Dal 17 al 20 ottobre prossimi il Parlamento europeo discuterà e voterà la proposta di regolamento FuelEU Maritime che ha lo scopo di promuovere l'utilizzo di combustibili alternativi sostenibili nel settore del trasporto marittimo e nei porti dell'UE e che fa parte del pacchetto di misure “Fit for 55” presentato il 14 luglio 2021 dalla Commissione Europea con l'obiettivo di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra
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14 luglio 2021). Alla fine dello scorso anno la proposta è stata adottata dal Consiglio Trasporti, telecomunicazioni e energia (TTE) dell'Unione Europea come relazione sullo stato di avanzamento del testo
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10 dicembre 2021) e successivamente la proposta è passata al vaglio delle commissioni parlamentari, con la Commissione per i Trasporti e il Turismo (TRAN) che ha sostenuto il livello di ambizione del provvedimento definito dalla Commissione Europea, ma ha avvertito che i significativi costi aggiuntivi determinati dalla misura saranno trasferiti sui consumatori.
In attesa di un voto positivo da parte del Parlamento europeo, l'organizzazione Transport & Environment (T&E), il cui obiettivo è di azzerare le emissioni del settore dei trasporti, ritiene tuttavia che il provvedimento nella sua attuale forma non sarebbe sufficiente per decarbonizzare lo shipping in linea con gli obiettivi della “Fit for 55”. Spiegando perché ad avviso di T&E la proposta non sarebbe abbastanza ambiziosa, Delphine Gozillon, che nell'organizzazione si occupa della sostenibilità del trasporto marittimo, ha ricordato che la Commissione Trasporti e turismo (TRAN) del Parlamento europeo ha proposto tre modifiche principali al testo della Commissione UE, richiedendo di innalzare dal -13% al -20% al 2035 il tasso di riduzione media annua dell'intensità di carbonio rispetto alla media del 2020, lasciando però invariati gli obiettivi per il 2025 (-2%) e per il 2030 (-6%), chiedendo di introdurre un sottocontingente per imporre alle navi, ma solamente delle grandi aziende marittime, di utilizzare almeno il 2% di combustibili rinnovabili di origine non biologica (RFNBO) entro il 2030 e di introdurre un moltiplicatore di due per premiare le aziende che utilizzano il fuel RFNBO raddoppiando il loro contributo agli obiettivi di riduzione delle emissioni di GHG
Rilevando che sebbene il testo rappresenti un netto miglioramento rispetto alla versione della Commissione Europea, ma è ancora lontano dai livelli di ambizione proposti dalla Commissione per l'Ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI) e dalla Commissione per l'Industria, la ricerca e l'energia (ITRE) del Parlamento europeo, T&O ritiene che le proposte delle Commissioni parlamentari dovrebbero comunque essere migliorate innanzitutto includendo le piccole imprese nel sottocontingente RFNBO ed elevando dal 2% al 6% entro il 2030 l'utilizzo obbligatorio di combustibili RFNBO; inoltre - ha specificato Gozillon - il tasso di riduzione media annua dell'intensità di carbonio al 2030 dovrebbe essere elevato al -13% e in terzo luogo bisognerebbe assicurare la trasparenza del sistema richiedendo alla Commissione Europea di pubblicare i dati di conformità analogamente a quanto avviene con la relazione annuale sulle emissioni nell'ambito del regolamento MRV (Monitoring, Reporting, Verification).
«La chiave per la decarbonizzazione del trasporto marittimo - ha sottolineato Delphine Gozillon - saranno gli e-fuel verdi e dobbiamo incentivare il loro rapido utilizzo il prima possibile. Però la Commissione TRAN suggerisce solamente un avvio a rilento con un sottocontingente del 2% nel 2030 e con una disposizione che esenta più della metà delle compagnie di navigazione, quando sia le organizzazioni non governative che lo stesso settore chiedono almeno il 6%. Allo stato attuale la quota è tale solo di nome. Ora - ha esortato Transport & Environment - la sessione plenaria del Parlamento europeo deve aumentare il livello di ambizione in modo che le compagnie di navigazione possano iniziare il prima possibile la transizione verso un trasporto marittimo verde».