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Nel primo semestre Premuda ha registrato una perdita netta di -15,4 milioni di euro
Per l'intero esercizio annuale 2014 è atteso un risultato di segno negativo
2 settembre 2014
Il gruppo armatoriale italiano Premuda ha concluso il primo semestre del 2014 con una perdita netta di -15,4 milioni di euro su ricavi base time charter di 31,5 milioni di euro rispetto ad una perdita netta di -12,1 milioni di euro su ricavi base time charter di 31,9 milioni di euro nella prima metà dello scorso anno. Il risultato operativo è stato di segno negativo per -8,9 milioni di euro rispetto ad un passivo operativo di -4,2 milioni di euro nei primi sei mesi del 2013.
Premuda ha spiegato che il risultato del primo semestre di quest'anno «è stato negativamente influenzato da diversi fattori tra cui si segnala: il mercato dei noli ancora largamente insoddisfacente, in particolare nel comparto dei carichi secchi, solo in parte limitato dalle coperture commerciali definite in passato ed ancora disponibili; l'indebolimento del cambio medio del dollaro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente; la mancanza di ricavi da parte della FPSO Four Rainbow, rimasta in disarmo per tutto il primo semestre in attesa di un nuovo progetto di impiego, contrapposta ad un forte impatto delle spese legali per i noti arbitrati intentati nei confronti di Eni Australia, che hanno prodotto una perdita del periodo della controllata Four Vanguard di oltre nove milioni di euro; il maggior peso degli interessi passivi, gravati dagli elevati spread applicati sulle ultime operazioni realizzate e dalla crescita dell'indebitamento conseguente agli investimenti effettuati; un maggior peso dei costi di struttura, gravati dalle spese ad oggi sostenute a fronte del processo di ristrutturazione dell'indebitamento, non ancora completato».
Il gruppo Premuda presentava al 30 giugno scorso un indebitamento finanziario netto di 313,3 milioni di euro. Il gruppo armatoriale ha precisato che «l'indebitamento è interamente rappresentato a breve termine per la situazione venutasi a determinare con la sospensione dei rimborsi delle quote capitale dei finanziamenti a partire dalle rate scadenti il 30 giugno 2013, che costituisce inadempimento dei contratti di finanziamento bancario e attribuisce alle singole banche la facoltà di richiedere l'immediato rientro dall'esposizione. Sono peraltro in corso - ha ricordato Premuda - trattative con le banche interessate per giungere ad un accordo di ristrutturazione dell'indebitamento che coinvolga l'intero gruppo e che rientri, per la parte italiana, in quanto previsto dall'art 67 L.F. L'accordo comporterebbe nuovi piani di rimborso e farebbe venire meno l'attuale situazione di inadempimento». Premuda ha specificato inoltre che «il gruppo è inadempiente esclusivamente nei confronti del ceto bancario e risulta sostanzialmente corrente nelle altre posizioni commerciali; non vi sono state pertanto iniziative di alcun tipo da parte di singoli creditori o di categorie degli stessi».
Premuda prevede di chiudere l'intero esercizio annuale 2014 con un risultato di segno negativo, «situazione - ha sottolineato la compagnia - peraltro comune alla grande maggioranza delle aziende del nostro settore».
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