 e dai
relativi allegati - ha precisato inoltre l'azienda - sono
esattamente le stesse esenzioni fiscali concesse a tutti gli altri
operatori portuali di Panama». «Durante la durata della
concessione - rimarca la nota - PPC ha versato allo Stato 668
milioni di dollari in balboa, superando di gran lunga i contributi
di qualsiasi altro operatore portuale di Panama. Secondo il
controllore generale della Repubblica, PPC ha contribuito
all'economia nazionale con oltre 5.900 milioni di dollari in balboa,
attraverso il valore aggiunto, gli effetti indiretti, i pagamenti
allo Stato e gli investimenti effettuati». Inoltre, «PPC
ha rispettato i pagamenti per la movimentazione dei container
richiesti dall'Autorità Marittima di Panama, alla stessa
tariffa applicabile a tutti gli operatori portuali. In nessun
momento PPC ha mancato di ottemperare ai pagamenti corrispondenti
alle tariffe applicabili agli operatori portuali di Panama per la
movimentazione dei container».
«Crediamo
fermamente - conclude la nota - che il rispetto della certezza del
diritto offra alle aziende e agli investitori la certezza che Panama
sia un Paese sicuro in cui investire».