
«Per la prima volta in una normativa dell'ILO, il Codice
fa riferimento ai marittimi come lavoratori chiave». Lo ha
sottolineato il portavoce del gruppo Marittimi e vicepresidente
della Sezione Marittimi del sindacato internazionale International
Transport Workers' Federation (ITF), Mark Dickinson, commentando
l'esito dei lavori del quinto meeting dello Special Tripartite
Committee dell'International Labour Organization (IMO), che è
incaricato di valutare e proporre emendamenti alla Maritime Labour
Convention del 2006. Si prevede che le nuove misure adottate
dall'ILOla scorsa settimana a Ginevra vengano approvate durante la
113a sessione dell'International Labour Conference dell'OIL in
programma dal 2 al 13 giugno prossimi e si prevede che entreranno in
vigore poco più di due anni dopo, a dicembre 2027.
L'ITF ha evidenziato che con la serie di rilevanti modifiche
proposte alle norme sui diritti dei marittimi e con la definizione di
“lavoratori chiave” di marittimi, sostenuta da una
risoluzione che ne chiede il rapido riconoscimento, si compie un
importante passo avanti per quanto riguarda i diritti dei marittimi
con l'obiettivo di assicurare che i marittimi ricevano una migliore
protezione, un accesso più facile all'assistenza medica e ai
viaggi e un supporto più deciso in ogni momento.
«Il trattamento riservato ai marittimi durante il Covid-19
- ha osservato Dickinson - non è stato dimenticato e ci siamo
assicurati, per quanto possibile, che non si ripeta. Abbiamo anche
ottenuto chiari impegni da parte dei governi sul trattamento dei
marittimi in licenza a terra, sul rimpatrio e sull'accesso
all'assistenza medica». «Abbiamo anche ottenuto - ha
aggiunto - l'impegno a intraprendere ulteriori azioni sulle ore di
lavoro e di riposo e prevediamo che le discussioni future
affronteranno la mancanza di applicazione delle attuali normative ed
esenzioni, ma anche, in collaborazione con l'IMO, rivedremo gli
attuali limiti sulle ore di lavoro e di riposo per ridurre
l'affaticamento». «Le linee guida sul trattamento equo
dei marittimi - ha evidenziato Dickinson - sono ora inserite in una
norma obbligatoria nel Codice, che vincola i governi a tenere in
debita considerazione le linee guida relative agli incidenti
marittimi e ai presunti reati. Si tratta di un passo davvero
significativo nella nostra continua lotta contro il trattamento
ingiusto e la criminalizzazione dei marittimi».
«Ai marittimi - ha concluso il rappresentante dell'ITF -
deve essere garantita una carriera appagante in cui tutti i loro
diritti siano tutelati e rispettati. E questa settimana abbiamo
compiuto un altro passo importante verso questo futuro».
Anche l'associazione armatoriale International Chamber of
Shipping (ICS) ha accolto con favore la serie di aggiornamenti alla
Convenzione sul lavoro marittimo entrata in vigore nel 2013: «siamo
riusciti - ha sottolineato Tim Springett, presidente del Comitato
Affari Sindacali dell'ICS e portavoce del gruppo Armatori alla
riunione dell'ILO - a realizzare miglioramenti significativi dei
diritti dei marittimi, in collaborazione con il nostro governo e le
parti sociali. I risultati dello Special Tripartite Committee
dimostrano che, qualunque sia il problema che il nostro settore si
trova ad affrontare, quando ci uniamo, possiamo risolverlo».
«Questa - ha aggiunto Helio Vicente, direttore Lavoro
dell'ICS - è stata una settimana storica e di successo delle
trattative. Lavorando a fianco dei governi nazionali e dei sindacati
dei lavoratori dei trasporti, sotto l'egida dell'ILO, abbiamo
adottato cambiamenti potenzialmente trasformativi per i marittimi e
per il settore. Questi sviluppi dimostrano il nostro impegno
costante nel migliorare la vita e le condizioni di lavoro dei
marittimi in tutto il mondo».
L'ICS ha rilevato che un altro sviluppo degno di nota della
sessione della scorsa settimana è stato l'accordo per
l'inclusione nella MLC di una nuova disposizione che raccomanda la
presenza a bordo delle navi della “Guida Medica Internazionale
per Marittimi e Pescatori” dell'ICS, a integrazione
dell'obbligo esistente per tutte le navi di avere una guida medica a
bordo. La guida è stata sviluppata con il supporto dell'ITF e
dell'International Maritime Health Association (IMHA).
Intanto, l'ITF ha accolto con favore anche l'accordo sulla
decarbonizzazione dello shipping raggiunto la scorsa settimana dal
MEPC dell'International Maritime Organization (IMO)
(
dell'11
aprile 2025): «l'ITF - ha commentato Lydia Ferrad,
rappresentante del sindacato presso l'IMO - ha lavorato duramente
durante i negoziati della scorsa settimana per garantire che la voce
dei marittimi fosse formalmente rappresentata e che le loro esigenze
fossero prese in considerazione durante questa transizione cruciale.
Siamo quindi lieti che gli Stati membri dell'IMO abbiano assicurato
che siano accantonati fondi per i marittimi. La transizione del
settore marittimo verso un futuro a zero emissioni non sarà
alimentata solo dalle politiche, ma anche dalle persone. Per
garantire il successo, le nostre norme devono essere fondate sulla
realtà pratica della vita e del lavoro in mare, e i nostri
marittimi dovranno essere formati, supportati e tenuti al centro del
processo. La creazione dell'IMO Net-Zero Fund - ha specificato
Ferrad - non solo incentiverà le tecnologie a basse
emissioni, ma convoglierà anche risorse verso la formazione,
il trasferimento tecnologico e lo sviluppo delle capacità,
garantendo che i marittimi siano attrezzati per affrontare il futuro
complesso e in rapida evoluzione del lavoro marittimo».