Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
21:45 GMT+2
T&E a testa bassa contro i porti europei, accusati di fare assai poco per disinquinare lo shipping
Nei porti italiani verrebbe registrato il maggior quantitativo di emissioni di CO2 prodotte dalle navi all'ormeggio
2 febbraio 2022
Con oltre 1,16 milioni di tonnellate di CO2 all'anno emesse in queste aree, sarebbero quelli italiani i porti europei in cui si registra il maggior quantitativo di emissioni di anidride carbonica prodotte dalle navi all'ormeggio. Lo sostiene lo studio “EU ports' climate performance. An analysis of maritime supply chain and at berth emissions” condotto dall'organizzazione non governativa Transport & Environment (T&E) con lo scopo di valutare le emissioni di carbonio generate sia dalle navi in arrivo e in partenza dai porti nell'ambito di tutta la supply chain marittima sia quelle prodotte dalle attività portuali, come quelle determinate dalle attività di carico e scarico delle merci e dalle attività di rifornimento di combustibili.
A livello di singolo porto, sarebbe Rotterdam, che è d'altronde lo scalo portuale europeo che movimenta il maggior volume di traffico delle merci, al primo posto nella graduatoria dei porti in cui viene generato il più consistente volume di emissioni di CO2 che risulterebbe pari a con 13,7 milioni di tonnellate annue, seguito dai porti di Anversa (7,4 milioni di tonnellate di CO2/anno) e di Amburgo (4,7 milioni di tonnellate di CO2/anno).
Il porto di Rotterdam - con 640mila tonnellate di anidride carbonica all'anno - sarebbe in testa anche alla classifica dei porti europei quanto ad emissioni prodotte dalle navi all'ormeggio in banchina, seguito dai porti di Anversa e del Pireo.
Pur non avendo singoli porti nella top ten, l'Italia risulterebbe invece prima nella graduatoria delle nazioni i cui porti registrano complessivamente il maggior quantitativo di emissioni di CO2 prodotte dalle navi in sosta nei porti. A seguire i porti dalla Spagna con 1.039 tonnellate di CO2/anno e quelli dall'Olanda con 1.001 tonnellate di CO2/anno. Lo studio specifica che il maggior quantitativo di emissioni nei porti italiani verrebbe prodotto dalle navi cisterna (così come avverrebbe nei porti di Olanda, Regno Unito, Francia e Grecia). Le portacontainer risulterebbero invece le maggiori produttrici di CO2 nei porti di Spagna, Belgio e Germania, mentre nei porti di Norvegia e Svezia la maggior quota di anidride carbonica sarebbe emessa rispettivamente dalle navi passeggeri e dalle navi ro-pax.
Secondo Jacob Armstrong, responsabile di T&E per il trasporto marittimo sostenibile, i porti farebbero poco per contribuire alla riduzione delle emissioni dello shipping: «ora come ora - ha denunciato - il settore del trasporto marittimo sta combinando disastri. I porti sono al centro di tutto ciò e il loro impatto sul clima è enorme. Eppure, invece di sostenere le proposte per ripulire il trasporto marittimo, ad esempio con la completa elettrificazione dei porti e l'obbligo di uso di combustibili verdi - ha accusato Armstrong - i porti non stanno assolutamente facendo abbastanza per disinquinare il settore».
Secondo Transport & Environment, lobbisti del settore portuale si sarebbero opposti ad introdurre nella legislazione europea obiettivi più severi per l'elettrificazione dei porti. «I porti - ha sostenuto Armstrong - possono avere un diretto impatto nel rendere il nostro pianeta più verde fornendo infrastrutture per uno shipping pulito. Ciò significa installare infrastrutture per il rifornimento di idrogeno e elettrificare le banchine, consentendo alle navi di spegnere i motori e collegarsi alla rete elettrica del porto. Ciò migliorerebbe anche, notevolmente, la vita di coloro che vivono nei pressi di quelli che attualmente sono alcuni dei luoghi più inquinati della terra».
Transport & Environment ha concluso il suo j'accuse contro i porti esortandoli a sostenere la proposta di legge sulle infrastrutture verdi FuelsEurope (Alternative Fuels Infrastructure Regulation) attualmente in discussione al Parlamento e al Consiglio dell'UE.
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore