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Flessione del 6,3% del traffico container nel porto di Napoli nel primo semestre
Sono stati movimentati 156.455 teu, contro 167.042 dello stesso periodo del '98
29 luglio 1999
Dopo aver rilevato un significativo incremento del traffico crocieristico (inforMARE del 27 luglio), il porto di Napoli ha ora effettuato un consuntivo del traffico container ottenuto nel primo semestre di quest'anno. In questo settore è stata registrata una flessione del 6,3%, essendo stati 156.455 i teu movimentati contro 167.042 dello stesso periodo del 1998.
L'Autorità Portuale sottolinea come nel secondo trimestre sia stato riscontrato un netto miglioramento rispetto al primo e che in particolare in quel periodo i contenitori pieni (63.134) abbiano superato del 3,1% quelli degli stessi tre mesi del '98 (61.237). Nel riferimento semestrale i container pieni sono stati invece 118.326 teu contro 120.000 teu dello stesso semestre '98. L'authority ritiene che, nonostante la sfavorevole congiuntura nazionale e internazionale, la diminuzione non intacchi la cospicua crescita di circa il 60% ottenuta dal porto napoletano negli ultimi tre anni, che è passato da una movimentazione di 206.694 teu a 319.686 teu. L'ente confida molto sulle prospettive offerte dal proprio programma di potenziamento delle infrastrutture: "l'allungamento del molo Bausan, del molo Flavio Gioia di cui l'Autorità Portuale ha avviato i lavori di approfondimento rifinanziandoli con più di 30 miliardi, il completamento della Nuova Darsena a levante ed il suo tombamento - ha affermato il presidente Francesco Lauro - sono alcune delle principali opere che si dovranno realizzare nella parte commerciale dello scalo partenopeo in pochi anni. L'obiettivo è di trasformare le nostre infrastrutture per poter accogliere le navi portacontainer di nuova generazione, di ampliare gli spazi destinati al settore commerciale e di inserire il porto di Napoli in una rete logistica più ampia allargando il nostro attuale bacino d'utenza prevalentemente regionale".
La strategia dell'ente portuale prevede di fare dello scalo un importante nodo della rete di trasporti europei (TEN), e in questo senso "il nuovo terminal intermodale, in via di ultimazione, realizzato dall'Autorità Portuale all'interno dello scalo partenopeo (costo 66 miliardi) e il cui compito dovrà essere quello di migliorare i collegamenti ferroviari da e per il porto, la presenza nell'area retroportuale di due interporti, la politica di promozione dell'intermodalità portata" - spiega infatti l'authority - "sono elementi che possono contribuire ad inserire lo scalo partenopeo in una rete logistica europea".
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