- Il decreto legge n. 133 dello scorso 12 settembre, cosiddetto “Slocca Italia”, è stato firmato dal presidente Giorgio Napolitano, pubblicato in “Gazzetta Ufficiale” e nei prossimi giorni inizierà l'iter parlamentare per la sua conversione in legge. La norma cosiddetta “Sblocca Porti”, inizialmente inserita con l'obiettivo di un rilancio della portualità italiana e alternativamente mantenuta o eliminata nelle successive elaborazioni della proposta governativa, è stata infine confermata al seguente articolo 29 del provvedimento che, a differenza delle bozze circolate in precedenza, non contiene tra l'altro la definizione di nuove forme di autonomia finanziaria per le Autorità Portuali né la riduzione del numero delle stesse tramite, come ipotizzato in passato, il loro accorpamento negli enti portuali e logistici di rilevanza europea di Genova-Savona, La Spezia-Marina di Carrara, Livorno-Piombino, Civitavecchia-Fiumicino-Gaeta, Napoli-Salerno, Gioia Tauro-Messina, Cagliari-Olbia-Porto Torres, Palermo-Trapani, Augusta-Catania, Taranto, Bari-Brindisi, Ancona, Ravenna, Trieste-Monfalcone e Venezia-Chioggia.
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- Art. 29
- (Pianificazione strategica della portualità e della logistica)
- 1. Al fine di migliorare la competitività del sistema portuale e logistico, di agevolare la crescita dei traffici e la promozione dell'intermodalità nel traffico merci, anche in relazione alla razionalizzazione, al riassetto e all'accorpamento delle Autorità portuali esistenti, da effettuare ai sensi della legge n. 84 del 1994, è adottato, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, il piano strategico nazionale della portualità e della logistica.
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- 2. Allo scopo di accelerare la realizzazione dei progetti inerenti alla logistica portuale, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le Autorità portuali presentano alla Presidenza del Consiglio dei Ministri un resoconto degli interventi correlati a progetti in corso di realizzazione o da intraprendere, corredato dai relativi cronoprogrammi e piani finanziari. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, d'intesa con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, seleziona, entro i successivi sessanta giorni, gli interventi ritenuti più urgenti sulla base delle proposte contenute nei documenti presentati dalle Autorità portuali, anche al fine di valutarne l'inserimento nel piano strategico di cui al comma 1, ovvero di valutare interventi sostitutivi. Resta fermo quanto disposto dall'articolo 13, commi 4, 5, 6 e 7 del decreto legge 23 dicembre 2013, n. 145 convertito con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9 per i progetti volti al miglioramento della competitività dei porti italiani per il recupero dei traffici anche tra l'Europa e l'Oriente.
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- Sabato, in occasione di un dibattito su “Genova e il suo porto” tenutosi alla Festa dell'Unità al Porto Antico del capoluogo ligure, il presidente dell'Autorità Portuale di Genova ha parlato della “sua” proposta “Sblocca Porti”, annunciata nei giorni scorsi ( del 1° settembre 2014), che ha confermato di aver già inviato al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi. «In attesa di una radicale riforma del settore portuale, che ritengo comunque necessaria per essere in sintonia con gli indirizzi comunitari e per poter affrontare la competizione globale - ha spiegato Merlo - ritengo non più rinviabile affrontare alcune questioni che riguardano soprattutto la possibilità dei principali porti italiani di accogliere le grandi navi da 18mila teu e di garantire sia minori procedure burocratiche sia risposte più veloci agli operatori. Alcune di queste proposte sono inedite, altre riprendono indicazioni ed esigenze manifestate da diverse categorie e già al vaglio del parlamento».
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- Il commento di inforMARE
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- Quasi sempre la delusione è direttamente proporzionale alle aspettative. Accade per le cose, per le circostanze, per le persone. Maggiore è la fiducia riposta preventivamente in una azione, in una proposta, in un individuo, più grande è lo sconforto per il risultato dell'impresa, per i comportamenti di coloro sui quali si è fatto assegnamento.
