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Lo scorso anno il totale dei premi nel segmento delle assicurazioni marittime è ammontato a 32,6 miliardi di dollari (-3,2%)
Il calo è attribuibile in gran parte al dollaro forte. L'IUMI ha evidenziato il rilevante impatto che i grandi sinistri con perdite di carico possono avere sul settore
23 settembre 2015
Nel 2014 il totale dei premi registrato dal mercato delle assicurazioni marittime è ammontato a 32,6 miliardi di dollari, con una diminuzione del -3,2% rispetto all'anno precedente. Lo ha reso noto l'International Union of Marine Insurance (IUMI) in occasione della conferenza annuale dell'associazione, a cui fanno capo le compagnie assicurative che operano nei settori dello shipping e dei trasporti, tenutasi nei giorni scorsi a Berlino.
L'IUMI ha precisato che il calo rilevato lo scorso anno riflette anche l'impatto della conversione delle valute locali in dollari. «Il calo del 2014 - ha precisato il vicepresidente del Comitato Facts & Figures dell'associazione, Astrid Seltmann - è attribuibile in gran parte al dollaro forte, in particolare relativamente al mercato cargo che generalmente è espresso in altre valute».
L'associazione ha specificato che il totale dei premi del 2014 è suddiviso tra il 51,9% registrato nel segmento “transport/cargo”, il 23,2% nel segmento “global hull”, il 18,2% nel segmento “offshore/energy” e il 6,6% in quello “marine liability”. In testa alla lista degli introiti suddivisi per area geografica c'è l'Europa con il 52,6% seguita da Asia/Pacifico (25,0%), America Latina (9,8%), Nord America (6,4%), Medio Oriente (3,1%) e Africa (3,0%).
Nel corso della conferenza il presidente del Comitato Cargo della IUMI, Nick Derrick, si è soffermato sul rilevante impatto che i grandi sinistri con perdite di carico possono avere sul settore delle assicurazioni marittime. Derrick si è riferito in particolare al recente incidente nel porto di Tianjin, dove lo scorso mese una serie di esplosioni ha devastato parte dell'area portuale, evento che - ha sottolineato - dovrebbe servire come un «campanello d'allarme». «Il porto di Tianjin - ha spiegato - ha una superficie di circa 125 chilometri quadrati, ma solo una piccola parte del porto è stata colpita dall'esplosione. Nonostante ciò ci aspettiamo di registrare perdite di carico per almeno 1,5 miliardi di dollari, con alcuni rapporti che affermano che la cifra finale potrebbe salire a sei miliardi di dollari. Gli assicuratori merci devono capire che la perdita in dollari potrebbe essere pari a ciò che sarebbe accaduto se l'intero porto fosse stato colpito, ad esempio da una catastrofe naturale come un terremoto o uno tsunami». «Oltre all'impatto diretto dell'esplosione di Tianjin - ha proseguito Derrick - ci sembra di capire che anche le merci al di fuori della zona dell'esplosione sono state contaminate da sostanze chimiche pericolose. Ciò si aggiungerà alla cifra finale delle perdite».
Derrick ha rilevato che l'incidente di Tianjin assieme ad altri rilevanti sinistri avvenuti nel 2015, tra cui l'arenamento della car carrier Höegh Osaka con conseguente esposizione per la perdita di veicoli pari a 35 milioni di sterline, dovrebbe avere un impatto sui risultati economici del settore delle assicurazioni delle merci sia nel 2014 che nel 2015.
In merito alle prospettive future dell'intero settore delle assicurazioni marittime, Patrizia Kern-Ferretti, presidente del Comitato Facts & Figures della IUMI, ha osservato che, «guardando avanti, l'incertezza sembra essere l'unica costante. La ripresa economica - ha spiegato - sembra sostenere la crescita dei premi, ma i mercati a più elevata crescita stanno rallentando. Inoltre sono aumentati i rischi connessi ad un rallentamento, con alla testa quello della Cina. Anche se ciò ha un impatto su tutti gli scambi mondiali - ha evidenziato Kern-Ferretti - non è chiaro fino a che punto rifletta un cambiamento strutturale sulle fonti degli scambi commerciali. Nel contempo il nostro settore sta registrando una notevole sequenza di fusioni e acquisizioni che globalizzeranno ulteriormente la capacità e presenteranno possibilità di diversificazione e di prodotti più specializzati. Inoltre - ha concluso - le fusioni e acquisizioni stanno rendendo disponibili sul mercato un maggior numero di talenti e ciò, insieme con l'abbondanza di capitali, ha potenzialmente l'effetto di aumentare il numero delle aziende che forniscono servizi assicurativi e di mantenere una pressione sui prezzi».
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