La Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica (Confetra) ha consegnato nei giorni scorsi al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, un sintetico indice delle emergenze sulle quali - ha spiegato Confetra - «è necessario intervenire immediatamente per contribuire al processo di sviluppo dichiaratamente perseguito dal nuovo governo dopo un periodo di sola, seppur necessaria, austerità». Tra quelle emergenze, la Confederazione ne ha sottolineate alcune «dalla cui soluzione trarrebbero vantaggio sia il trasporto aereo che quello marittimo, i cui operatori sono ormai tentati di utilizzare i servizi logistici di altri Paesi europei in paradossale ma obbligata controtendenza».-
- Confetra ha reso noto di aver proposto, accanto a quell'indice, l'avvio di un confronto parallelo per sottoporre al ministero le opinioni prevalenti delle associazioni nazionali e territoriali confederate sulle strategie da adottare immediatamente e da realizzare nel medio periodo. «Per le une e le altre - ha sottolineato la Confederazione - Confetra ritiene, con molti altri, che i ministeri debbano abbandonare il principio che ogni intervento debba essere a “costo zero” verificando che sia a “saldo zero”». Confetra ha precisato di aver anche sollecitato, proprio a questo scopo, l'apertura di un confronto su alcune dinamiche in atto a livello comunitario che interesseranno il mondo dei porti e della logistica.
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- Confetra ha ricordato che domani il commissario europeo ai Trasporti, Siim Kallas, «confermerà i contenuti di una bozza di proposta di regolamento diffusa in aprile con l'accordo della Commissione e, a quanto sembra, dei più importanti e competitivi Paesi nordeuropei. Il regolamento, che entrerebbe in vigore nel 2015 al più tardi - ha rilevato la Confederazione - introduce una sorta di “vincolo esterno” allo sviluppo dei porti e della logistica ed avrà conseguenze in particolare su quei Paesi che hanno una confusa e spesso inesistente politica portuale e logistica regolando l'accesso al mercato dei servizi portuali, disciplinando la trasparenza finanziaria negli investimenti in infrastrutture portuali, stabilendo nuove forme di governance e nuovi principi tra i quali il “chi usa paga”».
- «La proposta di regolamento - ha rilevato inoltre Confetra - è parte di un più corposo disegno normativo “Port Policy review” con il quale la Commissione Europea traccia le linee di sviluppo della portualità continentale indicando 300 scali ritenuti essenziali per il futuro delle reti trans-europee di trasporto (TEN-T). Quei porti e le loro connessioni saranno i destinatari dei finanziamenti pubblici e segnatamente di quelli europei. L'approvazione del regolamento, che sarebbe in vigore dal 2015, potrebbe far “invecchiare” precocemente le aspettative di porti che si autodefiniscono strategici, la riforma della riforma, nuove normative sugli interporti e molto altro».
- «È auspicabile - ha concluso la Confederazione - che il ministro accolga la richiesta di Confetra di coordinare i giudizi, i correttivi e le integrazioni alla proposta comunitaria anche allo scopo di definire se abbia senso la corsa che si è avviata al recupero di iniziative normative non concluse nella precedente legislatura».

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