- Oggi il Comitato Portuale di Livorno si è espresso quasi unanimemente perché si proceda speditamente con l'iter di realizzazione del progetto della Piattaforma Europa che prevede la costruzione di un nuovo container terminal, di un nuovo terminal per le Autostrade del Mare e di una nuova darsena petroli. Oltre alla serie di pareri favorevoli sono state infatti registrate anche le perplessità manifestate dal sindaco della città labronica, Filippo Nogarin, in merito ai contenuti degli studi di analisi competitiva e di ingegnerizzazione finanziaria presentati al Comitato dagli esperti dell'ATI formata da Ocean Shipping Consultants (OSC) e D'Appolonia, con l'analisi sulle previsioni di traffico della Piattaforma Europa e i dati dello studio di fattibilità dal punto di vista tecnico e dal punto di vista di mercato della prima fase del progetto, che prevede la realizzazione dell'area da destinare a terminal per contenitori.
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- Per definire le previsioni di traffico lo studio illustrato stamani al Comitato Portuale ha preso in esame tre casi macroeconomici: il caso base (crescita continuata nel periodo 2015-2019); il caso basso (instabilità continuata, la ripresa è più lenta e debole ed è seguita da un ritmo più lento dell'espansione nel medio termine); il caso alto (ripresa migliorata, che presume migliori prestazioni dell'economia nel 2015 e uno sviluppo successivo più positivo).
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- Gli esperti della britannica OSC hanno formulato le previsioni di domanda per il porto di Livorno partendo da una panoramica della situazione economica attuale riferita al mercato portuale dell'Alto Tirreno, che assegna a Livorno una quota pari al 13,8% del mercato locale di import-export, allo 0% del mercato internazionale di transito (verso i paesi dell'Europa centrale) e al 16% con riferimento al mercato di trasbordo. Secondo la OSC, queste quote di mercato rimarranno costanti per gli anni che vanno dal 2015 al 2019, “dopo di che - evidenzia lo studio - gli sviluppi della Piattaforma Europa inizieranno ad avere un impatto positivo sui flussi annuali”. Dopo l'iniziale “ram-up” si prevede infatti un generale incremento di queste quote: la quota di mercato locale dovrebbe raggiungere il 20% entro il 2021 per poi aumentare ulteriormente al 23% nel 2025, arrivando al 25% nel 2030 e al 28% nel 2035. La quota del mercato internazionale di transito dovrebbe raggiungere il 20% entro il 2021 per poi aumentare ulteriormente al 30% nel 2025, passando al 40% nel 2030 e al 50% nel 2035. Anche se di importanza relativamente minore, la quota di trasbordo è destinata ad aumentare del 17% nel 2021, del 18% nel 2025, sino ad arrivare al 20% nel 2035.
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- Lo studio rileva che, sulla base di questi dati, le previsioni sullo sviluppo della Piattaforma Europa non possono che essere positive, sia con riferimento al low case che a quello più ottimistico (high case). La domanda di container per Livorno dovrebbe infatti passare nel 2020 a 930mila teu, secondo lo scenario peggiore, o ad un milione di teu secondo quello migliore. Nel 2025 il porto di Livorno toccherà il milione e mezzo di teu, superandolo e arrivando a 1,63 milioni sulla base della previsione più ottimistica. E così via: 1,90-2,08 milioni di teu nel 2030 e 2,33-2,67 milioni di teu nel 2035.
- Ciò sarà possibile se e solo se a partire dal 2019 il progetto della Piattaforma Europa sarà prossimo alla completa maturazione. Nel caso in cui la Piattaforma Europa non fosse sviluppata - spiega lo studio - “le prospettive per Livorno saranno problematiche”. Infatti la rincorsa al gigantismo navale avrà come immediata conseguenza la marginalizzazione delle strutture terminalistiche attualmente presenti nel porto commerciale. “Tutto ciò - si legge nello studio - si tradurrà in un calo dei volumi di container. Gli ulteriori sviluppi di capacità previsti a Vado Ligure, la concorrenza dei terminal genovesi (Voltri e Sech), impongono invece che Livorno prosegua con il piano di ampliamento a mare del porto esistente”.
