La stampa panamense ha reso noto che ieri i due avvocati Norman
Castro e Julio Macias hanno depositato una denuncia presso la Corte
Suprema di Giustizia panamense con la richiesta di abrogare la legge
n.5 del 16 gennaio 1997 con cui è stato approvato il
contratto di concessione tra lo Stato panamense e la Panama Ports
Company S.A. (PPC), la società del gruppo CK Hutchison
Holdings di Hong Kong che gestisce i porti di Cristobal e Balboa
situati rispettivamente agli sbocchi settentrionale e meridionale
del canale di Panama. Secondo i due legali, il contratto, che è
stato rinnovato automaticamente per ulteriori 25 anni nel 2021,
violerebbe almeno dieci articoli della Costituzione panamense,
incluso l'articolo 266 che sarebbe stato violato in quanto il
contratto non è esito di una procedura di gara pubblica.
Specificando che nella denuncia si accusa inoltre la PPC di non
pagare imposte e contributi previdenziali, i due legali hanno
sottolineato che la legge del 1997 è molto simile al
contratto minerario dove Panama dà molto e in cambio riceve
poco. Il riferimento è al contratto ventennale con la società
mineraria Minera Panama, filiale della società mineraria
canadese First Quantum Minerals, che è stato approvato con la
legge n. 406 del 20 ottobre 2023 che il successivo 8 novembre è
stata dichiarata incostituzionale dalla Corte Suprema. Castro e
Macias hanno evidenziato che la legge del 1997 è molto simile
a quella del contratto minerario dove Panama concede molto e riceve
poco.
Del tutto ovvi, naturalmente, i collegamenti probabili, presunti
o inverosimili con le denunce alla conduzione del canale di Panama e
alla crescente presenza di interessi cinesi nella Repubblica di
Panama espresse negli ultimi mesi da Donal Trump, prima e dopo il
suo nuovo insediamento alla Casa Bianca nonché con l'audit
finanziario sulla Panama Ports Company avviato a metà dello
scorso mese dalla Contraloría General de la República
de Panamá
(
del 21,
23,
27
e 29
gennaio 2025). Attacchi a cui la Panama Ports Company ha replicato
rimarcando che solo negli ultimi tre anni l'azienda ha versato nelle
casse dello Stato panamense 59 milioni di dollari, cifra che sale a
658 milioni di dollari nell'intero periodo del contratto di
concessione. Inoltre, PPC ha evidenziato che nel solo 2021 ha pagato
165 milioni di dollari di dividendi e contributi straordinari,
inclusi 35 milioni di dollari di anticipi di dividendi, equivalenti
a cinque anni di dividendi, su richiesta dello Stato panamense al
fine di fronteggiare la crisi finanziaria, e negli ultimi tre anni
ha pagato 38 milioni di dollari di imposte sul traffico dei
container versate periodicamente allo Stato panamense come stabilito
dal contratto approvato dalla legge. PCC ha sottolineato poi che
Panama Ports Company è l'unico operatore portuale panamense
in cui lo Stato panamense è azionista e riceve dividendi e
pagamenti per il traffico containerizzato movimentato, che il 99,9%
del personale dell'azienda è di nazionalità panamense
e che gli investimenti della società in infrastrutture e
attrezzature sono ammontati ad oltre 1,69 miliardi di dollari.