Il Parlamento europeo ha approvato oggi la direttiva Eurovignette relativa alle tariffe a carico degli autoveicoli pesanti adibiti al trasporto merci per l'uso delle infrastrutture. Il Parlamento e il Consiglio UE sono giunti a un compromesso con l'obiettivo di armonizzare i sistemi di calcolo dei pedaggi che saranno basati sui principi "chi usa paga" e "chi inquina paga" e che, pertanto, determineranno tariffe più elevate per i veicoli più vecchi e inquinanti.
Il compromesso prevede che entro e non oltre due anni dall'entrata in vigore della direttiva la Commissione Europea debba presentare un modello universalmente applicabile, trasparente e comprensibile per la valutazione dei costi esterni dell'autotrasporto che serva da base per il futuro calcolo della tassazione sulle infrastrutture. Il modello dovrà essere corredato di una valutazione d'impatto dell'internalizzazione dei costi esterni per tutte le modalità di trasporto e di una strategia per la graduale applicazione del modello a tutte le modalità di trasporto. La relazione e il modello dovranno essere accompagnati da proposte per la modifica della direttiva. Inoltre, entro cinque anni dalla sua entrata in vigore, la Commissione Europea dovrà presentare una relazione sull'attuazione e sugli effetti della direttiva tenendo conto degli sviluppi in campo tecnologico e dell'evoluzione dei volumi di traffico.
Il compromesso prevede inoltre che gli Stati membri possano conservare o introdurre pedaggi e/o diritti di utenza sulla rete stradale transeuropea o su parte di essa solo alle condizioni definite dal regolamento. Tuttavia è concesso anche il diritto di applicare pedaggi e/o diritti di utenza a strade che non fanno parte della rete stradale transeuropea, comprese quelle «parallele sulle quali il traffico può essere deviato dalla rete stradale transeuropea e/o che sono in concorrenza diretta con alcune parti di tale rete», a condizione che «l'imposizione di pedaggi su tali strade non discrimini il traffico internazionale e non provochi distorsioni della concorrenza tra operatori».
In merito alle tipologie di autoveicoli interessati dalla direttiva, ciascun Stato membro potrà scegliere di mantenere o introdurre pedaggi e/o diritti d'utenza applicabili solo ai veicoli aventi un peso totale a pieno carico autorizzato di 12 tonnellate. Qualora scelga di applicare pedaggi e/o diritti d'utenza ai veicoli al di sotto di tale limite di peso, si applicheranno le disposizioni della direttiva. Il compromesso precisa, inoltre, che pedaggi e/o diritti d'utenza potranno essere applicati a tutti i veicoli sopra le 3,5 tonnellate a partire dal 2012. Peraltro è lasciata la possibilità agli Stati membri di derogare a questa disposizione se riterranno che l'estensione dei pedaggi ai veicoli al di sotto di 12 tonnellate possa generare effetti negativi sulla libera circolazione del traffico, sull'ambiente, sui livelli acustici, sulla salute o se comporterà costi amministrativi superiori del 30% dei proventi addizionali generati.
Le aliquote dei pedaggi potranno essere differenziate in funzione della categoria di emissione EURO, «inclusi i livelli di PM e NOx», purché nessun pedaggio sia superiore del 100% al pedaggio richiesto per veicoli equivalenti che ottemperano alle norme di emissione più rigorose. Tale differenziazione potrà anche essere applicata in funzione dell'ora, del giorno o della stagione, purché nessun pedaggio sia superiore del 100% rispetto al pedaggio imposto durante l'ora, il giorno o la stagione meno costosi o, qualora il periodo meno costoso sia a tariffa zero, la penalità per l'ora, il giorno o la stagione più cari non sia superiore del 50% del livello di pedaggio che sarebbe altrimenti applicabile all'autoveicolo. Gli Stati membri dovranno differenziare le aliquote secondo tale sistema per i nuovi pedaggi che saranno introdotti dopo il 2010. Il compromesso, tuttavia, introduce la possibilità di derogare a queste disposizioni se vi è il rischio di minare la coerenza del sistema di pedaggi a livello nazionale, se ciò è tecnicamente impraticabile o se porta a una deviazione del traffico dei veicoli più inquinanti dalle reti transeuropee, con i conseguenti effetti sulla sicurezza stradale e sulla salute pubblica.
Infine, un emendamento precisa che gli Stati membri potranno decidere autonomamente in merito alla destinazione delle entrate derivanti dai proventi generati delle infrastrutture stradali.
Intanto oggi la Commissione Europea ha inviato un parere motivato all'Italia per inosservanza della normativa comunitaria in materia di pedaggi stradali, nella quale si rileva come l'Italia applichi riduzioni troppo elevate (fino al 30%) a favore degli utenti abituali delle autostrade. «Le riduzioni eccessive, di cui in pratica solo gli autotrasportatori nazionali possono usufruire - ha dichiarato il vicepresidente della Commissione UE, Jacques Barrot, responsabile per i trasporti - falsano la concorrenza e contraddicono il principio secondo cui l'utente paga». Il parere motivato è l'ultima fase della procedura prima del deferimento formale alla Corte di Giustizia UE.