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CNEL, rammarico per la mancata concessione dell'autonomia finanziaria alle Autorità Portuali
Incontro tra il ministro Matteoli e il presidente del porto di Gioia Tauro sulla riforma dell'ordinamento dei porti e sulle problematiche dello scalo calabrese
29 aprile 2010
Rammarico per la mancata concessione dell'autonomia finanziaria alle Autorità Portuali è stato espresso oggi nel corso di un convegno sul tema della attività portuali organizzato dal Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL) nella sua sede di Roma, in occasione del quale è stato presentato il libro del professor Sergio Bologna, “Le multinazionali del mare”.
Nell'incontro è stato esaminato il recente mutamento del mercato dei traffici marittimi che si è lasciato alle spalle uno dei periodi più dinamici di sviluppo dal dopoguerra ad oggi, il cosiddetto “super ciclo” durato dal 2002 al 2007 e dovuto in massima parte all'esplosione delle economie asiatiche, al quale è seguito un periodo di grave crisi dal quale l'economia mondiale non si è ancora ripresa. In questa fase sono venuti alla luce anche molti errori, rimarcati nel volume di Sergio Bologna, che sono stati commessi a causa di una sopravalutazione delle potenzialità del mercato.
È stato evidenziato come, a differenza di alcuni Paesi concorrenti, l'Italia ed i suoi porti abbiano dimostrato in alcuni casi di poter contenere le perdite entro certi limiti e come la ripresa del cammino legislativo per la riforma della legge 84/94 sui porti, con distinti disegni di legge del parlamento e del governo, indubbiamente potrebbe portare un efficace contributo al superamento della crisi. Rimane però - è stato sottolineato - il rammarico per l'assenza di una qualsiasi forma di autonomia finanziaria alle Autorità Portuali, non prevista dal recente disegno di legge governativo sull'ordinamento dei porti (inforMARE del 16 aprile 2010), autonomia che dovrebbe certamente far parte del federalismo fiscale alle porte.
La riforma dell'ordinamento dei porti è stata tema anche di un lungo colloquio tenutosi martedì scorso tra il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, e il presidente dell'Autorità Portuale di Gioia Tauro, Giovanni Grimaldi, nel corso del quale sono state affrontate pure le problematiche legate allo scalo calabrese. «Ho avuto la possibilità - ha spiegato Grimaldi - di discutere con il ministro della riforma della legge 84/94 con riferimento particolare ai porti di transhipment qual è Gioia Tauro ed ho potuto apprezzare l'attenzione che il ministro riserva al settore. Ho anche illustrato nel dettaglio il provvedimento assunto a Gioia Tauro, dove abbiamo abbattuto fino al 90 per cento le tasse di ancoraggio per le navi di grande stazza applicando il decreto interministeriale voluto dallo stesso Matteoli. Si tratta di una misura che mira concretamente a rilanciare il porto attraendo il maggior traffico possibile di navi-container principalmente dai porti stranieri».
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