Il gruppo terminalista DP World di Dubai ha escluso categoricamente di essere coinvolto nello stato di crisi della sua capogruppo Dubai World, che sta cercando di ottenere una moratoria sul debito (inforMARE del 26 novembre 2009). Tuttavia tale dichiarazione sembra non aver rassicurato alcune nazioni che ospitano i terminal gestiti dal gruppo.-
- In India il ministero dello Shipping ha chiesto ai porti nazionali in cui opera DP World di comunicare quanto volume di traffico viene gestito dalla società mediorientale negli scali indiani al fine di valutare il possibile impatto di un'eventuale crisi dell'azienda di Dubai sulla portualità nazionale. In India il gruppo DP World opera terminal o ha in corso progetti nei porti di Chennai, Cochin, Mundra, Nhava Sheva, Vallarpadam, Kulpi e Visakhapatnam. Probabilmente la preoccupazione del dicastero, oltre che per il possibile effetto della crisi di Dubai World, è fondata anche sulle precedenti dichiarazioni della stessa DP World, che all'inizio di quest'anno aveva annunciato il congelamento dei programmi di espansione a causa della recessione economica mondiale (inforMARE del 16 gennaio 2009).
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- La crisi di Dubai World ha suscitato preoccupazione anche in Sud America, dove DP World è presente in Argentina, Venezuela e Perù. In quest'ultima nazione la Commissione parlamentare speciale sulla ProInversión (Agencia de Promoción de la Inversion Privada) ha convocato i rappresentanti della ProInversión, del ministero dei Trasporti e della DP World Callao, la filiale del gruppo DP World che sta realizzando un nuovo container terminal nel porto di Callao (inforMARE del 26 luglio 2006 e 30 aprile 2008). Lo ha dichiarato il presidente della Commissione parlamentare, Hildebrando Tapia Samaniego, al quotidiano peruviano “Expreso”, spiegando che l'audizione servirà ad accertare l'eventuale rischio che corrono gli investimenti del gruppo mediorientale in Perù, che ammontano a 734 milioni di dollari.

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