Il prossimo primo settembre i confini geografici dell'area ad alto rischio di pirateria marittima nell'Oceano Indiano verranno ridefiniti riducendo la superficie di questa superficie marina a seguito della prosecuzione della tendenza decrescente del numero di atti di pirateria somala che si verificano nella regione. La modifica dell'High Risk Area (HRA), che era stata perimetrata nel 2010 per rendere noto alle compagnie marittime dove era necessaria una maggiore vigilanza per evitare gli attacchi dei pirati, è stata concordata dalle organizzazioni armatoriali BIMCO, International Chamber of Shipping (ICS), Intercargo e Intertanko assieme all'Oil Companies International Marine Forum (OCIMF) in rappresentanza delle compagnie petrolifere.-
- Con la modifica, i confini orientali e meridionali dell'area ad alto rischio saranno limitati alle acque territoriali e alle Zone Economiche Esclusive di Yemen e Somalia. Inoltre le organizzazioni che hanno deciso la riduzione dell'estensione dell'High Risk Area hanno annunciato anche la prossima adozione di un nuovo approccio per valutare le minacce alla sicurezza marittima internazionale, al fine di consentire agli armatori e agli altri operatori di valutare appieno il livello di rischio dei viaggi in tutto il mondo, ed hanno specificato che questa seconda fase dovrebbe essere completata entro la fine di quest'anno.
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- «Lo scenario della sicurezza - ha spiegato il segretario generale dell'ICS, Guy Platten - è in continua evoluzione e, dato che sono emerse o si sono intensificate nuove minacce alla sicurezza al di fuori dell'Oceano Indiano, è diventato chiaro che l'High Risk Area è diventata obsoleta e fuorviante. Al culmine della crisi la HRA è stata fondamentale per sensibilizzare sulla minaccia dei pirati somali e sulla necessità di applicare misure di contenimento, ed ha essenzialmente assolto il suo scopo nel proteggere gli equipaggi e le navi nella regione. Ora - ha precisato Platten - la nostra attenzione deve spostarsi al fine di garantire la copertura di tutte le minacce alla sicurezza marittima in tutto il mondo, in modo da continuare a proteggere la vita dei nostri marittimi e continuare ad assicurare gli scambi commerciali globali».
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- «L'attuale forma della HRA - ha specificato il segretario generale e CEO del BIMCO, David Loosley - non rappresenta più il modo migliorare per guidare i processi di gestione dei rischi per la sicurezza marittima. Come dimostrato dai recenti incidenti di sicurezza nelle acque attorno alla Penisola Arabica, abbiamo bisogno di un approccio più dettagliato ai concetti di minaccia e di rischio. Il prossimo passo logico è quello di sviluppare un concetto globale basato sulle minacce che definisca come le navi di diversa tipologia, dimensione, nazionalità, proprietà, ecc. si confrontano con differenti livelli di rischio».
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