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Assoferr, l'Associazione Operatori Ferroviari e Intermodali, boccia senza appello la reiterazione parziale della legge 166/2002 nell’ambito delle misure proposte nel documento di programmazione economica e finanziaria 2008-2011 in tema di trasporti, mentre chiede solo la reiterazione globale della legge, che prevede incentivi al trasporto intermodale e delle merci pericolose, «accompagnata - precisa oggi l'associazione - da un serio impegno all’ampliamento a tutte le filiere nel contesto di un non più rinviabile progetto organico di rilancio e sostegno del sistema ferroviario delle merci nel nostro Paese».-
- «Purtroppo - rileva Assoferr - ancora una volta il settore del trasporto merci per ferrovia potrà beneficiare di sole misure spot e a macchia di leopardo sul territorio ma non di un progetto organico di rilancio e sostegno della intermodalità e multi modalità ferroviaria. Questo è quanto Assoferr percepisce dal Dpef 2008 - 2011. Il rifinanziamento - secondo nostre informazioni solo di alcuni dei commi parziali rispetto alle necessità - dell’art. 38 della legge 166/2002, lasciando fuori i contributi ai mezzi e nulla dicendo sulla modalità tradizionale per ferrovia contribuisce a creare disequilibri sulle tariffe, sulle filiere e sugli investimenti strumentali. Da non dimenticare poi che si rifinanzia una legge che deve ancora far fronte - grazie alla scorsa Finanziaria - a quanto dovuto nel triennio 2004-2006. In secondo luogo, l'eventuale rifinanziamento parziale della legge si presterebbe a ricorsi presso gli organi nazionali ed europei da parte delle imprese escluse in conseguenza di un iter che vedrebbe snaturata la legge approvata da Bruxelles».
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- «La legge - sottolinea l'associazione - deve innanzitutto compensare un gap di concorrenzialità con il trasporto tutto strada nel contesto di una peculiarità tutta italiana che vede il settore ferroviario fortemente penalizzato in tutte le sue manifestazioni d'impresa privata sia in termini di operatività che di investimenti in carri, contenitori, semirimorchi, gru, ecc. Rimarchiamo inoltre che la prospettiva del trasferimento su ferrovia delle merci pericolose ha costituito elemento cardine per l'approvazione originaria della 166/2002 , costituendo al contempo interesse ecologico e di sicurezza per il sistema paese. Per questo riteniamo valida e necessaria una sua estensione a tutte le filiere e modalità ferroviarie».
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- «Sicuramente porti, interporti e valichi alpini - conclude Assoferr - sono soggetti fondamentali per il trasporto delle merci, ma una migliore ridistribuzione di risorse finanziarie e un progetto di più ambio respiro dove mobilità sostenibile e salvaguardia dell’ambiente non siano solo concetti astratti ma attuati attraverso una diversa dignità e riconsiderazione degli operatori ferroviari e di quanto viene realizzato lungo la rete ferroviaria e non solo nei nodi e terminali di scambio. Forse tra tutti i tavoli di discussione aperti in questi anni è mancato proprio quello dedicato esclusivamente al trasporto ferroviario delle merci, ai suoi link, e dove gli interlocutori siano imprese ferroviarie, operatori, clienti e istituzioni».

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