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La crisi indurrà i cantieri navali asiatici a cercare di sottrarre lavoro agli stabilimenti navalmeccanici europei
«Non abbiamo paura della concorrenza - ha detto oggi il presidente della CESA, Kommer Damen - ma abbiamo paura delle distorsioni del mercato alle quali abbiamo assistito in passato»
18 febbraio 2009
Oggi, in occasione del ricevimento di inizio anno della Community of European Shipyards' Associations (CESA) e dell'European Marine Equipment Council (EMEC), che si è tenuto alla biblioteca Solvay di Bruxelles, il presidente dell'associazione dei cantieri navali europei, Kommer Damen, ha sottolineato come la navalmeccanica, quale industria globale, sia gravemente colpita dall'attuale crisi economica ed ha evidenziato come tale situazione imponga all'industria cantieristica di fornire alla politica una chiara analisi delle sfide a cui dovrà far fronte il settore, sfide che - ha rilevato - «sono davvero senza precedenti».
«Tutti e tre i mercati quantitativamente rilevanti di tipologie standard di navi, le portacontainer, le rinfusiere e le navi cisterna - ha osservato il presidente della CESA - non offrono alcun motivo di ottimismo a breve termine. Mentre i volumi di carico sono in diminuzione, lasciando già oggi parte della flotta mondiale inutilizzata (ad esempio circa il 6-7% della flotta di portacontainer è in disarmo), la flotta continuerà a crescere più del 10% all'anno per i prossimi tre anni nonostante la notevole crescita delle cancellazioni e delle dilazioni degli ordini e nonostante l'accelerazione del ritmo di demolizione delle navi. Di conseguenza, la richiesta di navi standard potrebbe rimanere ad un livello pari solamente al 10% per i prossimi tre anni. Pertanto ci saranno molti i cantieri navali e molti fornitori di attrezzature navali in tutto il mondo che cercheranno ansiosamente nuovi contratti. Ciò significa che proveranno anche ad entrare in alcuni mercati di nicchia d'eccellenza sui quali si sono focalizzati i cantieri navali europei. Non abbiamo paura della concorrenza, ma abbiamo paura delle distorsioni del mercato alle quali abbiamo assistito in passato. Questa è certo una cosa da monitorare molto attentamente».
Intervenendo al ricevimento, il vice presidente della Commissione Europea, Gunter Verheugen, ha sottolineato l'importanza strategica dell'industria navalmeccanica per l'Europa ed ha concordato sui rischi che corrono i cantieri europei: «non ho alcuna illusione - ha spiegato - circa la minaccia nei confronti di tutti i mercati di nicchia che rischia di venire dai nostri concorrenti asiatici con l'offerta di prezzi ribassati per ottenere qualsiasi ordinativo che si possa avere».
«A causa della ben nota assenza di un piano di parità nel mercato della costruzione navale - ha proseguito Verheugen - ora più che mai dobbiamo fare tutto il possibile per evitare una corsa globale alle sovvenzioni e alle pratiche tariffarie sleali. A tal fine sono in corso intensi sforzi per rilanciare le trattative su un accordo globale nel settore della costruzione navale, con imposizioni sia circa le sovvenzioni che i prezzi. Tuttavia, prima che si possa tornare alle trattative, i nostri principali concorrenti (principalmente la Corea e Cina) devono ancora dimostrare impegno sufficiente nell'affrontare seriamente il tema della concorrenza sleale sui prezzi. In assenza di progressi in questi ambiti, la Commissione prosegue i contatti bilaterali con i Paesi interessati ricordando alla Cina, ad esempio, che la piena partecipazione ad un mercato globalizzato conferisce responsabilità così come diritti e sollecitando la Corea a desistere dall'applicare sovvenzioni che provocano distorsioni del mercato».
Il vice presidente della Commissione UE ha evidenziato anche i problemi di accesso al credito da parte dei cantieri navali europei e, annunciando che verrà realizzato uno studio per definire una metodologia a livello europeo, ha esortato gli Stati membri ad applicare norme che consentano di evitare il possibile fallimento di attività cantieristiche competitive determinato dalla difficoltà di reperire risorse finanziarie nel breve termine.
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