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Commissione UE, illeciti i 44 milioni di aiuti concessi dallo Stato all'Autorità Portuale di Napoli per i bacini di carenaggio di CAMED
Non costituiscono invece aiuti di Stato le riscossioni tardive dei canoni di concessione
20 settembre 2018
A conclusione di un'indagine avviata due anni fa ( del 28 giugno 2016), la Commissione Europea ha stabilito che le sovvenzioni pubbliche per 44,1 milioni di euro concesse all'Autorità Portuale di Napoli per ristrutturare i bacini di carenaggio n. 1, 2 e 3 dello scalo portuale partenopeo che sono gestiti dalla Cantieri del Mediterraneo (CAMED) violano le norme UE in materia di aiuti di Stato.
Ricordando che gli interventi pubblici a favore delle imprese non costituiscono aiuti di Stato ai sensi della normativa dell'Unione Europea quando sono effettuati a condizioni che un investitore privato operante in condizioni di mercato avrebbe accettato, la Commissione Europea ha specificato che invece l'Autorità Portuale di Napoli, ente che ora è confluito nell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, ha beneficiato di sovvenzioni statali, quindi di aiuti finanziari non rimborsabili e privi di costi di finanziamento, strumento finanziario che sul mercato non sarebbe stato messo a disposizione dell'ente campano.
La Commissione UE ha precisato che anche Cantieri del Mediterraneo ha beneficiato di tali sovvenzioni attraverso un contratto di concessione riguardante i bacini di carenaggio che è datato 29 luglio 2004 ed ha una durata di trent'anni. Pertanto, secondo Bruxelles, la società navalmeccanica ha potuto utilizzare i ristrutturati bacini di carenaggio ad un prezzo inferiore a quelli di mercato, senza dover partecipare a una gara d'appalto aperta per ottenere tale diritto. La Commissione ha evidenziato che, inoltre, il canone pagato dalla società cantieristica all'Autorità Portuale di Napoli è stato calcolato in base a parametri fissi, stabiliti per legge, che non rispecchiavano l'aumento di valore economico degli impianti ristrutturati concessi in locazione.
La Commissione Europea ha quindi concluso che le sovvenzioni dirette dello Stato italiano hanno concesso sia all'Autorità Portuale di Napoli sia alla Cantieri del Mediterraneo un indebito vantaggio economico rispetto ai loro concorrenti e che per questa ragione si configuravano come un aiuto di Stato ai sensi della normativa dell'UE, anche in quanto tali misure non soddisfano i criteri relativi all'assolvimento di obblighi di servizio pubblico.
La Commissione UE ha assunto un'altra delibera relativa al porto di Napoli stabilendo che la riscossione tardiva dei canoni di concessione da parte dell'Autorità Portuale partenopea non comporta invece aiuti di Stato. La decisione segue l'esame di denunce secondo le quali l'ente portuale, non riscuotendo tali canoni a tempo debito, avrebbe concesso un aiuto illegale a sette concessionari del porto attività nei settori delle riparazioni navali, della gestione di terminal e delle attività di trasporto.
A tal proposito, la Commissione ha concluso che l'Autorità Portuale non ha rinunciato a far valere i propri diritti nei confronti dei concessionari, avendo adottato numerose misure al fine di riscuotere i canoni, come avrebbe fatto qualsiasi operatore di mercato. In particolare, ha imposto il pagamento degli interessi di mora, ha messo a punto piani di pagamento rateale (che comprendevano gli interessi per la ristrutturazione del debito) ed ha avviato procedure per annullare i contratti di concessione in caso di somme ingenti di canoni non pagati.
La Commissione ha ricordato che, ad oggi, quattro concessionari hanno integralmente rimborsato i debiti e gli altri tre stanno rispettando i termini degli accordi di ristrutturazione del debito conclusi con l'Autorità Portuale. Pertanto la Commissione ha stabilito che l'authority portuale ha agito come un creditore di mercato diligente che ha cercato di massimizzare le proprie prospettive di riscossione degli importi dovuti e che per questo motivo queste misure non si configurano come aiuti di Stato.
Intanto ieri e oggi a Lisbona l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale ha presentato le prospettive per il mercato crocieristico mediterraneo per i porti di Napoli e Salerno, un segmento che presenta elevati tassi di crescita con un incremento per la Campania del +15% nel 2018 e con un'ulteriore analoga crescita attesa per il 2019. L'AdSP ha ricordato che in questo settore sono in corso iniziative di sviluppo dell'attività, tra cui quella della Società Terminal Napoli che sta studiando il prolungamento delle banchine della stazione marittima delle crociere nello scalo partenopeo, progetto che sarà presentato nei prossimi mesi all'AdSP, mentre a Salerno, con la realizzazione dei dragaggi, la stazione marittima di Zara Hadid potrà cominciare ad accogliere le grandi navi a partire dalla primavera del 2020.
«Abbiamo riscontrato - ha reso noto il presidente dell'AdSP, Pietro Spirito - un grande interesse delle principali compagnie di crociera a continuare il percorso di crescita nei porti della Campania, anche nei prossimi anni. Siamo in presenza di un segmento della offerta turistica marittima destinato a conoscere una stagione importante di consolidamento e di sviluppo. Il lancio del collegamento aereo tra Newark e Napoli, a partire dal prossimo mese di maggio del 2019 - ha evidenziato Spirito - costituisce una opportunità per costruire anche, assieme alle compagnie marittime ed il terminalista, un posizionamento nel segmento home port, che certamente determina in maggiore valore aggiunto per il territorio».
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