Genova oggi è teatro di due iniziative di protesta per lo stato di crisi di due aziende del settore trasportistico. Una delegazione dei lavoratori dell'agenzia marittima Csav Agency Italy (gruppo cileno CSAV), accompagnata dai sindacati, è stata ricevuta in mattinata dall'assessore regionale ai Trasporti, Enrico Vesco, che si è impegnato a dar vita a ogni azione per trovare una soluzione ai problemi della società che, con 81 dipendenti e sedi a Milano, Genova e La Spezia, ha annunciato una drastica riduzione di personale che riguarda 32 dipendenti di cui una ventina nel capoluogo ligure dove attualmente lavorano 64 persone, di cui quattro dirigenti non colpiti, però, dai tagli. Una decisione legata alla crisi economica che non risparmia l'indotto portuale e le case di spedizione.-
- «I primi obiettivi da raggiungere - ha dichiarato Vesco - sono il ritiro del piano di riduzione del personale e l'avvio dei contatti con il management cileno per l'ottenimento degli ammortizzatori sociali con la cassa integrazione in deroga , anche attraverso il ministero del Lavoro». L'assessore della Regione Liguria non ha escluso anche un contatto con l'ambasciatore del Cile in Italia Godoy Arcaya.
-
- Si è svolto inoltre nel capoluogo ligure lo sciopero dei dipendenti della sede genovese di Transitalia, azienda che svolge la propria attività nel campo della logistica, distribuzione e trasporti e ha sedi sparse su tutto il territorio nazionale. La sede di Genova conta 40 dipendenti che oggi sono scesi in sciopero - hanno spiegato Marco Gallo (Filt Cgil Genova) e Massimo Proglio (Fit Cisl Genova) - «in quanto l'azienda non ha tenuto fede all'accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali. A fronte del mancato pagamento degli stipendi al personale, infatti, nelle scorse settimane era stato siglato un accordo con il quale i lavoratori dovevano ricevere un acconto lo scorso lunedì e il saldo delle spettanze nella giornata odierna, pagamento che non è arrivato». I rappresentanti hanno sottolineato che lo sciopero potrebbe continuare ad oltranza se dall'azienda non arriveranno rapide risposte per la conclusione positiva della vertenza.

|