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- Ricordando che gli approdi portuali di Vado Ligure e Trieste sono già preparati per soddisfare le esigenze future dell'accrescimento dimensionale delle navi portacontenitori e che invece oggi Livorno non riesce a ricevere navi con capacità superiore ai 7.000 teu, lo studio sottolinea che i 16 metri di profondità offerti dal progetto della Piattaforma Europa sono più che sufficienti a soddisfare le esigenze delle navi di ultima generazione, ma sarebbe comunque prudente garantire al promoter che dovesse vincere la gara di project financing la possibilità di approfondire i fondali sino a -18 metri, qualora lo desideri. In sostanza, è consigliabile evitare quanto avvenuto in Darsena Toscana, dove l'imbasamento delle banchine a -13 metri rende impossibile approfondire i fondali al di sotto di quella quota. “Sebbene un pescaggio di 16 metri sia più che adatto alle dimensioni delle navi che attualmente scalano Livorno - specifica lo studio - la possibilità di prevedere profondità maggiori permetterebbe allo scalo labronico di rispondere colpo su colpo a Vado Ligure e Trieste”.
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- Oltre all'elemento della profondità del fondale, secondo lo studio, fondamentale ai fini della decisione di un operatore portuale di fare scalo a Livorno sarà la frequenza, l'affidabilità e la capacità dei servizi intermodali offerti dal porto. Sotto questo punto di vista - osservano gli esperti della Ocean Shipping Consultants - lo scalo labronico ha molte carte da giocarsi: “Livorno - spiegano - è ben piazzata e ha diverse vie di accesso che le consentono di raggiungere facilmente l'Italia centro-settentrionale. I nuovi investimenti nella rete ferroviaria (il riferimento è alla terminalizzazione ferroviaria delle due sponde della Darsena Toscana, e al progetto Raccordo) favoriranno poi una espansione dei rapporti commerciali anche con i mercati del centro Europa”.
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- In conclusione, per gli studiosi della OSC, il progetto della Piattaforma Eruorpa è altamente concorrenziale sia rispetto ai progetti attualmente in cantiere in altri porti (Piattaforma Maersk a Vado Ligure) sia rispetto ad altre strutture terminalistiche (Sech e Volrti a Genova; Trieste Marine Terminal nel porto giuliano). “La Piattaforma Europa - scrivono gli esperti - sarà ben equipaggiata per soddisfare le esigenze delle compagnie marittime e offrirà una proposta convincente anche con riferimento ai mercati dell'Europa Centrale, su cui esistono ampi spazi di manovra per la ricerca di nuovi profittevoli scambi commerciali”.
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- Il progetto, comunque, non costituisce solamente un'opportunità, ma è anche una necessità: senza progetti di sviluppo del porto esistente, infatti, lo scalo labronico potrà tirare a campare sino al 2025, ma non oltre. Entro quell'anno, infatti, il numero di Ultra Large Container Ship in circolazione sarà talmente elevato da condannare all'oblio tutti quei porti che non avranno la capacità di gestire adeguati volumi di carico. Senza la Piattaforma Europa, la quota di cargo continuerà a calare passando dall'attuale 13,8% al 5% nel 2025, sin quasi ad azzerarsi nel 2035 quando a Livorno verrà movimentato appena il 2% del traffico complessivamente movimentato nell'Alto Tirreno.
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- In merito agli investimenti necessari per la realizzazione del progetto, il piano di ingegnerizzazione finanziaria della società italiana D'Appolonia stima necessari 800 milioni di euro, di cui 504,46 milioni in project finacing e 300,68 milioni a totale carico pubblico. Gli esperti hanno sottolineato che il costo totale stimato per le opere civili della Piattaforma Europa comprensiva delle opere a totale finanziamento pubblico e di quelle finanziate attraverso la finanza di progetto ha un costo di 606,62 milioni di euro, a cui andranno aggiunti i costi della progettazione, delle attrezzature e degli impianti di piazzale e banchina stimati in 198,52 milioni di euro.
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- Sulla base del cronoprogramma, la data di inizio dei lavori è ipotizzata per il 1° gennaio 2017. Inoltre, in considerazione dei costi, l'investitore privato dovrebbe poter operare su una concessione della durata di 50 anni per avere un ritorno dell'investimento. Sulla base dei traffici previsti per la Piattaforma Europa si è stimato un introito a teu di 110 euro riconducibile alla movimentazione di contenitori in imbarco e sbarco e ad altri servizi ausiliari.
