Otto proposte per promuovere la competitività, la
sostenibilità e l'attrattività della filiera del mare
italiana. Sono quelle individuate dal gruppo professionale di
consulenza The European House - Ambrosetti nell'ambito delle 16
direttrici contenute nel Piano Nazionale del Mare, lo strumento di
programmazione di cui si sono dotati governo e parlamento per
avviare una politica marittima unitaria e strategica, da aggiornarsi
con cadenza triennale, che è stato elaborato e approvato da
parte del CIPOM (Comitato interministeriale per le Politiche del
Mare).
Le otto proposte sono state presentate oggi a Trieste nel primo
dei due giorni della prima edizione del Forum Risorsa Mare
realizzato da The European House - Ambrosetti in collaborazione con
il Ministero per la Protezione civile e le Politiche del mare e con
il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri,
iniziativa che prevede un appuntamento di confronto annuale e
itinerante da realizzarsi in una città portuale diversa per
ogni edizione.
Le otto macro-aree di attività sono state individuate
attraverso interviste con stakeholder, ingaggio dei partner della
piattaforma, analisi proprietarie ed elaborazioni di studi
strategici internazionali e per ognuna è stata elaborata una
serie di proposte per liberare il potenziale del sistema-Paese:
logistica e portualità, industria marittima, energia del
mare, filiera ittica, tutela ambientale, subacquea, turismo costiero
e cooperazione internazionale.
Relativamente al segmento della logistica e della portualità
sono state delineate tre direzioni sulle quali agire: dotare il
sistema portuale italiano di una governance unitaria per superare
l'attuale frammentazione e rafforzarne il coordinamento, favorendo
la pianificazione e attrazione di investimenti di lungo periodo;
assegnare autonomia finanziaria e manageriale alle Autorità
Portuali per attrarre investimenti anche attraverso l'articolazione
di partnership pubblico-private; istituire una cabina di regia degli
investimenti portuali che definisca le priorità di
allocazione di fondi verso sostenibilità ambientale,
digitalizzazione e sviluppo infrastrutturale.
Per il comparto dell'industria marittima si propone di mettere a
disposizione del settore marittimo e della cantieristica i profili
specializzati necessari dando vita ad un'Academy Formativa in grado
di attrarre giovani talenti dall'Italia e dall'estero, che sviluppi
profili multidisciplinari coerenti con i fabbisogni attuali e
prospettici del settore e che abbia una forte permeabilità
con il settore privato e l'industria. Si osserva inoltre che, a
livello amministrativo, è necessario snellire, semplificare e
digitalizzare le procedure oltre che promuovere in UE un
allineamento normativo e fiscale tra i Paesi membri, contrastando
l'attuale dumping fiscale di Paesi come Malta e Cipro.
Relativamente all'energia dal mare si evidenzia che i parchi
eolici offshore galleggianti rappresentano la possibilità di
accrescere la produzione di energia rinnovabile da fonte eolica e si
propone di promuovere un'azione di sistema per favorire lo sviluppo
della filiera dell'eolico offshore attraverso la creazione di un
processo di consultazione preventiva tra Stato ed enti locali per
definire le aree di sviluppo dell'eolico offshore superando
disallineamenti e ricorsi.
Per la filiera ittica, la priorità individuata è
quella di dotare i lavoratori del settore di titoli di studio
appropriati - rilasciati da istituti tecnici specializzati - e
sostenere un processo di innovazione attraverso l'insegnamento e la
diffusione di modelli e metodi di pesca sostenibile.
Nel campo della tutela ambientale si ritiene indispensabile
finalizzare il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti
Climatici (PNACC) per la pianificazione e l'attuazione delle azioni
di adattamento e favorire la collaborazione fra le eccellenze
dell'ecosistema italiano di ricerca e innovazione attraverso la
collaborazione pubblico-privato. Inoltre, si propone di creare un
centro di ricerca sul climate change e sui suoi impatti nel
Mediterraneo in cui ci sia una forte componente applicata, volta
alla ricerca e sviluppo di soluzioni e tecnologie di frontiera (es.
produzione di energia da moto ondoso, ecc.).
Quanto alla dimensione subacquea, si propone di potenziare con
opportune risorse e competenze il Polo Nazionale della Subacquea che
è stato istituito nel dicembre 2022 per aggregare i diversi
settori industriali e della ricerca e far convergere gli sforzi di
sviluppo tecnologico: un'iniziativa - si sottolinea - che non ha
eguali in UE ma che ha una dotazione economica di soli due milioni
di euro.
Per il turismo costiero si suggerisce la creazione di un
presidio di alta formazione per le professionalità del
turismo con un centro ricerca, una scuola di dottorato, una
vocazione internazionale con accordi di collaborazione per temi
rilevanti con le migliori università del mondo.
Quanto alla cooperazione internazionale, si rileva che in questo
ambito la principale sfida nel bacino del Mediterraneo riguarda le
migrazioni e i trend demografici e si propongono misure per
realizzare una gestione efficace del fenomeno e rendere
l'immigrazione un'opportunità di sviluppo per il Paese.