I risultati finanziari dell'esercizio 2008 di Wärtsilä Corporation sono positivi. Tuttavia nel corso dell'anno il gruppo ha incamerato ordini del valore complessivo di 5.573 milioni di euro, in calo dell'1% sul 2007, e nell'ultimo trimestre del 2008 il valore dei nuovi ordinativi è crollato del 48% a 823 milioni di euro% rispetto a 1.594 milioni di euro nel quarto trimestre dell'esercizio precedente.-
- Nell'intero esercizio 2008 il fatturato netto del gruppo è ammontato a 4.612 milioni di euro, con un aumento del 23% sull'anno precedente. Il risultato operativo è stato di 525 milioni di euro (+38%) e l'utile ante imposte di 516 milioni di euro (+39%). Nell'ultimo trimestre dello scorso anno Wärtsilä ha totalizzato un fatturato netto di 1.530 milioni di euro (+20% sul quarto trimestre 2007), un risultato operativo di 197 milioni di euro (+34%) ed un utile prima delle tasse di 183 milioni di euro (+26%). A fine 2008 il valore dell'orderbook del gruppo era di 6.833 milioni di euro, con un incremento del 9% rispetto al 31 dicembre 2007.
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«Il 2008 - ha dichiarato oggi il presidente e amministratore delegato del gruppo, Ole Johansson - sarà ricordato come un anno di contrasti per Wärtsilä. Da un lato è stato un altro anno record. Il fatturato netto è cresciuto più del 23% e anche gli utili sono aumentati significativamente. L'acquisizione di ordini è stata intensa all'inizio dell'anno e alla fine di giugno il portafoglio ordini ha raggiunto il livello di 7,5 miliardi di euro. Dall'altro lato la crisi finanziaria ed economica globale ha creato incertezza nei principali mercati di Wärtsilä. Ciò ha fatto sì che l'attività di acquisizione di ordini, in particolare nel nostro comparto della propulsione navale, abbia registrato un marcato rallentamento nel corso della seconda metà dell'anno e che si sia verificato un aumento delle cancellazioni di ordini. Nel corso di tale periodo si sono concretizzate cancellazioni per 333 milioni di euro e prevediamo che altri 800 milioni di euro siano a rischio». In particolare Wärtsilä ha quantificato in circa 300-400 il numero di grandi navi, quali petroliere e rinfusiere, di cui è stato cancellato l'ordine ai cantieri mondiali nel corso del 2008.-
- «Anche se è difficile prevedere l'estensione e la durata della crisi - ha concluso Johansson - l'effetto sulle nostre attività, almeno durante l'anno in corso, dovrebbe essere limitato. Guardiamo al 2009 con fiducia. Nel 2009 il consistente portafoglio ordini dovrebbe garantire alla fine dell'anno una crescita del 10-20% del fatturato netto, anche tenendo conto del rischio di cancellazioni, e ciò dovrebbe consentire di mantenere i profitti al buon livello dello scorso anno».
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- Secondo i dati in possesso del gruppo finlandese, i cantieri navali cinesi detengono ancora la leadership del mercato delle costruzioni navali con il 38% del totale in termini di numero di navi. Al secondo posto figurano i cantieri sudcoreani con il 29% del mercato seguiti dagli stabilimenti giapponesi con il 14%, da quelli europei con il 9% e da quelli di altre regioni con il 10%. In termini di tonnellaggio, al primo posto del mercato figurano i cantieri sudcoreani con il 44% seguiti dai cantieri cinesi (38%), giapponesi (12%) ed europei (2%).

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