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Banchero (Assagenti) denuncia la situazione di caos provocata dal degrado della rete autostradale che serve il porto di Genova
Dal crollo del Ponte Morandi - ha affermato - abbiamo sentito solo proclami, ma non è stato preso un provvedimento degno di questo nome nei confronti dei palesi responsabili
12 giugno 2020
Il presidente dell'associazione degli agenti marittimi di Genova, Alberto Banchero, ha rinnovato la protesta per l'insostenibile situazione di congestionamento e blocco delle tratte autostradali che convergono sul capoluogo ligure che è determinata dai cantieri e dalle interruzioni al traffico attuate per far fronte alle sempre nuove problematiche delle infrastrutture riscontrate nel corso delle ispezioni. «La situazione - ha denunciato Banchero - sta peggiorando di giorno in giorno, ad ogni controllo emergono danni tali da dover chiudere delle tratte».
«Perché - si chiede il presidente di Assagenti - questi controlli non sono stati fatti durante il periodo di lockdown, quando le autostrade erano semi deserte? Capisco il blocco dovuto ai vari decreti legge della Presidenza del Consiglio, ma - ha sottolineato - credo che avendo carattere di urgenza, si sarebbe potuto lavorare in deroga. I responsabili devono rendere conto di queste inadempienze e di anni di completa incuria!».
Con le sue parole Banchero boccia quindi l'esito del piano di monitoraggio e interventi sulle gallerie della rete autostradale ligure elaborato da Autostrade per l'Italia e presentato nei giorni scorsi, con cui l'azienda concessionaria di queste tratte in Liguria aveva annunciato un forte potenziamento del personale tecnico e delle maestranze impegnate nelle attività di controllo e manutenzione delle gallerie liguri nonché della disponibilità di mezzi tecnici, piano il cui obiettivo era di anticipare entro il 30 giugno il completamento degli interventi nelle gallerie e la conseguente riapertura dei tunnel.
Esprimendo «indignazione e preoccupazione» per le ripercussioni che l'ormai cronico isolamento sta comportando sui traffici del porto di Genova e della regione, Banchero ha rilevato che, «forse, chi ci governa non se ne sta ancora rendendo conto, ma - ha evidenziato - la situazione ha superato il limite, quando si arriva al punto che i nostri dipendenti faticano a raggiungere il posto di lavoro e le merci non arrivano più in porto, il collasso è vicino».
«La merce che non arriva in tempo in porto - ha ricordato il presidente di Assagenti - perde l'imbarco, va incontro ad extra costi e reclami, per quanto tempo gli esportatori italiani che, ricordiamolo, si stanno ripartendo faticosamente dopo il periodo pandemico, potranno sopportare questa situazione prima di cambiare porto di imbarco? E fino a quando le stesse compagnie di navigazione potranno continuare a scalare in un porto la cui fragilità infrastrutturale conclamata non garantisce il regolare afflusso di merci?».
«Chi - si è chiesto ancora Banchero - ne deve rispondere di questa tempesta perfetta se non chi gestisce da anni queste infrastrutture e ha trasformato reiteratamente e senza scrupolo gli investimenti per manutenzione in utili?».
«È arrivato il momento - ha concluso il presidente degli agenti marittimi genovesi - di dire basta a tutto questo e alle passerelle politiche a cui assistiamo ormai da quasi due anni, dalla disgrazia del crollo del Ponte Morandi ad oggi abbiamo sentito solo proclami, slogan, ma non è stato preso un provvedimento degno di questo nome nei confronti dei palesi responsabili!».
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