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- Lo studio non dà alternative al porto di Livorno, che senza la Piattaforma Europa sarebbe condannato alla marginalità. Una prospettiva che non ha convinto, evidentemente, il sindaco di Livorno che ha sollevato alcune perplessità proprio sul contenuto degli studi di analisi competitiva e di ingegnerizzazione finanziaria, criticando anche le modalità con cui l'Autorità Portuale ha affidato all'ATI Ocean Shipping Consultants-D'Appolonia l'incarico di redigere gli studi. «Il report - ha denunciato Filippo Nogarin - è di dubbia qualità ed è costato troppo alla collettività, più del doppio rispetto al costo medio degli studi oggi in circolazione».
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- Un'accusa che è stata respinta recisamente dal segretario generale dell'Autorità Portuale: «le affermazioni del sindaco - ha replicato Massimo Provinciali - sono gravi. Lo studio, così come ogni prodotto dell'intelletto che riguarda il genere umano, è migliorabile, ma - ha aggiunto - come responsabile della macchina amministrativa dell'ente non posso tollerare che si sospetti che l'Autorità Portuale sia venuta meno al principio della trasparenza e della legalità. Se Nogarin ha una idea alternativa di sviluppo del porto a quella della Ocean Shipping Consultants, presenti uno studio che abbia un livello di dignità scientifica pari a quello che abbiamo oggi presentato».
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- «Se ciò che è stato presentato - ha concordato il rappresentante degli imprenditori in Comitato Portuale, Umberto Paoletti - non risponde ai desiderata del sindaco, mi aspetto che lo stesso si faccia carico di predisporre una proposta alternativa che abbia la stessa portata e le stesse caratteristiche. Per intanto - ha concluso - si vada avanti con la massima sollecitudine, senza sollevare ulteriori obiezioni».
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- Il presidente della Camera di Commercio di Livorno, Sergio Costalli, ha manifestato un «fastidio», «un fastidio - ha precisato - che genera preoccupazione per il futuro. Se non siamo uniti, se tutti assieme non teniamo la barra a dritta sull'importantissima partita della Piattaforma Europa - ha sottolineato - rischiamo seri guai. I tempi - ha convenuto - devono essere rispettati e con convinzione».
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- «Più che voler stimolare delle riflessioni - ha affermato il rappresentante delle imprese portuali, Enzo Raugei - mi è sembrato che il sindaco abbia dato libero sfogo alla propria pulsione inquisitoria nei confronti dell'Authority. L'Ocean Shipping Consultants è tra le migliori società di consulenza al mondo e la sua analisi merita rispetto, credo sia dovere di tutti andare avanti con l'iter».
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- Dello stesso avviso anche il rappresentante dei lavoratori, Maurizio Strazzullo, che pur chiedendo all'Authority doverosi chiarimenti rispetto alle “perplessità” sollevate dal sindaco, ha auspicato che, nell'interesse di tutta la comunità, si vada avanti con la pubblicazione del bando di gara.
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- Da parte sua il presidente dell'Autorità Portuale, Giuliano Gallanti, ha concordato con quanto prevede lo studio, ovvero che senza la Piattaforma Europa lo scalo portuale è destinato a finire ai margini delle principali rotte dei traffici marittimi mondiali. E a proposito della gara, Gallanti ha annunciato che stipulerà presto con l'Autorità Nazionale Anticorruzione una convezione sul controllo della trasparenza e della liceità di tutte le procedure che, durante la fase esecutiva, porteranno alla realizzazione della Piattaforma Europa.
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- Anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha rimarcato la necessità di stringere sui tempi. Salvo contrattempi, infatti, ci vorranno almeno due anni prima di poter iniziare a mettere la prima pietra in cantiere: dieci mesi serviranno per individuare l'investitore privato e ne serviranno altri dieci per redigere il progetto definitivo e la valutazione di impatto ambientale. «Oggi - ha sottolineato Rossi - siamo tutti qui per cercare di far diventare Livorno uno tra i porti più importanti d'Europa. Abbiamo investito molto come Regione su questo project financing e ci crediamo». Per Rossi, il fatto che lo Stato abbia promesso di contribuire con 50 milioni di euro alla realizzazione dell'opera è di per sé significativo: «vuol dire - ha osservato - che il governo crede nel progetto e ci invita a procedere speditamente. Per questo chiedo al presidente Gallanti di accelerare e di impegnarsi a pubblicare il bando di gara entro luglio». In merito alla prevista convenzione con l'Autorità Nazionale Anticorruzione, Rossi ha sottolineato che è «un'ottima idea: in questo modo - ha rilevato - ci mettiamo al riparo da sorprese che in corso d'opera potrebbero diventare esiziali».
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