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La Commissione Europea presenta i nove corridoi infrastrutturali del core network TEN-T
Collegheranno 94 porti e 38 grandi aeroporti principali, 15.000 chilometri di linee ferroviarie ad alta velocità e 35 progetti transfrontalieri
17 ottobre 2013
Oggi, in occasione dello svolgimento dei TEN-T Days 2013 a Tallinn, la Commissione Europea ha presentato la nuova rete centrale unificata TEN-T che sarà costituita da nove corridoi infrastrutturali principali che formeranno le arterie dei trasporti nel mercato unico europeo, core network nel quale dal 2014 al 2020 l'UE investirà fino a 26,25 miliardi di euro (la disponibilità di finanziamenti dipenderà dall'esito delle trattative in corso sul quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020).
La rete infrastrutturale centrale formata dai nove corridoi principali, di cui ognuno deve includere tre modalità di trasporto, tre Stati membri e due sezioni transfrontaliere, sarà suddivisa in due corridoi nord-sud, tre corridoi est-ovest e quattro corridoi diagonali. L'obiettivo della Commissione UE è che il core network della TEN-T, il cui completamento è previsto entro il 2030, trasformi i collegamenti est-ovest (che rappresentano una priorità della nuova politica infrastrutturale dell'UE), elimini le strozzature, permetta di aggiornare le infrastrutture e snellire le operazioni connesse ai trasporti transfrontalieri in tutta l'UE a vantaggio sia dei passeggeri che delle merci.
Bruxelles ha precisato che, per dare la priorità ai collegamenti infrastrutturali est-ovest, quasi la metà dei finanziamenti UE a favore delle infrastrutture di trasporto sarà riservata esclusivamente ai Paesi dell'obiettivo di coesione (il programma “Connecting Europe Facility” prevede una dotazione unica di 33,242 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, di cui 26,250 miliardi assegnati appunto al settore dei trasporti e, di questi, 11,305 miliardi di euro sono riservati ad investimenti in infrastrutture collegate ai trasporti negli Stati membri che rientrano nel Fondo di coesione).
Gli oltre 31 miliardi di euro stanziati per i trasporti nell'ambito del quadro finanziario pluriennale di Connecting Europe Facility agiranno in pratica come “capitale di avviamento” per stimolare ulteriori investimenti da parte degli Stati membri volti a completare collegamenti transfrontalieri che altrimenti potrebbero non essere realizzati. Secondo le stime della Commissione, il costo dell'attuazione della prima fase di finanziamento della rete centrale ammonterà globalmente a 250 miliardi di euro nel periodo 2014-2020.
La Commissione UE ha ricordato che spetterà agli Stati membri presentare proposte progettuali dettagliate, sulla base delle quali saranno assegnati i finanziamenti, e che ciò dovrebbe avvenire entro i primi mesi del 2014. Bruxelles ha ricordato inoltre che, in linea di massima, il contributo dell'UE a un grande progetto di infrastruttura di trasporto rappresenta il 20% circa del costo dell'investimento per un periodo finanziario di sette anni e che il sostegno finanziario per studi individuali può rappresentare fino al 50% del costo e per gli studi e i lavori relativi a progetti transfrontalieri fino al 40%; il resto è finanziato dagli Stati membri, dagli enti locali o eventualmente da investitori privati. Per quanto riguarda l'importo di 11,3 miliardi di euro riservato agli Stati membri ammissibili al Fondo di coesione il cofinanziamento può arrivare fino all'85%.
La rete centrale collegherà complessivamente 94 grandi porti europei con linee ferroviarie e stradali, 38 grandi aeroporti con linee ferroviarie che connesse alle città principali, 15.000 chilometri di linee ferroviarie convertite ad alta velocità e 35 progetti transfrontalieri destinati a ridurre le strozzature.
Per coinvolgere tutte le parti interessate e gli Stati membri saranno create “piattaforme di corridoio”, cioè strutture di governance che elaboreranno e attueranno “piani di sviluppo di corridoio” volti a coordinare efficacemente i lavori svolti lungo il corridoio in Stati membri diversi e in diverse fasi del progetto. Le piattaforme di corridoio dei corridoi principali della rete centrale saranno presiedute da coordinatori europei.
La Commissione Europea ha specificato inoltre che la nuova rete centrale di trasporto sarà completata da una vasta rete di linee che si collegheranno alla rete centrale a livello regionale e nazionale e che coprirà l'intero territorio dell'UE con l'obiettivo finale di fare in modo che progressivamente, entro il 2050, la stragrande maggioranza dei cittadini e delle aziende europee non disti più di 30 minuti di viaggio dalla rete principale. Questa rete globale sarà gestita in gran parte dagli Stati membri, con la possibilità di ottenere una quota inferiore dei finanziamenti disponibili nell'ambito di Connecting Europe Facility e della politica regionale.
«I trasporti - ha sottolineato il vicepresidente della Commissione Europea, Siim Kallas, responsabile dei trasporti, presentando il nuovo core network della rete TEN-T nella capitale estone - sono cruciali per l'economia europea e l'Europa non potrà crescere e prosperare senza buoni collegamenti. La nostra nuova politica infrastrutturale consentirà di realizzare nei 28 Stati membri una rete europea dei trasporti solida e capace di promuovere la crescita e la competitività che collegherà l'est all'ovest e rimpiazzerà l'attuale frammentazione con una rete autenticamente europea».
