La Commissione Europea ha approvato oggi l'esenzione dell'applicazione delle normative comunitarie in tema di concorrenza alla Trans-Atlantic Conference Agreement, nella sua versione riveduta. La conferenza marittima, che opera tra i porti del Nord Europa e gli Stati Uniti, è formata dalle compagnie di navigazione A.P. Møller/Maersk Sealand, Atlantic Container Line (ACL), Hapag-Lloyd Container Line (HLCL), Mediterranean Shipping Company (MSC), Nippon Yusen Kaisha (NYK Line), Orient Overseas Container Line (OOCL) e P&O Nedlloyd.
«Sono molto lieto - ha detto il commissario europeo alla concorrenza Mario Monti - che la Commissione sia riuscita a mettere la parola fine a questa lunghissima saga in un modo che tiene conto sia degli interessi delle compagnie marittime, sia di quelli degli utenti dei trasporti. Dobbiamo ora guardare al futuro e considerare attentamente se la generosa esenzione per categoria di cui il settore dei trasporti marittimi di linea beneficia dal 1987 sia ancora giustificata».
Il TACA era stato giudicato illegale dalla Commissione con una decisione del 1998 che prevedeva ammende per le compagnie di navigazione della conference per circa 314 milioni di dollari (
inforMARE del
16 settembre 1998).
«A seguito della decisione TACA del 1998 e di talune modifiche della legislazione americana in materia di trasporti marittimi volte a favorire maggiormente la concorrenza - ha spiegato la Commissione UE - i membri del TACA operano ora in un mercato notevolmente più aperto e concorrenziale rispetto a quattro anni fa. L'aumento esplosivo di contratti individuali riservati tra le compagnie marittime ed i vettori ha inoltre contribuito all'erosione del potere della conferenza. Questo potere si è ridotto anche a causa dalla diminuzione della quota di mercato delle compagnie partecipanti al TACA, scesa da circa il 60% all'epoca della decisione TACA a meno del 50% ad oggi. Questo significativo aumento della concorrenza che devono affrontare i membri della conferenza, in termini di portata e intensità, è stato un elemento fondamentale ai fini della decisione della Commissione di concedere un'esenzione al TACA nella versione riveduta».
La Commissione ha inoltre definito «rilevanti» le concessioni fatte dal TACA per non incorrere nel veto di Bruxelles. La conferenza marittima - ha precisato l'esecutivo europeo - ha acconsentito «a porre limiti rigorosi alla natura e alla quantità delle informazioni sensibili dal punto di vista commerciale che i membri della conferenza possono essere autorizzati a scambiarsi»; «hanno inoltre accettato di presentare relazioni sul numero di contratti stipulati, affinché la Commissione possa accertare che lo scambio di informazioni tra i membri del TACA non determina una riduzione del numero di contratti individuali».
«I membri del TACA - ha aggiunto Bruxelles - si sono impegnati a non aumentare le tariffe in concomitanza con operazioni di riduzione temporanea della capacità e a trasmettere alla Commissione relazioni che le consentano di verificare che la riduzione della capacità costituisce una risposta rigorosamente proporzionata ad una temporanea diminuzione della domanda da parte degli utenti dei trasporti».
Secondo la Commissione «determinati aspetti del TACA nella versione riveduta favoriscono incontestabilmente la concorrenza e dovrebbero pertanto essere ripresi da tutte le conferenze operanti nei trasporti marittimi di linea da o verso porti comunitari». In particolare - ha precisato la Commissione - «le conferenze dovrebbero astenersi dal fissare le tariffe relative al trasporto terrestre», inoltre «il diritto dei membri di una conferenza di concludere contratti individuali con gli utenti dei trasporti non dovrebbe essere soggetto a restrizioni» ed infine «la regolazione collettiva della capacità da parte dei membri di una conferenza dovrebbe essere autorizzata solo se necessaria a far fronte ad una fluttuazione a breve termine della domanda e non dovrebbe essere accompagnata da un aumento delle tariffe».
«Nell'Unione Europea le conferenze marittime, come il TACA nella versione riveduta - ha ricordato la Commissione - beneficiano di un'esenzione per categoria per quanto riguarda la fissazione collettiva delle tariffe, la regolazione della capacità di trasporto ed altre attività connesse. Questa esenzione riflette esenzioni analoghe accordate dalla maggior parte delle altre economie sviluppate, come gli Stati Uniti e il Canada. L'esenzione relativa alla fissazione collettiva delle tariffe da parte delle compagnie marittime è stata tuttavia oggetto di un incandescente dibattito negli ultimi anni ed agli inizi del 2002 una relazione dell'OCSE ha concluso che le ragioni che giustificavano il mantenimento di tale esenzione erano deboli o addirittura inesistenti. La Commissione ha di conseguenza deciso di avviare un riesame del principale regolamento comunitario in materia di concorrenza nel settore dei trasporti marittimi, il regolamento n. 4056/86 del Consiglio, che prevede l'esenzione per categoria comunitaria a favore delle conferenze marittime». Questo riesame - ha sottolineato Bruxelles - è tanto più necessario «considerato che l'esenzione per categoria non è mai stata oggetto di un riesame, sebbene sia in vigore da più di quindici anni e le condizioni del mercato siano radicalmente cambiate». Il primo passo del processo di riesame consisterà in un documento di consultazione con il quale si inviteranno i governi, gli operatori del settore e gli altri soggetti interessati a trasmettere le proprie osservazioni su una serie di questioni di fondamentale importanza per la politica di concorrenza nel settore dei trasporti marittimi. Il documento sarà pubblicato sul sito Internet della Commissione e sulla Gazzetta ufficiale entro la fine di quest'anno.