Il porto di Genova deve uscire dalla fase di gestione commissariale e avere un presidente dell'Autorità Portuale che sia espressione del cambiamento in atto in Liguria. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, in occasione dell'evento “Professionisti sotto la Lanterna” iniziato oggi nella Sala delle Grida del Palazzo della Borsa Valori del capoluogo ligure.-
- «Credo - ha spiegato Toti - che si debba arrivare al più presto alla approvazione definitiva della riforma dei porti - cui le Regioni, sia pure tra molte perplessità, hanno dato già il loro benestare - e alla nomina di un presidente e di una governance dell'Autorità Portuale di Genova e di Savona, anche con tutti i tempi che serviranno e quindi magari non subito, ma che sia espressione del nuovo vento che sta cambiando la Liguria».
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- «Le candidature tirate fuori dal bussolotto, le autocandidature che ricorrono con una certa insistenza - ha rilevato il presidente dell'ente regionale ligure - mi sembrano francamente fantasie di disturbo. Mi auguro che il commissariamento del porto duri il meno possibile e che si possa arrivare presto alla nomina di una governance autorevole definita permanente e non passare di commissario in commissario. Spetta al governo farlo, tenendo conto del parere della Regione. Noi - ha aggiunto Toti - vogliamo che il porto di Genova sia motore dell'economia della Liguria e del Nord Ovest, in coerenza con il modello di sviluppo che la Liguria vuole esprimere e quindi con il mandato che i cittadini hanno dato a questa amministrazione regionale. Per questo compito pensiamo a persone capaci che abbiano visione politica dello sviluppo. I tecnici - ha concluso Toti - questo Paese li ha già provati, si chiamavano Monti e Fornero: non mi hanno lasciato un buon ricordo».
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- Intanto questo pomeriggio si è svolto un incontro tra il commissario dell'Autorità Portuale di Genova, l'ammiraglio Giovanni Pettorino, e l'assessore alla Cultura del Comune di Genova, Carla Sibilla, incentrato sull'individuazione di un percorso condiviso per la valorizzazione del compendio della Lanterna. Nel corso dell'incontro è stato rilevato come la principale criticità, oggi, sia data dalla necessità di verificare l'esatta titolarità delle varie parti che compongono l'area. Questo anche alla luce di alcuni interventi legislativi che nel tempo possono averne determinato un mutamento della natura demaniale, con la conseguenza che l'intero complesso potrebbe, al momento, non essere interamente riconducibile alla proprietà dello Stato (Agenzia del Demanio). La legge del 2001 che ha affidato alla città Genova l'organizzazione del vertice G8 di quell'anno ha infatti previsto l'automatico passaggio nel patrimonio del Comune di Genova di tutte le aree sulle quali il Comune stesso avesse eseguito lavori finanziati con i relativi fondi per l'organizzazione del summit.
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- Sia l'assessore Sibilla sia l'ammiraglio Pettorino hanno quindi condiviso la necessità di provvedere al più presto alle verifiche sull'esatta titolarità delle aree. Così si darà modo all'Autorità Portuale e al Comune di Genova - anche grazie al necessario consenso dell'Agenzia del Demanio e della Soprintendenza ai Beni culturali - di condividere e mantenere l'impegno di un'ulteriore valorizzazione, anche culturale, del compendio della Lanterna quale elemento di congiunzione tipica tra le attività portuali e la consapevolezza culturale della cittadinanza, sullo sfondo di quelle secolari tradizioni marinare della città che fanno di Genova la culla del suo porto e il porto volano di sviluppo della città.

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