I nove corridoi della rete centrale TEN-T
Il corridoio Baltico-Adriatico è uno dei più importanti assi stradali e ferroviari transeuropei che collega il Mar Baltico al Mare Adriatico attraversando zone industrializzate che vanno dalla Polonia meridionale (Slesia superiore) a Vienna e Bratislava, alla Regione delle Alpi orientali e all'Italia settentrionale. La sua realizzazione comprende importanti progetti ferroviari come la galleria di base del Semmering, la linea ferroviaria del Koralm in Austria e le sezioni transfrontaliere tra Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia.
Il corridoio Mare del Nord-Mar Baltico connette i porti della costa orientale del Baltico con i porti del Mare del Nord. Il corridoio collegherà la Finlandia con l'Estonia con navi traghetto e creerà collegamenti stradali e ferroviari moderni tra i tre Stati baltici, da un lato, e la Polonia, la Germania, i Paesi Bassi e il Belgio, dall'altro. Il corridoio comprende anche collegamenti fluviali tra il fiume Oder e i porti di Germania, Paesi Bassi e Belgio, come il “Mittelland-Kanal”. Il progetto più importante è il “Rail Baltic”, una ferrovia europea a scartamento standard tra Tallinn, Riga, Kaunas e la Polonia nordorientale.
Il corridoio Mediterraneo collega la Penisola iberica con il confine ungro-ucraino costeggiando il litorale mediterraneo della Spagna e della Francia per poi attraversare le Alpi nell'Italia settentrionale in direzione est, toccando la costa adriatica in Slovenia e Croazia, e proseguendo verso l'Ungheria. A parte il fiume Po e qualche altro canale nel Nord Italia, il corridoio è essenzialmente stradale e ferroviario. I principali progetti ferroviari lungo questo corridoio sono i collegamenti Lione-Torino e la sezione Venezia-Lubiana.
Il corridoio orientale/mediterraneo orientale collega le interfacce marittime del Mare del Nord, Mar Baltico, Mar Nero e Mediterraneo ottimizzando l'uso dei relativi porti e delle rispettive autostrade del mare. Includendo l'Elba come via navigabile interna permetterà di migliorare le connessioni multimodali tra la Germania settentrionale, la Repubblica ceca, la regione della Pannonia e il sudest dell'Europa. Via mare andrà poi dalla Grecia a Cipro.
Il corridoio scandinavo-mediterraneo è un asse nord-sud cruciale per l'economia europea. Attraversando il Mar Baltico dalla Finlandia e dalla Svezia e passando attraverso la Germania, le Alpi e l'Italia, collega i principali centri urbani e porti della Scandinavia e della Germania settentrionale ai centri industrializzati di produzione della Germania meridionale, dell'Austria e del Nord Italia e quindi ai porti italiani e della Valletta. I progetti più importanti di questo corridoio sono il collegamento fisso del Fehmarnbelt e la galleria di base del Brennero, con le rispettive vie di accesso. Il corridoio raggiunge quindi via mare Malta passando dall'Italia meridionale e dalla Sicilia.
Il corridoio Reno-Alpi costituisce una delle rotte merci più trafficate d'Europa: collega i porti del Mare del Nord di Rotterdam e Anversa con il Mar Mediterraneo a Genova attraversando la Svizzera e passando per alcuni dei principali centri economici della Ruhr renana, le regioni del Reno-Meno-Neckar e l'agglomerato di Milano. È un corridoio multimodale che include il Reno come via navigabile interna. I principali progetti sono le gallerie di base in Svizzera, in parte già completate, e le loro vie di accesso in Germania e in Italia.
Il corridoio atlantico collega la parte occidentale della Penisola iberica e i porti di Le Havre e Rouen a Parigi e quindi a Mannheim/Strasburgo con linee ferroviarie ad alta velocità e linee ferroviarie convenzionali parallele, includendo anche la Senna come via navigabile interna. La dimensione marittima svolge un ruolo cruciale in questo corridoio.
Il corridoio Mare del Nord-Mar Mediterraneo va dall'Irlanda e dal nord del Regno Unito fino al Mare Mediterraneo nel sud della Francia attraverso i Paesi Bassi, il Belgio e il Lussemburgo. È un corridoio multimodale che comprende acque navigabili interne nel Benelux e in Francia e intende non solo offrire servizi multimodali migliori tra i porti del Mare del Nord, i bacini fluviali della Mosa, del Reno, della Schelda, della Senna, della Saona e del Rodano e i porti di Fos-sur-Mer e Marsiglia, ma anche un'interconnessione migliore tra le isole britanniche e l'Europa continentale.
Il corridoio Reno-Danubio, le cui arterie fluviali principali sono il Meno e il Danubio, collega le regioni centrali intorno a Strasburgo e Francoforte sul Meno attraverso la Germania meridionale a Vienna, Bratislava e Budapest per arrivare infine al Mar Nero, con una sezione importante tra Monaco di Baviera e Praga, Zilina, Kosice e il confine ucraino.
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