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PORTI
Si infiamma ad Ancona la questione della destinazione d'uso del Molo Clementino
Dopo l'incontro tra AdSP e Comune, diverse associazioni ribadiscono il no al terminal crociere
Ancona
21 maggio 2025
Si infiamma ad Ancona la questione della partecipazione delle
parti interessate alla definizione del nuovo Piano Regolatore
Portuale e, in particolare, si riaccende il caso della destinazione
d'uso del Molo Clementino, su cui da tempo ha messo gli oggi la
compagnia MSC Crociere con conseguente alzata di scudi di diverse
associazioni ambientaliste e cittadine che sollecitano la
restituzione del porto storico alla città
(
del 24
luglio 2019, 27
maggio 2021, 28
febbraio 2023 e 10
gennaio 2025).
Nei giorni scorsi l'Autorità di Sistema Portuale del Mare
Adriatico Centrale ha reso noto che il Ministero dell'Ambiente e
della Sicurezza energetica, su richiesta dello stesso ente portuale,
ha posticipato al prossimo 30 maggio il termine per la consultazione
dei soggetti competenti in materia ambientale sulla proposta
preliminare di Piano Regolatore Portuale, spostamento necessario -
ha specificato l'AdSP - in seguito alla recente trasmissione di
alcuni elaborati integrativi predisposti sulla base delle
segnalazioni dell'amministrazione comunale.
E ieri è stato avviato il confronto con il Comune di
Ancona, con un incontro fra il sindaco Daniele Silvetti e il
presidente dell'AdSP, Vincenzo Garofalo, a cui ha partecipato il
delegato del Comune all'interno del Comitato di gestione dell'AdSP,
Giacomo Bugaro, a conclusione del quale Silvetti ha reso noto di
aver risposto «alla richiesta avanzata nei giorni scorsi dallo
stesso presidente Garofalo in merito alla composizione di un gruppo
di lavoro congiunto finalizzato all'elaborazione di una proposta di
PRP, anticipando formalmente i nomi dei rappresentanti comunali, che
oggi stesso saranno trasmessi con una nota ufficiale».
Al centro dell'incontro, la destinazione delle banchine 19, 20 e
21 che dovranno accogliere i traghetti extra Schengen, il Molo
Clementino per cui - ha puntualizzato il Comune - ci si rimetterà
al parere VIA/VAS del Ministero dell'Ambiente, le destinazioni d'uso
della zona retroportuale per favorire anche il ruolo dei cantieri
navali del polo yacht con le loro urgenti necessità e
caratteristiche.
La destinazione d'uso del Molo Clementino, nel porto storico, ha
riacceso le proteste delle associazioni ambientaliste e cittadine di
Ancona che oggi, in una nota indirizzata al sindaco, esprimendo
appoggio alle osservazioni dell'amministrazione comunale, denunciano
che il progetto di PRG del porto è stato presentato dalla
Autorità Portuale senza alcun preventivo confronto con la
città, con i cittadini e con l'amministrazione comunale. «Non
è accettabile - si legge nella nota - che siti tra i più
antichi ed importanti di Ancona vengano sottratti all'uso dei
cittadini. Non è accettabile privatizzare il Molo Clementino
per decenni per realizzare obiettivi economici di multinazionali
quali la MSC che fa (legittimamente) solo i propri interessi, come
quei soggetti portuali che la appoggiano perché ne
trarrebbero vantaggio economico. In ormai oltre dieci anni la MSC ha
organizzato in Ancona molti incontri per portare avanti la propria
privatizzazione sui moli storici ma non ha avuto mai il tempo (o la
volontà?) di confrontarsi con i cittadini ed i critici».
La nota, sottoscritta da Associazione Culturale Ankon Nostra,
Associazione No fumi ODV, Circolo Naturalistico “Il
Pungitopo”, Comitato Mezzavalle Libera, Comitato Porto Storico
Ancona, Italia Nostra Ancona, Portonovo per tutti, Salviamo il
Paesaggio e WWF, prosegue specificando che «non si tratta solo
di difendere la parte più importante dal punto di vista
archeologico e storico e turistico della città (Molo
Clementino, arco Clementino, arco di Traiano, mura vanvitelliane,
paesaggio del Guasco) ma di tutelare la salute degli anconetani. Già
oggi le navi da crociera della MSC contribuiscono all'inquinamento
atmosferico che comportano 110 morti l'anno in più rispetto a
quelli attesi nel centro della città, come ampiamente
dimostrato dal Piano Inquinamento Ancona, del prof. Bonifazi,
finanziato dalla stessa Autorità Portuale. Con l'ulteriore
aumento delle crociere avremmo ulteriori prevedibili decessi».
«Le associazioni - specifica inoltre la nota - condividono
anche le altre osservazioni sullo spostamento immediato dei
traghetti al molo sud, sulla riattivazione della stazione
ferroviaria marittima per la metropolitana di superficie, sulla
realizzazione della penisola su cui la Autorità Portuale deve
impegnarsi così come sul completamento della banchina Marche
che attende da anni. Vogliamo vedere se ci sono responsabilità
per questi ritardi? Le osservazioni della amministrazione comunale
sono coerenti con gli impegni assunti a suo tempo dal candidato
sindaco Daniele Silvetti e di ciò le associazioni scriventi
ne danno atto».
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