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- Si può prevedere - addirittura scommettere - che la negatività dell'esito di un progetto sarà certo in diretta proporzione ad un'eccessiva attesa. Se qualcuno spera ardentemente che «l''opportunità volontaristica di collaborazione tra Autorità Portuali» proposta da Merlo conduca ad una selezione o riduzione delle Autorità Portuali italiane, da tempo auspicata dallo stesso presidente dell'ente portuale genovese, probabilmente si dovrà ricredere. È come se qualcuno intenzionato ad aumentare il gettito fiscale nazionale si affidasse ad un'opportunità volontaristica di riduzione delle imposte.
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- Questo è ciò che accade sul nostro pianeta. Il resto è fantascienza.
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- Chissà da quale altra galassia proviene Merlo. Dal cielo empireo il presidente dell'Autorità Portuale di Genova ci esorta a confidare nella buona volontà degli uomini. Con la calma interiore di chi si purga dei propri peccati, pago di non decidere o indotto al silenzio, sulla terra il governo innalza il canto di un futuro idillico, puro e disposto a salire a le stelle. Noi genti dolorose muoviamo il passo in una selva sempre più oscura.
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- Bruno Bellio
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- La riduzione del numero delle Autorità Portuali non è determinata esplicitamente dal decreto legge del governo, ma se n'è discusso per mesi. Soffermandosi su questo tema, Merlo ha dichiarato che è preferibile individuare un'opportunità volontaristica di collaborazione tra Autorità Portuali appartenenti allo stesso sistema logistico: una collaborazione - ha precisato - attraverso programmi coordinati delle proprie attività, della durata di almeno cinque anni, che preveda l'integrazione dei piani regolatori, l'adozione dei piani operativi triennali, l'adozione di un comune programma di investimenti, la regolamentazione unitaria sull'attività di competenza dei servizi portuali. Secondo la proposta di Merlo, le Autorità Portuali che attiveranno questa procedura, che - ha rilevato - consentirebbe economie di scala, avrebbero un riconoscimento annuale di un 1% in più di autonomia finanziaria.
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- Merlo ha inoltre specificato che, per ciò che attiene la sburocratizzazione, nella sua proposta sono prospettate norme che facilitano le approvazioni relative alle opere portuali, che definiscono puntualmente la specificità delle Autorità Portuali e quindi l'esclusione dei dipendenti dalle applicazioni contrattuali della pubblica amministrazione. Quindi facilitazioni per Rete Ferroviaria Italiana per realizzare infrastrutture ferroviarie all'interno dei porti, l'accelerazione delle concessioni e dei relativi atti sotto i quattro anni, accorciamento dei tempi per gli atti di ordinaria amministrazione attraverso l'attribuzione di poteri diretti al presidente e la possibilità di aumentare le deleghe verso il segretario generale e i dirigenti dell'ente. Al presidente è assegnata la possibilità di convocare conferenze dei servizi tese a migliorare e a rendere più efficace l'organizzazione all'interno del porto. Punto qualificante per i controlli - per Merlo - l'idea di assegnare all'Agenzia delle Dogane il ruolo di coordinamento di tutte le attività di controllo delle merci all'interno dei porti.
- Inoltre - ha aggiunto il presidente dell'Autorità Portuale di Genova - sull'organizzazione del lavoro, articolo 17 della legge 84/94 in materia portuale, vengono formulate proposte tese a superare le rigidità dell'attuale sistema per trasformare le ex compagnie in pool di manodopera, consentendo loro di operare in ambiti demaniali non strettamente connessi all'attività esclusivamente commerciali. È anche proposta una norma - ha sottolineato - per consentire massima trasparenza, parità di trattamento e uniformità su scala nazionale in tema di concessioni di aree e banchine: l'Autorità Portuale adotta un regolamento che deve essere sottoposto al parere dell'Autorità di regolazione dei trasporti nel frattempo istituita. Il piano prevede poi l'eliminazione dell'imposta Ici dalle banchine demaniali destinate alle produzioni industriali, alle attività cantieristica e alle infrastrutture ferroviarie e stradali. Un'ulteriore e importante proposta articolata, condivisa con il gruppo dei piloti - ha concluso Merlo - riguarda infine la modifica delle norme di responsabilità dei piloti dei porti italiani, che deve comportare anche modifiche anche al codice della navigazione, tesa a uniformare la normativa italiana a quella dei principali scali europei. Questo limitando la responsabilità del singolo pilota a un milione di euro per evento.
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